Cenacolo N° 71

"E subito ne uscì sangue ed acqua"

« È venuto il momento ed è questo - disse un giorno Gesù - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata vivranno » ( Gv 5,25 ).

Sì, è venuto il momento ed è questo.

Oggi, pur in mezzo all'addensarsi di tante tenebre nel mondo, innumerevoli esistenze cristiane, spente o tiepide, rifioriscono al contatto dello Spirito di Cristo.

Rinascono, riscoprono la grandezza del loro battesimo, sono lieti di mettersi al servizio della Chiesa per l'evangelizzazione e, pur in mezzo alle tribolazioni, intonano un canto nuovo, di lode e di giubilo, al Dio che ha fatto per loro meraviglie di grazia.

Fiori bellissimi di santità stanno sbocciando qua e là, in mezzo al popolo di Dio, al calore di quel soffio divino.

( Cfr. Il Potere della Croce di R. Cantalamessa )

La carità è la virtù più nobile in mancanza della quale siamo nulla

Sincerità

"La Carità non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità".

Esprimo con "sincerità" il concetto contenuto nelle parole: "si compiace della verità", poiché, per colui che ama la Verità sarà l'oggetto del suo amore non meno che il prossimo.

Accetterà solo quello che è vero, sarà in cerca della verità con umiltà di spirito e senza pregiudizi e amerà quello che avrà scoperto a costo di qualsiasi sacrificio.

Nelle parole di san Paolo è implicito il dominio di sé, che rifugge dall'approfittare dei peccati altrui, è implicita la Carità che non si delizia nel rendere pubbliche le debolezze altrui ma "copre ogni cosa", è implicita la sincerità di propositi che si sforza di vedere le cose come sono e si rallegra se le trova migliori di quanto il sospetto lasciasse temere o la calunnia insinuasse.

( Cfr. La cosa più grande del mondo di E Drummond )

Meditazione sulle piaghe sanguinanti e trionfanti di Gesù, porte del cielo

Fermiamo il nostro sguardo sulla croce dove Gesù è inchiodato:

Guardate le mie mani e i miei piedi … ( Lc 24,39 );

Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato ( Gv 20,27 ).

Il Suo cuore desidera ardentemente salvare tutti gli uomini, e il Suo sangue sgorga fino all'ultima goccia:

Uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua ( Gv 19,34 ).

Ma secondo il piano del Padre, Gesù non può nulla senza di noi ( Ap 3,20: Ecco, sto alla porta e busso.

Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui … ), come noi non possiamo nulla senza di Lui ( Gv 15,5: Senza di me non potete far nulla ).

Noi dobbiamo essere la Sua presenza nel mondo per portare a tutti la salvezza da Lui operata ( Zc 8,23 ).

Logo dell'anno della fede

Il logo che accompagna tutte le iniziative e gli avvenimenti di questo Anno della fede, esprime e richiama fondamentali verità di fede.

Il disegno simbolico che le sintetizza, è rappresentato da una barca, immagine della Chiesa, in navigazione sui flutti graficamente appena accennati.

L'albero maestro di questa imbarcazione è rappresentato da una croce che issa grandi vele, le quali, con disegni dinamici, realizzano il trigramma di Cristo ( IHS – "Jesus homini salvator" ).

Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole che associato al trigramma, rimanda all'Eucaristia.