Lettera N° 3

Torino, 1 Marzo 2012

Ai Referenti dei Cenacoli di Adorazione – evangelizzazione.

Carissimi,

la Chiesa continuamente ci esorta a vivere la nuova vita che Gesù ci ha meritato con il suo sacrificio e la sua gloriosa resurrezione.

La vita nuova consiste nel vivere da figli di Dio, accogliendo il suo amore ed a testimoniarlo nelle nostre famiglie e nell’ambito dell’ambiente in cui viviamo.

Ciò richiede il fidarsi di Dio e di credere al suo amore e il respingere con fermezza ogni forma di peccato e di tiepidezza, che ostacolano la sua grazia.

Per vivere nell’amore di Dio occorre l’impegno a compiere la sua volontà, fedeli nell’adempimento dei doveri del nostro stato, e di essere zelanti nel guidare il Cenacolo che ci è stato affidato, certamente per un preciso disegno della divina Provvidenza.

Se crediamo che è Gesù che ci ha condotti ad essere adoratori di Lui Crocifisso, è importante conoscere che cosa in particolare Egli si aspetta da noi.

La risposta ci può giungere solo attraverso persone che vivono più vicine a Dio.

Lascio perciò la parola a Fra Leopoldo, riportandovi quanto egli ha scritto nel suo Diario, riportando un detto di Gesù che preludeva ai futuri Cenacoli che sarebbero sorti in seguito.

“Nell’albero divino” di soave misericordia di Dio, per mezzo della Pia Unione del giovani del SS.mo Crocifisso, degli zelatori, delle pie zelatrici e degli adoratori delle SS.me Piaghe vi sono e saranno tanti tronchi che estenderanno i loro rami rapidamente per tutto il mondo, affinché l’adorabile Croce, circondata dalla divinità di Gesù Crocifisso, ritorni come nei tempi dei primi cristiani, e splenda divinamente il SS.mo nome di Gesù Cristo Crocifisso per tutto il mondo!

E chi si impegnerà con amore a diffondere questo santo lavoro, si faciliterà la via per arrivare all’eterna beatitudine!”. ( Gesù Crocifisso, ore 4.30 del 21 gennaio 1918. )

Ritengo che la costituzione di questa nuova forma di apostolato, incentrata sull’adorazione a Gesù Crocifisso, sia frutto della multiforme azione dello Spirito che arricchisce sempre la Chiesa di nuove vocazioni e ministeri.

Egli la rende santa e immacolata nell’amore e aperta a nuovi servizi di evangelizzazione e di carità, che corrispondono alle esigenze dell’attuale comunità cristiana e dei poveri.

I Cenacoli di adorazione-evangelizzazione si stanno consolidando e da questi centri propulsivi dell’Adorazione ci vengono di tanto in tanto segnalate particolari grazie ricevute, soprattutto interiori.

Questo ci conforta e ci incoraggia, anche se nonostante queste conferme, lo sviluppo del Cenacoli è ancora debole.

Non è sufficiente, carissimi Referenti, coordinare con zelo un Cenacolo, anche se ciò è già gran cosa, ma occorre anche impegnarci perché essi si sviluppino e si moltiplichino fino a raggiungere tutto il mondo.

Si tratta di un compito immane che può spaventare per la sua ampiezza.

Accogliere l’invito di partecipare ad un nostro Cenacolo di adorazione-evangelizzazione, impegna infatti e coinvolge l’intimo delle coscienze, e questo richiede molto tempo.

Scuotere la gente dal torpore in cui spesso si trova è impossibile alle nostre deboli forze, ma non è impossibile a Dio, se ci rivolgeremo a Lui con preghiera umile, fiduciosa e perseverante.

Nella Lettera di Comunione n° 2 nella quale, se ben ricordate, vi avevo proposto alcuni suggerimenti per quanto riguarda la costituzione, l’organizzazione e l’Adorazione dei nostri Cenacoli, ora mi limito a richiamarvi quanto già allora vi avevo detto.

Ogni Cenacolo deve essere composto da un numero minimo di tre membri.

Se inizialmente qualche Cenacolo si è costituito con meno di tre partecipanti, questa situazione è da considerarsi anomala e transitoria ed è auspicabile che possa presto essere superata.

É positivo il fatto che la maggior parte dei Cenacoli si svolga presso l’abitazione dei Referenti, ma spetta sempre al Referente decidere se è conveniente ospitare nella propria casa quanti chiedano di parteciparvi; ed è comunque prudente accogliere solo persone conosciute dal referente, o da qualche membro del gruppo.

É parimenti importante che i Referenti si attivino, quali umili servi del Signore, per aggregare al Cenacolo altre persone, per poter testimoniare ed estendere in un raggio sempre più ampio la conoscenza dell’amore del Signore e suscitare verso di Lui la gratitudine per un amore così grande e la sincera volontà di ricambiarglielo.

Se il Cenacolo si svolge presso l’abitazione del Referente è auspicabile, per quanto è possibile, che tutta la famiglia partecipi all’Adorazione e alla riflessione che segue.

Sarebbe una errata interpretazione della nostra missione il restringere la partecipazione al Cenacolo ai soli membri della propria famiglia perché limiterebbe la sua diffusione.

Un Cenacolo è sempre segno della presenza del Signore, ma ristretto ai soli membri della propria famiglia, comporterebbe il rischio di diventare un gruppo chiuso-limitato, privo di quella dinamica interna che ne caratterizza la missione e lo spinge ad allargarsi come le onde prodotte da un sasso gettato in uno stagno, le quali si ripercuotono con cerchi sempre più ampi fino a comprenderlo tutto.

Coraggio dunque, carissimi Referenti!

Al Signore che ha dato tutto se stesso per noi, doniamo con entusiasmo le nostre membra e il nostro cuore.

Lui stesso ci ha detto che chi avesse speso la propria per Lui l’avrebbe ritrovata e chi avesse dato con abbondanza avrebbe ricevuto il centuplo già in questa terra e poi la Vita eterna.

A tutti un sincero grazie per l’impegno che state profondendo, unitamente all’augurio di buona quaresima e di rimanere “lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”

Con fraterno affetto.

Leandro Pierbattisti