Roberto Bianco presidente della Messa del Povero!

( … detto per scherzo, ma ci voleva … Finalmente! Alleluia! … )

Esultare e complimentarsi per incarichi ricevuti in un'opera che si ispira alla Carità cristiana, in modo specifico e particolare verso i Poveri e i più derelitti, attraverso la proposta loro conferita di un'istruzione catechistica, e in modo speciale nell'offrire cibo, vestiari e assistenza varia, in atteggiamento di disinteressata amicizia, può sembrare un controsenso.

Ma per Roberto l'esultanza ci vuole comunque, poiché in definitiva ha il significato di evidenziarne la modestia e l'umiltà.

Invero, per chi frequenti quest'Opera, la figura e l'azione di Roberto sono sempre emerse come determinanti nelle decisioni di rilievo, ma altresì in quelle minute, il che vuol dire spaziare dalla scelta della sede alla sistemazione dei tavoli per il pranzo che segue alla Messa.

E ciò che rende ancora più importante e delicata la sua azione è il fatto che l'abbia svolta non da solo, ma in stretta e paritetica collaborazione, ancorché necessariamente e volutamente subordinata, con colui che possiamo considerare uno dei Fondatori dell'Opera, il compianto fratel Gustavo Furfaro, avendone consentito la perseveranza e lo sviluppo in un momento di crisi in cui poteva profilarsi anche la cessazione dell'attività.

L'Opera, risalente agli anni 1924 per iniziativa delle Figlie della Carità, e poco dopo assecondata dall'Unione Catechisti del ven. fr. Teodoreto, aveva sede in via Vanvitelli, in locali dell'Opera Pia Lotteri, condotta dalle suddette Suore, nella zona precollinare di Torino.

Senonchè nell'anno 1989 tali locali non sono più risultati idonei, per cui si è posto il problema di non facile soluzione di una nuova sede.

In questa difficile circostanza, se l'animatore di fondo è stato fr. Gustavo, determinato a fare perseverare l'opera tanto a cuore a fr. Teodoreto - la sua guida spirituale - Roberto Bianco ne è stato l'infaticabile e corresponsabile coadiutore, e con lui un nutrito gruppo di quelli che sarebbero stati i Volontari Lasalliani.

E sì, perché dallo zelo e dall'alacrità di lavoro per la ricerca della nuova sede, sono scaturite altre e non meno importanti innovazioni cui ci limitiamo solo a qualche cenno, in attesa che ne sia data una più dettagliata esposizione.

Abbiamo detto dei Volontari Lasalliani, con il che si è costituita un'Associazione di fatto, poi legalmente riconosciuta e perciò munita di un proprio statuto e regolamento, incentrata sulla gestione della Messa del Povero, pur con libera adesione, ed orientata alla animazione spirituale nell'esercizio della virtù della Carità.

La nuova sede è un edificio autonomo, con ampio salone, per la celebrazione della Messa domenicale, quindi per il successivo pranzo e per le riunioni e incontri vari, debitamente dotato di idonea cucina.

Ed essa ha anche un nome: "Centro Andrea", come sottotitolo della ragione sociale "Messa del Povero", un nome che ha una storia ed in certo senso è connesso all'Opera, trattandosi di un infante prematuramente deceduto a pochi mesi, figlio di una coppia di sposi Volontari, e insignito quale "piccolo Protettore dell'Opera", accanto ai vari Venerati Fondatori.

E risulta di forte carica spirituale l'emblema di un innocente Angioletto in un'Opera, che pur annoverando e condotta da molti giovani, ha una cura e attenzione particolare per gli anziani e gli indigenti.

Da questi lineari e brevi cenni emerge una pur pallida idea del lavoro svolto dall'attuale Presidente per la perseveranza della Messa del Povero, tanto più che il suo impegno ha anche una personale componente spirituale, essendo il Papà del piccolo Andrea.

Con l'istituzione dell'Associazione, si è altresì configurata la figura del Presidente, e tra questi ve ne sono state talune di alto rilievo, come lo Scomparso, ma sempre presente in spirito, fr. Egidio.

  

E non si può concludere questa breve rassegna senza un profondo e vivo ringraziamento alla precedente titolare della Presidenza, la carissima Silvia Olivetti, la cui lunga e impegnata attività è stata molto fruttuosa, con grande vantaggio per l'Opera e per il cammino che ora tocca a Roberto condurre.

( Torino, 20.7.2021 )