V stazione

Gesù è giudicato da Pilato

Dal Vangelo secondo Marco 15,14-15

La folla grida più forte: " Crocifiggilo ".

E Pilato, volendo dare soddisfazione alla moltitudine, rilascia loro Barabba e dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegna perché sia crocifisso.

Meditazione

La folla aveva acclamato Gesù al suo ingresso in Gerusalemme.

Ora essa grida: a morte!

Non sono più persone, esse si sono fuse e tramutate in una belva collettiva, assetata di tortura e di sangue.

Quale male alberga nell'uomo, quale potere delle tenebre fa sì che questo rituale di crudeltà prenda di mira l'Innocente?

Gesù è re.

È entrato in Gerusalemme come un re.

Eccolo, ora, re senza città. ( San Nicola Cabasilas )

Tale è il nostro Dio, che noi escludiamo dalla sua creazione e che, incarnato nella creazione, assume in sé ogni esclusione.

Storia crudele, ipnosi di distruzione, uccidere per dimenticare che dobbiamo morire.

Storia crudele e quanto mai ironica! perché Barabba vuol dire " figlio del Padre ".

E l'uomo che governa, Pilato, senza altra verità che la sua potenza, adula la folla per incanalarne la follia e salvare l'ordine di Cesare.

Saggezza atroce dei dominatori che gettano alle masse capri espiatori.

Ma presto tutto sarà capovolto: poiché il servo sofferente se " offre la sua vita in sacrificio di espiazione, vedrà la luce e sarà saziato ". ( Is 53,10-11 )

E per lui, tutti gli esclusi, tutti gli uomini senza volto ( come allora venivano chiamati gli schiavi ) vedranno la luce e saranno saziati.

Orazione

Signore Gesù, re senza regno, apri la porta dei nostri cuori perché la tua luce dolcissima, eppure forte come una vita senza morte, risplenda nel mondo dei Barabba e dei Pilato.

Signore Gesù, flagellato dai nostri peccati, Tu che non sai neppure cosa sia il male, e accetti in silenzio di essere schiaffeggiato, estirpa da noi la parte d'ombra, vertigine del nulla, così non avremo più bisogno di capri espiatori e riconosceremo in ogni uomo " Bar-abba ", il figlio del Padre, l'assassino inaspettatamente liberato.