VIII stazione

Gesù incontra le donne di Gerusalemme che piangono su di lui

Gesù ci guarda e suscita il pianto della conversione

Dal Vangelo secondo Luca 23,27–31

Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.

Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: « Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.

Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato".

Allora cominceranno a dire ai monti: ''Cadete su di noi!'', e alle colline: ''Copriteci!''.

Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco? ».

Meditazione

Gesù Maestro, lungo la Via del Calvario, continua a formare la nostra umanità.

Incontrando le donne di Gerusalemme raccoglie nel Suo sguardo di verità e misericordia le lacrime di compassione riversate su di lui.

Il Dio, che ha pianto un lamento su Gerusalemme, ( Lc 19,41 ) educa ora il pianto di quelle donne a non restare sterile commiserazione esterna.

Le invita a riconoscere in lui la sorte dell'Innocente ingiustamente condannato e arso, come legno verde, dal « castigo che dà salvezza ». ( Is 53,5 )

Le aiuta a interrogare il legno secco del proprio cuore per sperimentare il dolore benefico della compunzione.

Il pianto autentico sgorga qui, quando gli occhi confessano con le lacrime non solo il peccato, ma anche il dolore del cuore.

Sono lacrime benedette, come quelle di Pietro, segno di pentimento e pegno di conversione, che rinnovano in noi la grazia del Battesimo.

Preghiera

Umile Gesù, nel tuo Corpo sofferente e maltrattato, screditato e irriso, non sappiamo riconoscere le ferite delle nostre infedeltà e delle nostre ambizioni, dei nostri tradimenti e delle nostre ribellioni.

Sono ferite che gemono e invocano il balsamo della nostra conversione, mentre noi oggi non sappiamo più piangere per i nostri peccati.