X stazione

Gesù è spogliato delle vesti

Gesù resta nudo per rivestire noi della veste di figli

Dal Vangelo secondo Giovanni 19,23-24

I soldati poi … presero le vesti di Gesù, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica.

Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.

Perciò dissero tra loro: « Non stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi tocca ».

Così si compiva la Scrittura, che dice: "Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte" …

E i soldati fecero così.

Meditazione

Gesù resta nudo.

L'icona di Cristo spogliato delle vesti è ricca di risonanze bibliche: ci riporta alla nudità innocente delle origini e alla vergogna della caduta. ( Gen 2,25; Gen 3,7 )

Nell'innocenza originaria la nudità era la veste di gloria dell'uomo: la sua amicizia trasparente e bella con Dio.

Con la caduta, l'armonia di quella relazione s'infrange, la nudità soffre vergogna e porta in sé il ricordo drammatico di quella perdita.

Nudità è sinonimo di verità dell'essere.

Gesù, spogliato delle sue vesti, tesse dalla Croce l'abito nuovo della dignità filiale dell'uomo.

Quella tunica senza cuciture resta lì, integra per noi: la veste della sua figliolanza divina non si è lacerata, ma, dall'alto della Croce, è a noi donata.

Preghiera

Umile Gesù, davanti alla tua nudità scopriamo l'essenziale della nostra vita e della nostra gioia: essere in te figli del Padre.

Ma confessiamo pure la resistenza ad abbracciare la povertà come dipendenza dal Padre, e ad accogliere la nudità come abito filiale.

Vieni, Spirito di Verità, aiutaci a riconoscere e benedire in ogni spogliamento che soffriamo un appuntamento con la verità del nostro essere, un incontro con la nudità redentrice del Salvatore, un trampolino di lancio verso l'abbraccio filiale col Padre!