XII stazione

Gesù muore sulla Croce

Gesù vive la sua morte come dono d'amore

Dal Vangelo secondo Giovanni 19,28-30

Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura,disse: « Ho sete ».

Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.

Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: « É compiuto! ».

E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Meditazione

« Ho sete ». « É compiuto! ».

In queste due parole Gesù ci consegna, con uno sguardo verso l'umanità e uno verso il Padre, il desiderio ardente che ha coinvolto la sua persona e la sua missione: l'amore all'uomo e l'obbedienza al Padre.

Un amore orizzontale e un amore verticale: ecco il disegno della Croce!

E dal punto d'incontro del duplice amore, là dove Gesù china il capo, sgorga lo Spirito Santo, primo frutto del suo ritorno al Padre.

In questo soffio vitale del compimento vibra il richiamo all'opera della creazione ( Gen 2,2.7 ) ora redenta.

Ma anche il richiamo a tutti noi credenti in lui, a « dare compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella nostra carne ». ( Col 1,24 )

Finché tutto sia compiuto!

Preghiera

Signore Gesù, morto per noi!

Tu chiedi per donare, muori per consegnare e intanto ci fai scoprire nel dono di sé il gesto che crea lo spazio dell'unità.

Perdona l'aceto del nostro rifiuto e della nostra incredulità, perdona la sordità del nostro cuore al tuo grido di sete che continua a salire dal dolore di tanti fratelli.

Vieni, Spirito Santo, eredità del Figlio che muore per noi: sii tu la guida che « c'introduce alla verità tutta intera » ( Gv 16,3 ) e « la radice che ci custodisce in unità »!