Presentazione

Libretto della celebrazione

« Se uno vedesse da lontano la patria e ci fosse di mezzo il mare, egli vedrebbe dove arrivare, ma non avrebbe come arrivarvi.

Così è di noi … Scorgiamo la meta da raggiungere, tuttavia c'è di mezzo il mare di questo secolo …

Ora, affinché avessimo anche il mezzo per andare, è venuto di là colui al quale noi volevamo andare … e ci ha procurato il legno con cui attraversare il mare.

Nessuno, infatti, può attraversare il mare di questo secolo, se non è portato dalla croce di Cristo …

Non abbandonare [ dunque ] la croce, e la croce ti porterà.

Queste parole di sant'Agostino, tratte dal Commento al vangelo di Giovanni ( Gv 2,2 ), c'introducono alla preghiera della Via Crucis.

La Via Crucis, infatti, vuol ravvivare in noi questo gesto di aggrapparci al legno della Croce di Cristo lungo il mare dell'esistenza.

La Via Crucis non è dunque una semplice pratica di devozione popolare con venatura sentimentale; essa esprime l'essenza dell'esperienza cristiana: « Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua » ( Mc 8,34 ).

É per questa ragione che il Santo Padre ogni Venerdì Santo ripercorre la Via Crucis davanti a tutto il mondo e in comunione con esso.

Per la composizione di questa preghiera, Papa Benedetto XVI si è rivolto quest'anno al mondo monastico agostiniano femminile, affidando la stesura dei testi a Sr. Maria Rita Piccione, O.S.A., Madre Preside della Federazione dei Monasteri Agostiniani d'Italia "Madonna del Buon Consiglio".

Sr. Maria Rita, appartenente all'Eremo Agostiniano di Lecceto ( Siena ) - uno dei romitori toscani del XIII secolo, culla dell'Ordine di Sant'Agostino - è attualmente membro della Comunità dei Santi Quattro Coronati in Roma, dove ha sede la Casa comune di Formazione per le Novizie e le Professe agostiniane d'Italia.

Non solo i testi sono opera di una monaca agostiniana, anche le immagini prendono forma e colore da una sensibilità artistica femminile e agostiniana.

Sr. Elena Maria Manganelli, O.S.A., dell'Eremo di Lecceto, già scultrice di professione, è l'autrice delle tavole che illustrano le varie stazioni della Via Crucis.

Questo intreccio tra parola, forma e colore ci comunica qualcosa della spiritualità agostiniana, ispirata alla primitivacomunità di Gerusalemme e fondata sulla comunione di vita.

É un dono per tutti sapere che la preparazione di questa Via Crucis nasce dall'esperienza di monache che « vivono insieme, pensano, pregano, dialogano », per dirla col ritratto vivo ed efficace con cui Romano Guardini tratteggia una comunità monastica agostiniana.

Ogni stazione presenta nell'incipit, sotto la classica enunciazione, una brevissima frase che vuol offrire la chiave di lettura della stazione stessa.

Potremmo idealmente riceverla come pronunciata da un bambino, quasi un richiamo alla semplicità dei piccoli che sanno cogliere il cuore della realtà e un simbolico spazio di accoglienza, nella preghiera della Chiesa, della voce dell'infanzia talora offesa e sfruttata.

La Parola di Dio proclamata attinge al vangelo di Giovanni, fatta eccezione per quelle stazioni che non hanno un testo evangelico di riferimento o lo hanno in altri vangeli.

Con questa scelta si è voluto evidenziare il messaggio di gloria della Croce di Gesù.

Il testo biblico è poi illustrato da una riflessione breve ma limpida e originale.

La preghiera rivolta all'« Umile Gesù » - espressione cara al cuore di Agostino ( Conf. 7,18,24 ), ma che abbandona l'aggettivo umile con la crocifissione-esaltazione di Cristo - è la confessione che la Chiesa-Sposa rivolge allo Sposo di Sangue.

Segue quindi un'invocazione allo Spirito Santo che guida i nostri passi e riversa nel nostro cuore l'amore divino ( cfr. Rm 5,5 ): è la Chiesa apostolico-petrina che bussa al cuore di Dio.

Ciascuna stazione coglie un'orma particolare lasciata da Gesù lungo la Via della Croce, che il credente è chiamato a calcare.

Così i passi che scandiscono il cammino della Via Crucis sono: verità, onestà, umiltà, preghiera, obbedienza, libertà, pazienza, conversione, perseveranza, essenzialità, regalità, dono di sé, maternità, attesa silente.

Le tavole di Sr. Elena Maria - prive di comparse ed elementi accessori, essenziali nel colore - presentano Gesù, solo nella sua passione, che attraversa l'arida terra scavandovi un solco e irrigandolo con la sua grazia.

Un raggio di luce, sempre presente e posto in modo da formare una croce, indica lo sguardo del Padre, mentre l'ombra di una colomba, lo Spirito Santo, ricorda che il Cristo « con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio » ( Eb 9,14 ).

Con questo loro contributo alla preghiera della Via Crucis, le Monache Agostiniane desiderano rendere un omaggio di amore alla Chiesa e al Santo Padre Benedetto XVI, in profonda sintonia con quella particolare devozione e fedeltà verso la Chiesa e i Sommi Pontefici professata dall'Ordine Agostiniano.

Siamo grati a queste due Sorelle, Sr. Maria Rita e Sr. Elena Maria, che, nutrite dalla continua meditazione della Parola di Dio e degli scritti di sant'Agostino e sostenute dalla preghiera delle Comunità della Federazione, hanno accettato di condividere, con tutta semplicità, la loro esperienza di Cristo e del Mistero pasquale, in un anno in cui la celebrazione della Santa Pasqua ricorre proprio il 24 aprile, giorno anniversario del Battesimo di sant'Agostino.