VI stazione |
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo apostolo 4,6
Dio, che disse: « Rifulga la luce dalle tenebre », rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
Veronica, una delle donne che segue Gesù, che ha intuito chi Lui sia, che Lo ama e perciò soffre nel vederLo soffrire.
Ora scorge da vicino il suo volto, quel volto che tante volte aveva parlato alla sua anima.
Lo vede stravolto, sanguinante e sfigurato, anche se sempre mite e umile.
Non resiste.
Vuole alleviare le sue sofferenze.
Prende un panno e tenta di tergere sangue e sudore da quel volto.
Talvolta nella nostra vita abbiamo avuto modo di asciugare lacrime e sudore delle persone che soffrono.
Forse in una corsia di ospedale abbiamo assistito un malato terminale, abbiamo aiutato un immigrato o un disoccupato, abbiamo ascoltato un carcerato.
E per cercare di sollevarlo, forse, abbiamo terso il suo volto guardandolo con compassione.
Eppure poche volte ci ricordiamo che in ogni nostro fratello che è nel bisogno Ti nascondi Tu, Figlio di Dio.
Come sarebbe diversa la nostra vita se ce lo ricordassimo!
Pian piano prenderemmo coscienza della dignità di ogni uomo che vive sulla Terra.
Ogni persona, bella o brutta, dotata o meno, fin dai primi momenti nel ventre della madre oppure ormai anziana Ti rappresenta, Gesù.
Non solo.
Ogni fratello sei Tu.
Guardando a Te, ridotto a poca cosa lì sul Calvario, capiremmo con la Veronica che in ogni creatura umana possiamo riconoscerTi.