XII stazione |
Dal Vangelo secondo Marco 15,33-39
Quandofu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio.
Alle tre Gesù gridò a gran voce: « Eloì, Eloìi, lemà sabactàni? », che significa: « Dio mio. Dio mio. perché mi hai abbandonato? ».
Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: « Ecco, chiama Elia! ».
Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: « Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere ».
Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo.
Il centurione, che si trovava difronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: « Davvero quest'uomo era Figlio di Dio! ».
Buio a mezzogiorno: sta accadendo qualcosa di assolutamente inaudito e imprevedibile sulla terra, ma che non appartiene solo alla terra.
L'uomo uccide Dio!
Il Figlio di Dio e stato crocifisso come un malfattore.
Gesù si rivolge al Padre gridando le prime parole del salmo 22.
È il grido della sofferenza e della desolazione, ma è anche il grido della completa « fiducia della vittoria divina » e della « certezza della gloria » ( Benedetto XVI Catechesi, 14 settembre 2011 ).
Il grido di Gesù è il grido di ogni crocifisso della storia, dell'abbandonato e dell'umiliato, del martire e del profeta, di chi è calunnialo e ingiustamente condannato, di chi è in esilio o in carcere.
É il grido della disperazione umana che sfocia, però, nella vittoria della fede che trastorma la morte nella vita eterna.
« Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea » ( Sal 22,23 ).
Gesù muore in croce.
È la morte di Dio?
No, è la celebrazione più alta della testimonianza della fede.
Il XX secolo è stao definito il secolo dei martiri.
Esempi come quelli di Massimiliano Kolhe ed Edith Stein esprimono una luce immensa.
Ma ancora oggi il corpo di Cristo è crocifìsso in molte regioni della terra.
I martiri del XXI secolo sono i veri apostoli del mondo contemporaneo.
Nel grande buio s'accende la fede: « Davvero quest'uomo era Figlio di Dio! », perché chi muore cos, volgendo in speranza di vita la disperazione della morte non può essere semplicemente un uomo.
Il Crocifisso è l'offerta piena, non si è tenuto niente, ne un lembo di veste, ne una goccia di sangue, ne la Madre.
Ha dato tutto: « Consummatum est ».
Quando non si ha più niente da dare perché si è dato tutto, allora si diventa capaci di veri doni.
Spogliato, nudo, mangiato dalle ferite, dalla sete dell'abbandono, dagli improperi: non c'è più figura d'uomo.
Dare tutto: ecco la carità.
Dove finisce il mio, comincia il paradiso. ( don Primo Mazzolari )