I stazione

Gesù è condannato a morte

Dal Vangelo secondo Luca

Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio ( Lc 22,66 ).

Dal Vangelo secondo Marco

Tutti sentenziarono che era reo di morte.

Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: "Fa' il profeta!".

E i servi lo schiaffeggiavano ( Mc 14,64-65 ).

Meditazione

Non servirono molte discussioni agli uomini del Sinedrio per pronunciarsi.

Già da molto tempo la causa era decisa.

Gesù deve morire!

Così pensavano già quelli che volevano buttarlo giù dalla scarpata del colle, il giorno in cui, nella sinagoga di Nazaret, Gesù aveva aperto il rotolo proclamando in prima persona le parole del libro di Isaia: « Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione [ … ] a proclamare l'anno di grazia del Signore » ( Lc 4,18.19 ).

Già quando aveva guarito il paralitico alla piscina di Betzatà, inaugurando il sabato di Dio che libera da tutte le schiavitù, le mormorazioni omicide si erano gonfiate contro di lui ( cfr Gv 5,1-18 ).

E, nell'ultimo tratto di strada, mentre saliva a Gerusalemme per la Pasqua, il cappio si era stretto, inesorabilmente: egli non sarebbe più sfuggito ai suoi nemici ( cfr Gv 11,45-57 ).

Ma dobbiamo avere una memoria ancora più lunga.

A partire da Betlemme, dai giorni della sua nascita, Erode aveva decretato che egli doveva morire.

La spada degli sbirri del re usurpatore massacrò i bambini di Betlemme.

Quella volta Gesù sfuggì alla loro furia.

Ma solo per un certo tempo.

Già egli non era più che una vita in sospeso.

Nel pianto di Rachele sui suoi figli che non sono più, risuona, a singhiozzi, la profezia del dolore che Simeone annuncerà a Maria ( cfr Mt 2,16-18; Lc 2,34-35 ).

Preghiera

Signore Gesù, Figlio prediletto, che sei venuto a visitarci, passando in mezzo a noi e facendo il bene, riportando alla vita quanti abitano l'ombra della morte, tu conosci i nostri cuori tortuosi.

Noi affermiamo di essere amici del bene e di volere la vita.

Ma siamo peccatori e complici della morte.

Noi ci proclamiamo tuoi discepoli, ma prendiamo strade che si perdono lontano dai tuoi pensieri, lontano dalla tua giustizia e dalla tua misericordia.

Non abbandonarci alle nostre violenze.

La tua pazienza per noi non si esaurisca.

Liberaci dal male!

Pater noster

« Popolo mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta. »