VIII stazione |
V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
Mentre i soldati lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. ( Lc 23,26 )
Siamo andati in pensione due anni fa e proprio mentre iniziavamo a fantasticare su come spendere le energie recuperate, ci è giunta la notizia del licenziamento di nostro genero.
Durante la pandemia abbiamo assistito inermi alla crisi del matrimonio della nostra figlia maggiore.
I nipoti hanno iniziato a inondare di vitalità e confusione la nostra casa non più solo la domenica e, soprattutto, come non accadeva da quando erano piccoli i nostri tre figli.
Abbiamo montato in auto un seggiolino e comprato una lavagna su cui trascrivere gli impegni dei nostri cinque nipoti per non rischiare di dimenticare qualcosa.
I nostri muscoli non sono quelli di una volta, ma il bagaglio delle esperienze ci rende più docili alla vita rispetto a quando avevamo la forza di correre.
La croce della precarietà delle famiglie e del lavoro ci preoccupa.
E oggi, che saremmo naturalmente portati ad occuparci delle nostre stanchezze e della innegabile paura della morte, siamo caricati di una croce inaspettata, postaci sulle spalle nostro malgrado.
Il passo si fa spesso lento e la notte, dopo aver sorriso, ci troviamo a piangere di compassione.
Ma essere "ossigeno" per le famiglie dei nostri figli è un dono che ci riporta alle emozioni provate quando erano piccoli.
Non si finisce mai di essere mamma e papà.
Signore Gesù, che hai condiviso il peso della croce.
R/. Dona nobis pacem.
Tu che ci sottoponi al giudizio della tua croce.
R/. Dona nobis pacem.
Tu che chiedi di seguirti portando la nostra croce.
R/. Dona nobis pacem.
Signore Gesù, che ci chiami a portare i pesi gli uni degli altri, ascolta le nostre suppliche: concedi alle nostre famiglie di saper condividere gioie e fatiche, e a tutti noi di crescere nella fraternità operosa.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R/. Amen.
Eia, Mater, fons amoris,
me sentire vim doloris
fac, ut tecum lugeam.