Ciò che esprime nella Cresima il segno del profumo nell'olio
L'olio, con cui si viene segnati sulla fronte durante la Cresima, non è olio comune.
È un olio profumato, mescolato con aromi e consacrato dal Vescovo nella liturgia del "Giovedì Santo".
È chiamato Crisma e viene riservato per l'amministrazione della Cresima.
Questa consacrazione dell'olio profumato si ricollega a quanto il Signore aveva detto a Mosè:
"Procurati balsami pregiati e olio di oliva; ne farai l'olio per l'unzione sacra …
Questo sarà per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre generazioni …
È una cosa santa e santa la dovrete ritenere". ( Es 30,22 )
Anche questo particolare del profumo non è un capriccio o semplicemente un fatto estetico.
Ma è un mezzo che Dio ha voluto scegliersi per esprimere anche esternamente e umanamente quello che la presenza dello Spirito Santo intendeva produrre nella persona consacrata con l'olio profumato.
L'olio profumato ha dunque una importanza non tanto in se stessa, ma per il significato che vuole esprimere.
Il profumo è un gesto di delicatezza verso gli altri, perché li ripara dai cattivi odori;
nello stesso tempo il profumo è un richiamo, perché attira l'attenzione degli altri;
inoltre il profumo tende ad espandersi.
Ciò significa che lo Spirito Santo comunicato nella Cresima attraverso l'olio profumato, vuole essere una presenza che in noi e attraverso noi agisce in un rapporto di azione benefica verso gli altri.
S. Paolo, che aveva questa coscienza, dice:
"Ringrazio Dio che ci fa sempre trionfare con Cristo, e per mezzo di noi diffonde ovunque, come un profumo, la conoscenza di Cristo.
Siamo infatti come il profumo dell'incenso offerto a Dio da Cristo, e lo siamo tanto per quelli che sono sulla via della salvezza come per quelli che vanno verso la perdizione". ( 2 Cor 2,14 )
Rito senza la Messa: celebrazione della parola
Nella celebrazione della parola di Dio, si proclama almeno una delle letture proposte: Is 11,1-4; Is 42,1-3; Ez 36,24-28; At 2,1-6: Rm 8,14-17; Mc 5,1-12.
Fatta la proclamazione del vangelo, i cresimandi vengono presentati al Vescovo dal parroco o da un altro sacerdote, chiamati per nome e fatti entrare nel presbiterio insieme ad uno dei padrini o ad uno dei genitori.
Omelia o allocuzione
Il Vescovo tiene una breve omelia: riferendosi ai brani letti, e spiegandone il significato, dona a tutta l'assemblea una comprensione più profonda del mistero della Confermazione.
Lo può fare con questa parole o con altre simili:
Fratelli carissimi, si rinnova oggi per noi il mistero della Pentecoste.
In quel giorno il Signore mandò sugli Apostoli lo Spirito Santo, come aveva promesso, e conferì loro il potere di perfezionare l'opera del Battesimo, mediante il dono dello Spirito Santo.
Così leggiamo negli Atti degli Apostoli.
E dallo stesso libro sappiamo che lo Spirito Santo discese visibilmente su un gruppo di battezzati, quando San Paolo impose loro le mani ed essi cominciarono a parlare lingue diverse e a profetare.
Questo potere di dare lo Spirito Santo è stato trasmesso ai vescovi, successori degli Apostoli, ed essi lo esercitano direttamente o per mezzo di sacerdoti legittimamente designati per questo ministero, comunicando il dono dello Spirito ai fedeli che, nel Battesimo, sono stati rigenerati alla vita nuova in Cristo.
E anche se oggi la venuta dello Spirito non è accompagnata da prodigi straordinari, come il dono delle lingue, la fede ci insegna che questo Spirito ci è dato in maniera invisibile, ma reale.
È lui che diffonde nei nostri cuori la carità di Dio.
È lui che, nell'unità della vocazione cristiana e nella molteplicità dei carismi, ci riunisce in un solo corpo. È lui che opera la santificazione e l'unità della Chiesa.
Lo Spirito Santo che state per ricevere in dono, come sigillo spirituale, completerà in voi la somiglianza a Cristo e vi unirà più fortemente, come membra vive, al corpo mistico della Chiesa.
Cristo infatti, consacrato con l'unzione dello Spirito Santo nel Battesimo al fiume Giordano, fu mandato a compiere l'opera affidatagli dal Padre, per diffondere sulla terra il fuoco dello Spirito.
Voi, che siete già stati consacrati a Dio nel Battesimo, riceverete ora "la potenza dello Spirito Santo" e sarete segnati in fronte con il sigillo della croce.
Offrendo voi stessi con Cristo, sommo sacerdote, pregherete il Padre che effonda più largamente il suo Spirito, perché tutto il genere umano formi l'unica famiglia di Dio.
Porterete così nel mondo la buona testimonianza del Signore crocifisso e risorto, che perpetua sull'altare la sua Pasqua;
la vostra vita, come dice san Paolo, diffonderà il profumo di Cristo per la crescita spirituale della Chiesa, popolo di Dio.
Voi sapete infatti che la Chiesa, corpo mistico del Signore, cresce e si edifica nell'unità e nell'amore con la varietà dei doni che lo Spirito Santo distribuisce a ciascuno, secondo il volere del Padre.
Siate dunque membra vive della Chiesa e, guidati dallo Spirito di Dio, impegnatevi a servire i vostri fratelli come ha fatto Cristo , che non è venuto per essere servito, ma per servire.
E ora, prima di ricevere il dono dello Spirito Santo, rinnovate personalmente la professione di fede, che i vostri genitori o padrini hanno fatto, in unione con la Chiesa, nel giorno del vostro Battesimo.