Chi riceve e chi conferisce l'unzione degli infermi
Quando ricevere l'unzione degli infermi
L'Unzione degli infermi "non è il sacramento di coloro soltanto che sono in fin di vita.
Perciò il tempo opportuno per riceverla si ha certamente già quando il fedele, per malattia o per vecchiaia, incominci ad essere in pericolo di morte". ( CCC 1514 )
Se un malato che ha ricevuto l'Unzione riacquista la salute, può, in caso di un'altra grave malattia, ricevere nuovamente questo sacramento.
Nel corso della stessa malattia il sacramento può essere ripetuto se si verifica un peggioramento.
È opportuno ricevere l'Unzione degli infermi prima di un intervento chirurgico rischioso.
Lo stesso vale per le persone anziane la cui debolezza si accentua. ( CCC 1515 )
L'infermo " … Chiami a sé i presbiteri della Chiesa "
Soltanto i sacerdoti (vescovi e presbiteri) sono i ministri dell'unzione degli infermi.
È dovere dei pastori istruire i fedeli sui benefici di questo sacramento.
I fedeli incoraggino i malati a ricorrere al sacerdote per ricevere tale sacramento.
I malati si preparino a riceverlo con buone disposizioni, aiutati dal loro pastore e da tutta la comunità ecclesiale, che è invitata a circondare in modo tutto speciale i malati con le sue preghiere e le sue attenzioni fraterne. ( CCC 1516 )
- Un dono particolare dello Spirito Santo.
La grazia fondamentale di questo sacramento è una grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia.
Questa grazia è un dono dello Spirito Santo che rinnova la fiducia e la fede in Dio e fortifica contro le tentazioni del maligno, cioè contro la tentazione di scoraggiamento e di angoscia di fronte alla morte.
Questa assistenza del Signore attraverso la forza del suo Spirito vuole portare il malato alla guarigione dell'anima, ma anche a quella del corpo, se tale è la volontà di Dio.
Inoltre, "se ha commesso peccati, gli saranno perdonati" ( Gc 5,15 ). ( CCC 1520 )
- L'unione dell'infermo alla passione di Cristo ( cfr. CCC 1521 )
- Una preparazione all'ultimo passaggio.
Se il sacramento dell'Unzione degli infermi è conferito a tutti coloro che soffrono di malattie e di infermità gravi, a maggior ragione è dato a coloro che stanno per uscire da questa vita ( "in exitu vitae constituti" ), per cui lo si è anche chiamato "sacramentum exeuntium".
L'Unzione degli infermi porta a compimento la nostra conformazione alla Morte e alla Risurrezione di Cristo, iniziata dal Battesimo.
Essa completa le sante unzioni che segnano tutta la vita cristiana;
quella del Battesimo aveva suggellato in noi la vita nuova;
quella della Confermazione ci aveva fortificati per il combattimento di questa vita.
Quest'ultima unzione munisce la fine della nostra esistenza terrena come di un solido baluardo in vista delle ultime lotte prima dell'ingresso nella Casa del Padre. ( CCC 1523 )
L'ultimo sacramento del cristiano è il viatico.
A coloro che stanno per lasciare questa vita, la Chiesa offre, oltre all'Unzione degli infermi, l'Eucaristia come viatico.
Ricevuta in questo momento di passaggio al Padre, la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo ha un significato e un'importanza particolari.
È seme di vita eterna e potenza di risurrezione, secondo le parole del Signore:
"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" ( Gv 6,54 ).
Sacramento di Cristo morto e risorto, l'Eucaristia è, qui, sacramento del passaggio dalla morte alla vita, da questo mondo al Padre. ( CCC 1524 )
Sintesi sul sacramento dell'unzione degli infermi
" Chi è malato chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore.
E la preghiera fatta con fede salverà il malato:
il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati gli saranno perdonati " ( Gc 5,14-15 )
Il sacramento dell'Unzione degli infermi ha lo scopo di conferire una grazia speciale al cristiano, che sperimenta le difficoltà inerenti allo stato di malattia grave o alla vecchiaia.
Il momento opportuno per ricevere la sacra Unzione è certamente quello in cui il fedele comincia a trovarsi in pericolo di morte per malattia o vecchiaia.
Ogni volta che un cristiano cade gravemente malato, può ricevere la sacra Unzione, come pure quando, dopo averla già ricevuta, si verifica un aggravarsi della malattia.
Soltanto i sacerdoti ( presbiteri e vescovi ) possono amministrare il sacramento dell'Unzione degli infermi;
per conferirlo usano olio benedetto dal vescovo, o, all'occorrenza, dallo stesso presbitero celebrante.
L'essenziale della celebrazione di questo sacramento consiste nell'unzione sulla fronte e sulle mani del malato ( nel rito romano ) o su altre parti del corpo ( in Oriente ), unzione accompagnata dalla preghiera liturgica del sacerdote celebrante che implora la grazia speciale di questo sacramento.
La grazia speciale del sacramento dell'Unzione degli infermi ha come effetti:
- l'unione del malato alla passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa;
- il conforto, la pace e il coraggio per sopportare cristianamente le sofferenze della malattia o della vecchiaia
- il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto ottenerlo con il sacramento della Penitenza
- il recupero della salute, se ciò giova alla salvezza spirituale
- la preparazione al passaggio alla vita eterna. ( CCC 1526-1532 )