Vizio della gola
4-4-2008
1) Il Signore desidera che noi facciamo questo cammino
2) Dirò qualche cosa di semplice e di breve, a proposito del vizio della gola
3) Un vizio è il risultato di una tentazione assecondata
4) All'inizio sono degli atti che si chiamano: i peccati
5) Una serie di peccati che hanno creato una struttura mentale
6) I vizi sono gravi, perché toccano direttamente la dignità dell'uomo
7) Il vizio della gola, è quello di rendere le persone incapaci a seguire e a raggiungere uno scopo
8) Allora la persona diventa schiava dei sensi
9) La voce della verità, che proviene da Dio, ti conduce alla verità, ti conduce alla libertà
10) Chiunque, fosse immerso fino agli occhi nel vizio, può guardare lo Spirito Santo e dire: "Nel nome di Gesù salvami"
11) Vi sono poi altre conseguenze e queste conseguenze gridano vendetta al cospetto di Dio
12) E Gesù dice: "Che non vada perduto niente"
Dal Vangelo secondo Giovanni. ( Gv 6,1-15 )
"In quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e una grande folla lo seguiva …. Gesù salì sulla montagna…."
Omelia
Come potete vedere, sicuramente il Signore desidera che noi facciamo questo cammino nei primi venerdì del mese, perché le parole che riceviamo, in ogni incontro, ci introducono e ci guidano con estrema sicurezza sul tema, che secondo l'ordine prestabilito, affrontiamo di volta in volta, di mese in mese.
Coloro che sono qui per la prima volta, per questi ricorderò che in quest'anno stiamo affrontando il tema dei vizi capitali; e in questo mese, il vizio sul quale vogliamo riflettere, per capire di che cosa si tratta e come fare per chiedere al Signore di esserne liberati, è il vizio della gola.
Del vizio della gola vedete che nella liturgia di oggi il tema è proprio questo: la moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Ora ci sono molti elementi sui quali è bene riflettere in questo brano del Vangelo.
Prima dirò qualche cosa di semplice e di breve, a proposito del vizio della gola.
Specie nel nostro tempo, in cui la povertà e la fame sono solo un ricordo di persone che hanno già una certa età, sembra che questo sia un vizio caduto fuori moda, non viene compreso.
C'è abbondanza di cibo per tutti, almeno qui nell'Occidente opulento, e per la stragrande maggioranza delle persone non passa neanche per l'anticamera del cervello che del cibo e di tutto ciò che esso rappresenta e significa, si può anche abusare.
Ora il vizio capitale è un'abitudine, cattiva, che è diventata una forma di vita, uno stile di vita, un convincimento che si è radicato dentro di noi e che ci fa agire sempre nello stesso modo.
Voi capite che noi non nasciamo con i vizi, ma i vizi sono subito pronti a saltare addosso a noi se non ci scansiamo; per cui ci sono le normali inclinazioni del carattere della persona, o del suo modo di essere, che possono essere facilmente squilibrate.
Voi capite che un vizio è il risultato di una tentazione assecondata.
Tanto per intenderci che cos'è una tentazione assecondata?
È come diceva quello scrittore, che non aveva nulla di edificante la lasciare ai posteri perché aveva una vita molto dissoluta, e che si chiamava Oscar Wilde, il quale tra le sue facezie e le sue battute ad effetto, ne aveva qualcuna che era terrificante, nel senso che sul momento ti fa sorridere, ma quando rifletti ti rendi conto che è un qualcosa di agghiacciante.
E una di queste battute ad effetto era questa: "Io resisto a tutte, meno che alle tentazioni."
Fa sorridere sul momento, ma è agghiacciante perché significa aver gettato la spugna, è vero o no?
Significa aver già detto al nemico di Dio: "Ma io ti ascolterò sempre. Tutto quello che tu mi suggerisci, io lo farò.
Perché tanto tu sei il tentatore e io resisto a tutto, ma non alle tentazioni."
Vuol dire che resisto anche a Dio. Non è agghiacciante?
Allora attenzione perché tra il dire e il fare, fra il ridere e lo scherzare ci può passare davvero tutta l'eternità, che è molto più grande del mare.
Ora un vizio è, come diceva quel personaggio lì, non resistere a nessuna tentazione, seguirle tutte.
All'inizio sono degli atti che si chiamano: i peccati.
Allora il peccato non è una cosa bella, a Dio non piace, però una persona può darsi da fare per venir fuori dal peccato.
Ma se una persona non si dà da fare per venir fuori dal peccato, questo diventa un'abitudine, non un'abitudine buona, un'abitudine cattiva.
Se poi questa abitudine si radica completamente nella persona, succede che questa persona agisce in modo cattivo senza neanche più pensarci, perché è diventato espressione di sé stesso quello che fa e quello che dice.
Questo non vuol dire che quell'abitudine cattiva abbia smesso di essere cattiva, perché quella persona non è nata con quell'inclinazione, non è nata con quella mania.
Facciamo un esempio: a una persona piace chiacchierare, allora su questa tendenza naturale a chiacchierare ed avere relazioni con gli altri, si insinua la tentazione della critica; e questa persona inizialmente non ci pensa, comincia a criticare Tizio, Caio, Sempronio e comincia a dire: "Uh, però, hai visto qui e là …" finche dalla critica si passa al compiacimento della critica, prova un certo gusto a trovare gli errori degli altri; prova un certo piacere nel parlare male degli altri, finché a forza di abituarsi a fare così, diventa naturale per quella persona cercare e trovare, tutte le cose negative che gli altri fanno o dicono.
A questo punto non si tratta più di un peccato, ma di una serie di peccati.
Una serie di peccati che hanno creato una struttura mentale, per cui quella persona ragiona così.
E badate, ne troverete tante di queste persone che, orgogliosamente, dicono anche di essere sincere; sapete perché?
Perché dicono così: "Io sono così. Mi dovete accettare per quello che sono."
No, anima mia, tu sei diventato così.
Perché Dio non ti ha creato così, solo che tu che non sei stato prudente, hai accettato tutte le cose che Dio ti aveva insegnato che non erano giuste e non erano buone, e sono diventate per te il tuo modo di essere, il tuo modo di esprimerti, il tuo modo di parlare, il tuo modo di agire; questo si chiama vizio, un'abitudine consolidata che è diventata una struttura dentro alla tua persona.
Sapete perché si dice quel proverbio: la pianticella va raddrizzata quando è piccola, perché è tenerella, se tu vedi che la pianticella cresce storta, tu ci metti un sostegno la pianticella si raddrizza, ma quando tu hai preso le tue abitudini, e magari sono già diventati vizi, è molto faticoso; si può venir fuori dal vizio ma è faticoso perché, intanto, tutti i tuoi pensieri, le tue azioni sono strutturate in quel modo, tu ti sei abituato a vedere il tuo prossimo, a pensar male del tuo prossimo, e riuscire con la tua intelligenza a scovare dove sta la cattiveria, dove sta l'errore, dove sta il peccato.
Non ti fermi lì, lo dici anche in giro; ed ecco il vizio della calunnia, della maldicenza ecc.
Quando poi i vizi sono gravi, perché toccano direttamente la dignità dell'uomo; perché sono gravi?
Perché Dio ha detto: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza", dunque tutto ciò che rovina l'immagine perfetta di Dio, che Lui ha inscritto dentro all'uomo, è un vizio capitale.
Ti costa la testa, perché vivere nel vizio senza fare nulla per venirne fuori, significa avere deciso di mettere la testa sotto la ghigliottina.
Con la ghigliottina ti viene tagliata la testa. Tu sei il corpo, Gesù è la testa; con il vizio capitale tu ti stacchi dalla testa, cioè Gesù sta nella sua giustizia e tu, se non stai attento perché non combatti contro il vizio, vieni decapitato; Gesù se ne sta nella gloria e tu cadi a precipizio.
Ecco perché si chiamano vizi capitali, perché ti costano tutto, tutto il tuo capitale, perché sei staccato dal Cristo che è il capo del corpo che è la Chiesa, e tu ne fai parte.
Allora il vizio è qualche cosa di subdolo, perché inizia silenziosamente e approfitta di quelle che sono le caratteristiche dell'essere umano, solo che le svia.
Il nemico di Dio prende le caratteristiche dell'uomo e da una parte gonfia, dall'altra parte porta via; rende la persona umana squilibrata.
Il vizio della gola, che in questi anni viene poco valutato, anche questo ha la sua gravità, perché lo scopo dell'esercizio di questo vizio è quello di rendere le persone incapaci a seguire e a raggiungere uno scopo.
Il vizio della gola introduce la persona a essere schiava; schiava di sé stessa, e in particolare non schiava dell'intelligenza, non schiava della volontà, non schiava delle emozioni, ma schiava delle sensazioni.
Quindi il vizio della gola ha lo scopo di introdurre la persona a diventare schiava delle sensazioni: sensazioni piacevoli da seguire sempre, sensazioni spiacevoli da sfuggire sempre.
Allora il cibo è da sempre una sensazione piacevole.
Il vizio della gola non vuol dire che tu ti devi cibare di tutte le cose più orrende e più disgustose.
Il vizio della gola ti dice che tu devi appagare tutto quello che desideri.
Voi mi capite vero? Si parte dalla gola e si toccano tutti gli altri organi.
Il più facile, l'iniziale, è quello del gusto; e poi entra il senso del tatto.
Allora la persona diventa schiava dei sensi.
Come si chiama una persona schiava dei sensi? Sensuale.
Per cui questa persona non farà altro che ubbidire a tutto ciò che il corpo desidera.
Quindi dalla gola si passa alla lussuria, dalla lussuria si passa alla pigrizia, dalla pigrizia si passa all'accidia, all'indolenza; e poi, quando il livello corporeo è esaurito, si passa al livello psicologico per cui la persona diventa svogliata, disinteressata, senza nessun entusiasmo, senza nessun progetto, rassegnata; e da questa struttura mentale si passa facilmente alle malattie che vengono prodotte da un stato di frustrazione di questo genere: delusione, tristezza, malinconia, nostalgia, esaurimento, depressione, fobie.
Vedete quante cose sono tutte concatenate insieme?
Sì, perché non è un meccanismo, è uno spirito che viene accanto alle persone per condurle alla rovina.
Quando anche la psiche è stata contagiata da questo atteggiamento di schiavitù, rimane poi solo da condizionare il tuo spirito, e lì è più difficile perché nel tuo spirito continua ad abitare Dio.
Però se il tentatore è riuscito ad annebbiare il tuo cervello, tu non riuscirai più a sentire la voce del Signore che ti invita a liberarti dalla schiavitù perché Lui ha versato il suo sangue perché tu fossi libero, non senti più la voce della verità che ti dice veramente chi sei tu, non che quell'idea che ti sei fatto tu di te stesso, o quello che il mondo ti dice che tu devi essere o che sei o che dovresti essere.
La voce della verità, che proviene da Dio, non è una voce tirannica, non ti conduce alla schiavitù; ti conduce alla verità, ti conduce alla libertà, e la libertà è come un vento silenzioso che gonfia le tue vele.
Un vento, che Gesù dice: "Nessuno sa da dove viene e dove va, ma se tu hai aperto le tue vele ti condurrà al porto sicuro.
Questo dipende da te."
Certo che se una persona diventa schiava perché è partita dalla gola, e ha fatto tutto il giro della persona e diventa schiava del corpo e schiava della mente, lo spirito avrà ben poco a sua disposizione per esercitare la sua libertà.
Meno male che c'è lo Spirito Santo, perché chiunque, anche chi fosse immerso fino agli occhi nel vizio, può guardare lo Spirito Santo e dire: "Nel nome di Gesù salvami".
E lo Spirito Santo, che è il fuoco d'amore, verrà, ti porterà all'asciutto, ti toglierà dalle tue sabbie mobili, ti purificherà e ti santificherà.
Guardate che io non sto facendo una riflessione consolatoria, o esortativa, sto dicendo semplicemente ciò che è già avvenuto, perché se vi ricordate bene, sulla croce, accanto a Gesù chi c'era?
Due ladroni, che erano stati condannati, uno dei due dice: giustamente.
Se nella settimana di Pasqua avete visto il film "The Passion" vi rendete conto cosa voleva dire la crocifissione.
La crocifissione era il supplizio orribilis, così definito dagli stessi Romani, il peggiore che essi avevano inventato, riservato alle persone talmente orride da non essere più neanche considerate persone, da essere considerati proprio scarti.
Ebbene questi due "scarti" che erano accanto a Gesù.
Erano immersi di tutto ciò che più deleterio non si può immaginare, eppure a uno di questi Gesù ha detto: "Oggi - non fra mille anni di Purgatorio - sarai con me in Paradiso."
Questo vuol dire che la misericordia del Signore è capace di incenerire all'istante una vita completamente sbagliata, basta che, come dicevo all'inizio della Messa, una persona abbia l'umiltà e il coraggio di dire: "Salvami Signore."
Che cosa vuol dire? "Tirami fuori da questo vizio, e fai che io non ci cada più, perché io non voglio più essere schiavo."
Ora nella fattispecie il vizio della gola, come vi ho detto prima, ti conduce alla schiavitù riferita a tutti i bisogni e le sensazioni del corpo; la schiavitù a cui ti conduce, si esercita nel renderti incapace di rinunciare a qualche cosa.
Il vizio della gola ti fa ricercare un appagamento continuo del senso del gusto, senza freno, ed è proprio questa la cosa più pericolosa.
Vi sono poi altre conseguenze, e queste conseguenze gridano vendetta al cospetto di Dio, perché lo avete sentito anche nel Vangelo di oggi, Gesù dice così: "Raccogliete i pezzi avanzati perché nulla vada perduto."
Io sono sicuro che anche a voi talvolta è capitato di andare a mangiare, in quei posti dove istantaneamente ti danno già tutto pronto; io rimango sconvolto nel vedere che cosa rimane nei piatti dopo che le persone si sono cibate, avete notato?
Pagnotte prese solo per il gusto di prenderle, rotto un pezzettino e lasciate lì, una quantità di cose prese, pagate, e abbandonate lì; e fuori ci sono i poveri, che vedono quello che c'è dentro, e appena gli inservienti non vedono, entrano dentro e vanno a prendere nei piatti ciò che i ricchi viziosi, succubi della gola, hanno abbandonato, gridando vendetta al cospetto di Dio.
Perché i beni che Dio ci concede di avere non ci sono dovuti, sono un dono; ed è un insulto deplorevole nei confronti di coloro che non arrivano alla fine del mese, magari neanche della giornata, e vanno a rubare, come faceva il povero Lazzaro, il cibo che cade dalla tavola dei ricchi.
Come siamo tutti pronti a metterci dalla parte di Lazzaro, quando sentiamo quella parabola, e non ci rendiamo conto che noi non siamo dalla parte di Lazzaro, siamo dalla parte del ricco Epulone, mentre Gesù dice, dopo che li ha sfamati abbondantemente, perché se sono avanzati dodici canestri e i canestri erano delle grandi ceste con due manici, dodici canestri pieni di cose avanzate;
e Gesù dice: "Che non vada perduto niente", penso che noi nel nostro ricco, opulento, vomitevole Occidente, non ci rendiamo conto di come stiamo sprecando i doni di Dio, e come questo, presto o tardi, ci sarà chiesto in giudizio.
Allora, attenzione bene, perché anche questa è una conseguenza del vizio della gola.
Continuiamo la nostra celebrazione e rendiamoci conto di quali tipo di schiavitù può, in qualche modo, fare breccia nel nostro cuore, nella nostra vita.
Riconosciamola subito come un segugio agguerrito, e chiediamo allo Spirito Santo di esserne liberati, perché quando la pianticella è già diventata adulta, senza l'aiuto dello Spirito Santo non riusciamo a guarire da soli, siete d'accordo con me?
D'altra parte è anche conveniente che sia così, perché se dovessimo farlo da soli, sicuramente non ci riusciremmo, ma dato che chiediamo a Dio di farlo, possiamo anche ricordarci quello che Dio aveva promesso fin dall' A.T. e qui concludo ( Ger 32,27 ) Dio dice: "Io sono il Dio di ogni essere vivente. C'è forse qualcosa di troppo difficile per me?"
Sia lodato Gesù Cristo.