Il discernimento
13-1-2008
1) È una serie di incontri, di ritiri, che vengono fatti per approfondire il cammino spirituale
2) Abbiamo una riflessione sul grande tema del discernimento
3) Che ognuno di noi si renda conto che il discernimento è una cosa necessaria
4) Facciamo un esempio: il periodo del fidanzamento
5) Il discernimento comporta una serie di criteri, una serie di norme
6) Poi il discernimento fondamentale per il vero credente: verificare se l'altra persona, condivide con te un cammino di fede
7) Allora il discernimento è questa capacità d'imparare a distinguere
8) "Che la tua volontà sia fatta sulla terra, nello stesso modo in cui è fatta nei cieli"
9) Allora il discernimento fa parte del cammino spirituale che ci fa passare dalla vita vecchia alla vita nuova
10) Capisci che il discernimento, mentre è una cosa necessaria per tutti
11) Non possiamo dimenticare che per fare una vita cristiana non è sufficiente non fare del male
12) Io devo andarmi a confessare? Non ho mai fatto male a nessuno
13) Se discriminazione vuol dire scegliere, tutti noi facciamo continuamente delle discriminazioni
14) S. Ignazio di Loyola distingue nel discernimento, il discernimento degli spiriti
15) Cercare un direttore spirituale
16) Quali sono gli ambiti che debbono essere posti sotto la direzione spirituale?
17) Come collaborare con l'azione dello Spirito Santo nella mia persona
18) È su questo ambito che si gioca la preghiera di guarigione e di liberazione
19) Una spiritualità sbagliata che si chiamava il Giansenismo
20) Poi arrivò la luce dello Spirito Santo, ascoltando una predica, sentì: "chi è piccolissimo venga a me"
21) Direzione spirituale a riguardo della propria indole
22) È quanto mai importante che ci sia la direzione spirituale, specialmente nei momenti, importanti della vita
23) Bene, il discepolato non è nient'altro che l'antenato della direzione spirituale
24) Ora il discepolato rivive in altre situazioni, per esempio quello delle congregazioni religiose
25) Certo che tu puoi farti anche il cammino da solo, però devi essere veramente attento a capire
26) Ci sono 3 punti nel discernimento che ci possono essere molto utili
27) Il terzo punto: la volontà di Dio da pace
28) Tutte le applicazioni del discernimento nel nostro stato di vita; qui ci sono 4 punti
Un benvenuto caloroso a tutti.
Vedo dei visi nuovi, sono molto contento, ancora non conosco i nomi, ma per esperienza voi tutti sapete che io prima che impari i nomi ne passa di tempo; è vero o no?
In ogni caso, è una serie di incontri, di ritiri, che vengono fatti per approfondire il cammino spirituale.
Andiamo avanti nell'itinerario che, da tempo, cerchiamo di approfondire, oggi con uno schema lievemente diverso, perché abbiamo pensato fosse utile avere prima di tutto un incontro generale, con tutti insieme, e poi in un secondo momento, una suddivisione che permettesse a ciascuno di approfondire nel proprio ambito quanto è stato visto oppure vedere altri temi diversi.
Allora in questa prima parte del pomeriggio, abbiamo una riflessione sul grande tema del discernimento.
Tutti ne parlano di discernimento però non tutti abbiamo le idee chiare di che cosa si tratti di discernimento eppure, se stiamo a vedere bene, il discernimento è una delle cose più importanti e, diciamo, necessarie perché il nostro cammino spirituale possa realizzarsi con un certo equilibrio.
In verità molte persone sono assetate di spiritualità, molte persone, come direbbe il Salmo: "hanno sete di Dio.
Quando verrò e vedrò il volto di Dio", però se non sono accorte in quello che viene incontro a loro, non riescono a distinguere molto bene che cosa venga realmente da Dio, che cosa invece sia semplicemente un impulso interiore, una proiezione, una speranza, un desiderio, e magari non sono neanche in grado di discernere se il cibo spirituale, che viene loro offerto, è un cibo sano o è avariato.
Ora il discernimento è qualche cosa di veramente importante.
Darò prima una visione di tipo generale, naturalmente non ho la pretesa di pensare, che nel poco tempo che abbiamo a disposizione, potremmo affrontare, e risolvere, tutto il grande tema del discernimento, però avremo sicuramente delle provocazioni e degli stimoli, perché è necessario prima di tutto che ognuno di noi si renda conto che il discernimento è una cosa necessaria.
Non è un qualche cosa di superfluo o aggiunto.
Il discernimento è un qualche cosa che dev'essere veramente una delle prime cose che si riferiscono al nostro cammino spirituale.
Non si tratta semplicemente di camminare, il discernimento ci permette di camminare ma non alla cieca, se non abbiamo il discernimento camminiamo alla cieca, e voi sapete che cosa aveva detto Gesù, ha proposito del cieco che guida un altro cieco, entrambi vanno a finire nel fosso.
Noi vogliamo scongiurare questo pericolo, perché quando si cade nel fosso le sofferenze e le conseguenze sono molto gravi.
Nel senso che delle scelte sbagliate, possono portare magari non nel breve termine, ma nel lungo termine, delle conseguenze alle quali non si può più porre rimedio.
Facciamo un esempio, molto banale che possa servire per tutti: il periodo del fidanzamento, è un periodo molto importante, siete d'accordo con me?
Però il fidanzamento vissuto senza il discernimento è un tipo di esperienza che il mondo dice: ecco facciamo l'esperienza matrimoniale, sotto tutti gli aspetti, mi capite no?
Questo non significa fare discernimento, questo significa fare le prove; le prove generali, ma esse possono venire solo dopo che si è fatto un discernimento concreto, ma non nel caso del matrimonio.
Il discernimento comporta una serie di criteri, una serie di principi, una serie di norme o di regole, d'insegnamenti che ci permettono di capire se quella persona che abbiamo incontrato, è una persona con cui possiamo invecchiare insieme.
E quindi ci sarà il discernimento sul carattere, sull'indole, sul temperamento, sulla famiglia, sull'educazione ricevuta, sul tipo di cultura, sul tipo di gusti personali, e poi dopo ci sarà il discernimento sui comportamenti.
Poi ci sarà il discernimento su come vivere il tempo libero.
E poi il discernimento fondamentale per il vero credente: verificare se l'altra persona che tu hai incontrato, condivide con te un cammino di fede, se ti permetterà di vivere il tuo cammino di fede o se te lo impedirà.
E poi tutta una serie di altri discernimenti che concernono, per esempio, il futuro, il tipo di relazione con gli altri, con il mondo, con i tuoi parenti, con la possibilità di avere dei figli, per esempio con la possibilità, da scongiurare, ma che può sempre far parte della vita degli uomini di come vivere il tempo della difficoltà, della malattia, tutte queste cose.
Voi capite allora che il fidanzamento vissuto come lo vive il mondo è una cosa del tutto sbagliata, del tutto fuori fase.
Il fidanzamento vissuto alla luce della ragione illuminata dalla parola di Dio ti spinge a fare delle scelte ragionate, oculate, perché è vero che è Dio, che con la Sua luce, illumina un passo dopo l'altro perché, nel tuo cammino, tu possa seguire la Sua strada, però è anche vero che questa illuminazione da parte di Dio, esige da parte tua la capacità di capire che quella è una luce che ti manda Dio e non è, semplicemente, un flash di una macchina fotografica.
Allora il discernimento è questa capacità d'imparare a distinguere, nelle cose che ci succedono, negli eventi di cui facciamo parte, nelle persone che incontriamo, nelle cose che ascoltiamo; riuscire a intuire che cosa appartiene al cammino di Dio e che cosa non gli appartiene.
Nella storia della spiritualità della Chiesa, tantissimi sono stati i maestri di spirito, quelli che noi chiamiamo i grandi santi, i grandi mistici, che ci hanno lasciato i loro criteri per un discernimento.
E il discernimento è, detto in parole semplici, come faccio a capire che questa è la volontà di Dio?
Perché, certo, noi diciamo il Padre Nostro: sia fatta la Tua volontà.
Ora, poi il Padre Nostro continua in un modo che per ragioni di metrica è stato tradotto in un modo, ma potrebbe essere semplificato o esplicitato in un altro modo.
"Che la tua volontà sia fatta sulla terra, nello stesso modo in cui è fatta nei cieli"; allora tu capisci che la volontà di Dio fatta nei cieli, non è qualche cosa di subito, ma è qualche cosa di condiviso; perché tutte le anime dei santi, dei beati e tutti gli angeli che sono in Paradiso con il Signore ubbidiscono alla Sua volontà?
Sì, anche se però la parola ubbidire è una parola impropria perché per loro non si tratta di una semplice ubbidienza, ma si tratta di una vera e propria condivisione del modo che ha Dio di vedere le cose.
Allora chiedere a Dio, perché Gesù ci insegna a chiedere a Dio, che la Sua volontà sia fatta in noi qui sulla terra, nello stesso modo in cui è fatta nei cieli; non vuol forse dire chiedere a Dio che ci cambi il nostro modo di pensare?
Allora il discernimento fa parte del cammino spirituale che ci fa passare dalla vita vecchia alla vita nuova, quella che San Paolo chiamava la metanoia, cioè il cambiamento completo di mentalità.
Non possiamo fare un discernimento se dentro di noi non ci siamo mai posti neanche questa domanda: la mia mentalità è la mentalità di Dio o la mentalità del mondo?
Se noi non ci siamo mai posti questa domanda, oggi è il momento in cui ci poniamo questa domanda.
Perché è inutile parlare di discernimento se tu non sei d'accordo a fare un discernimento sulla tua stessa vita. e certamente il discernimento che corrisponde alla tua vocazione, che è il tuo stato di vita, non trova nessuna materia a sua disposizione se tu non sei disposto, non hai deciso preventivamente di verificare se la tua mentalità è secondo gli insegnamenti di Dio e della Sua Chiesa, oppure se continua ad essere secondo la mentalità del mondo.
Capisci che il discernimento, mentre è una cosa necessaria per tutti, non tutti lo affrontano; non perché non sia d'affrontare, perché non hanno voglia di affrontarlo.
In fondo affrontare il discernimento significa affrontare la necessità di cambiare vita, e magari non tutti hanno il desiderio di cambiare vita, perché dicono: "beh in fondo che male c'è, fanno tutti così; anzi io sono persino migliore degli altri perché …"
Ecco, ma non si tratta di fare un paragone tra noi e le altre persone, si tratta invece di verificare se il nostro modo di vivere, che quindi è il risultato del nostro modo di pensare, e del nostro modo di rispondere alle chiamate di Dio, corrisponde al disegno di Dio oppure è semplicemente un modo di camminare comune, che non fa del male a nessuno, e per questa ragione si pensa di essere nel giusto.
A questo proposito non possiamo dimenticare che per fare una vita cristiana ben riuscita, non è sufficiente non fare del male a nessuno, invece è necessario, e quando dico necessario voglio dire obbligatorio; è obbligatorio fare del bene, perché la vita nuova è la vita nuova in Gesù Cristo.
Nella riflessione durante la celebrazione eucaristica, parleremo del Battesimo e che cosa esso comporti nella nostra vita. è evidente che se tu, con il Battesimo, sei incorporato a Cristo non perché tu non faccia del male a nessuno, ma perché tu come Gesù Cristo faccia del bene a tutti, ed è molto diverso.
Ora la mentalità comune si traduce in questo: ma io devo andarmi a confessare? Non ho mai fatto male a nessuno, non rubo, non uccido e quindi sono a posto.
Attenzione: è tutto da vedere se non rubi, è tutto da vedere se non uccidi, ma senza discernimento non sai scrutare dentro di te se la tua vita aderisce al disegno di Dio o non aderisce al disegno di Dio.
Ora discernere, dicono i maestri di spirito, significa distinguere.
Oppure dirò una parola più pungente, la volete sentire? Discriminare.
Discernere uguale discriminare.
Noi dovremo essere maestri nella discriminazione; solo che tutti noi siamo condizionati da quello che dicono i mass-media, e pensiamo che la discriminazione sia qualche cosa di negativo.Assolutamente no.
Se discriminazione vuol dire scegliere, tutti noi facciamo continuamente delle discriminazioni.
Basta andare in gelateria. Mica puoi farti un cono con 52 gusti, dovrai pur discernere qual'è il gusto che scegli, vuol dire che ne scegli uno e ne metti da parte altri; la discriminazione non è il disprezzo, che è tutto un'altra cosa, la discriminazione è scegliere ciò che è meglio.
Discernere, discriminare significa dividere per scegliere.
Discernere vuol dire verificare e scegliere ciò che è giusto.
Ora, nella vita spirituale, è necessario capire che cosa sia giusto, perché ci possono essere molte influenze nel nostro cammino che ci condizionano.
Allora è vero che dicono che l'ottavo sacramento è l'ignoranza, però l'ignoranza si può anche superare.
La salvezza ci viene data perché noi rispondiamo a uno stimolo che ci giunge da Dio, attraverso le cose che accadono, attraverso le parole che riceviamo, sopratutto attraverso la Rivelazione, quindi la Parola di Dio, che si assimila all'interno della Chiesa.
Tutte queste cose sono degli stimoli, però possono anche essere inquinati da tanti fattori.
Noi sentiamo dire: Dio è tuo Padre.
Allora quella persona dice: bella roba, se Dio è come mio padre, mio padre era un alcolista che picchiava mia madre, allora io a Dio non mi avvicino mai.
Il messaggio, che è buono, viene recepito male perché c'è un inquinamento in mezzo; ma se tu non fai un discernimento, rimarrà sempre, dentro di te, questo aspetto sgradevole per cui la figura di tuo padre più che essere di aiuto, ti è stata di ostacolo, e quindi quando devi pensare a Dio e dici: Padre Nostro ti viene da dire padrone nostro.
E allora tu capisci che il cammino spirituale viene fortemente limitato e tu non riesci a fare un autentico cammino.
Allora ci dicono i maestri di spirito, il più sintetico mi pare possa essere S. Ignazio di Loyola, anche se nel suo corso negli Esercizi Spirituali fa molti esempi a proposito del discernimento, ad ogni caso noi interessa sapere che lui distingue, nel discernimento, questo particolare aspetto che è il discernimento degli spiriti.
A torto alcune persone pensano che il discernimento degli spiriti faccia riferimento agli spiriti diabolici; che ci sono, ma il discernimento degli spiriti non significa vedere qual è lo spirito che ti disturba, ma vedere quale è lo stimolo che è giunto fino alla tua coscienza; perché tu puoi ricevere l'ispirazione da tante cose.
Puoi ricevere un'ispirazione effettivamente dallo Spirito di Dio, che ti spinge a fare il bene.
Però può venire un'idea buona anche da te stesso, dal tuo spirito; lo spirito dell'uomo, ti viene un'ispirazione; ti può venire un suggerimento dalla tua mente; ti può venire il suggerimento dalle altre persone; ti può venire un suggerimento anche dallo spirito negativo.
Ora se tu non sei esperto nel distinguere da dove arrivano questi stimoli, sei sicuro di fare la cosa giusta?
Se non sappiamo distinguere da dove ci vengono questi stimoli, siamo sicuri di fare la cosa giusta? Non sempre.
Allora è necessario che noi abbiamo qualche strumento che ci permetta di cominciare a capire se stiamo muovendoci nella direzione giusta.
Il primo aspetto, e non è il più semplice, chi ne ha fatto l'esperienza, lo potrà confermare, è cercare un direttore spirituale; non è facile? Sì.
Non è facile, il direttore spirituale è naturalmente la prima persona, il ministro di Dio, che è stata scelta da Dio per aiutare i fratelli, nell'illuminare i passi che devono fare, ci siamo fino a qui?
Non è facile trovare un direttore spirituale, persino S. Teresa d'Avila, nel 1500, diceva proprio questa difficoltà, lei diceva: che sia un sacerdote o molto dotto o molto santo, e poi aggiungeva: meglio se fosse molto dotto e molto santo.
Perché in virtù del sacramento dell'Ordine, il sacerdote che fa direzione di anime nel momento in cui serve riceve un'illuminazione che aiuta nel provocarti, per riflettere se su quel punto hai capito bene, oppure ti sei confuso.
Comunque non affrontiamo adesso il discorso della direzione spirituale, anche se dobbiamo dire che la direzione spirituale è un aspetto fondamentale della vita del cristiano.
Il direttore spirituale va cercato, si deve pregare per trovare il direttore spirituale, si deve pregare perché il direttore spirituale possa ricevere le luci necessarie al tuo cammino spirituale.
E poi bisogna essere sinceri. Mi è capitato il caso di una persona che diceva di venire alla direzione spirituale però aveva due direttori spirituali, a me diceva una cosa e non raccontava le cose che diceva all'altro, per cui era impossibile che questa persona, potesse avere una direzione univoca, perché non avendo chiarezza di quali sono i suggerimenti, o qualche cosa dello Spirito Santo, tu non sei in grado di dire se è bene che tu faccia così, o tu devi fare in un altro modo.
Quindi il direttore spirituale dev'essere uno, non cinquecentomila.
Bisogna essere sinceri, perché la direzione spirituale equivale alla confessione, c'è lo stesso tipo di segreto.
Nessuno può rivelare niente di quello che è stato detto nella direzione spirituale.
Nella direzione spirituale bisogna veramente essere onesti, raccontare le cose e essere umili, cercare di capire, di chiedere quali sono i consigli come si agisce.
Quali sono gli ambiti che debbono essere posti sotto la direzione spirituale?
Tutti, principalmente quelli spirituali, e quelli caritatevoli.
Cosa vuol dire quelli caritatevoli? Cioè come si esercita la carità.
la carità vuol dire fare delle cose concrete.
Se tu sei un marito, o se tu sei una moglie, come si esercita la carità nel matrimonio?
Che cosa vuol dire esercitare la carità nel matrimonio, nella famiglia?
Però la carità si esercita anche nel posto di lavoro, si esercita anche nell'impegno sociale, si esercita anche nello svago, nel divertimento, nella cultura; perché tutto quello che fa parte dell'esperienza dell'uomo è un ambito in cui la carità deve poter essere esercitata.
Perché la carità è l'amore di Dio che passa attraverso di te e diventa concreto, con degli atti concreti allora la persona che va alla direzione spirituale, deve domandarsi: io sto vivendo l'amore in questo aspetto?
Vuol dire: sto veramente costruendo la gioia, la pace, voglio che gli altri siano nella felicità vera?
Quindi, quello che faccio, si vede che ha un riferimento con Dio, oppure gli altri pensano che io sia un filantropo, che faccio le cose perché sono buono?
Il credente non deve mica vergognarsi di pronunciare il nome Gesù, è vero o no?
Perché è solo per Lui che noi facciamo tutto quello che facciamo.
Venendo giù da via della Consolata, e andando in giù verso il cimitero S. Pietro in Vincoli, cosa c'è scritto su quell'arco?
"Caritas Christi urget nos".
È l'amore di Gesù Cristo che ci spinge; questo è un motto che non vale solo per il Cottolengo e per la Piccola Casa Della Divina Provvidenza, vale per ogni cristiano.
È l'amore di Dio che ci spinge a fare quello che facciamo, sia nell'ambito puramente spirituale del culto, della preghiera personale, sia nell'ambito della vita quotidiana; perché la carità non è un qualche cosa che si deve vivere dentro un convento o all'interno di una chiesa, la carità si vive fuori nelle relazioni con le persone, che siano dei credenti o che non lo siano, non credo che la carità abbia mai fatto male a qualcuno, è vero?
E mi pare che la Madre Teresa di Calcutta ci abbia dato un esempio evidente su questo aspetto.
Poi nell'ambito della direzione spirituale si riferisce anche, ed è molto importante questo: come collaborare con l'azione dello Spirito Santo nella mia persona.
Questo mette in gioco la nostra indole, le nostre tendenze, il nostro carattere, la nostra reattività, la nostra mitezza.
Perché se tu devi rispondere a un suggerimento dello Spirito Santo, lo Spirito Santo che cosa ha a disposizione di te?
Solo quello che tu gli puoi dare. È che cos'è che gli puoi dare se non te stesso?
Certo tu gli puoi dare le tue forze, la tua intraprendenza, la tua intelligenza, ma se tutte queste cose tu non le metti a disposizione dello Spirito Santo, tu potrai svolgere le migliori attività solamente per dare incenso a te stesso, e quindi vai fuori dal primo comandamento: Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro dio di fronte a me.
Allora capisci perché è importante la direzione spirituale, perché tu guardando te stesso potresti ingannarti, non che tu lo faccia con cattiveria, ma è facile che tu non te ne accorga.
Alla direzione spirituale, che è uno all'esterno si sente raccontare da te certe cose, se sei sincero, e allora ti dice: "Attenzione, mi sembra che qui, potresti fare più attenzione a questo aspetto; proviamo a lavorare su questo aspetto del tuo carattere, della tua reattività.
Del tuo modo di vedere le persone ecc".
Questo aspetto è molto importante, perché è su questo ambito che si gioca la preghiera di guarigione e di liberazione.
Tanto per ritornare all'esempio di prima, se una persona ha avuto un genitore violento, o aggressivo, e tutte le volte che gli si parla di Dio Padre questa persona si chiude, ad un certo momento la persona dice: "Ma come mai io non riesco a sopportare l'idea di Dio Padre?
Preferisco rivolgermi alla Madonna, piuttosto che a Dio Padre".
E allora ci sono quegli eccessi, di qualche decennio fa, un bel po' di decenni fa, in cui si sottolineava l'aspetto che "il braccio di Dio Padre era pronto per lanciare tutti i suoi castighi sull'umanità", ma meno male che c'era la Madonna che glielo sosteneva; questo voleva dire che la Madonna era brava e invece Dio Padre non vedeva l'ora di castigare l'uomo.
Sappiamo che tutto questo è stato causato da una spiritualità sbagliata che si chiamava il Giansenismo, che vedeva Dio più nella sua qualità di autorità infinita, di potenza infinita, più che non nella sua qualità di padre.
Ma sappiamo, che da subito, la Chiesa aveva condannato questo atteggiamento come fuorviante, e anche eretico.
Tuttavia per il rigore morale che esso suggeriva, molte persone avevano abbracciato questo modo di pensare, per esempio nel monastero di Lisieux, dove c'era la Santa Teresina di Lisieux, tutte vivevano secondo una spiritualità cattolica ma, purtroppo, influenzata dal giansenismo, e la Santa Teresina si lamentava con la sua Madre Priora, perché vedeva tutte le sue sorelle che erano capaci di fare grandi privazioni, grandi sofferenze per placare l'ira di Dio, e lei non ne era capace.
Poi arrivò la luce dello Spirito Santo, non potevano ancora leggere i libri dell'A.T. però ascoltando una predica, sentì un predicatore che diceva: "chi è piccolissimo venga a me" ed era un brano, mi pare, del Siracide, quindi dell'A.T. e lei usufruì di un taccuino della sua sorella Telin, che aveva scritto 27 frasi prese dall'A.T. che aveva ascoltato durante le prediche, perché allora non potevano leggere la Bibbia, era in latino.
Allora su quelle 27 frasi, lo Spirito Santo ha agito, e le ha fatto vedere quella frase come un qualche cosa d'importante.
Meno male che aveva un bravo direttore spirituale la Santa Teresina, perché secondo i suoi suggerimenti ha potuto meditare questa frase e ha scoperto "la piccola via" quella che dopo hanno chiamato: "via dell'infanzia spirituale", ma il titolo che lei ha dato era "la piccola via" cioè lo scoprire di poter piacere a Dio persino nelle piccole cose.
Per questo motivo è stata dichiarata Dottore della Chiesa, perché ha corrisposto a un suggerimento dello Spirito Santo, che ha aperto attraverso questa piccola via un'autostrada per la salvezza di milioni di anime nella Chiesa.
Scoprire di poter piacere a Dio persino nelle piccole cose, in un passo dopo l'altro, in un sorso di acqua ecc… dirà poi tardi la Madre Mazzarello: "ogni colpo di ago sia un atto di amore offerto al Signore."
Ecco le piccole cose diventano qualche cosa d'importante e di prezioso da offrire al Signore.
Questo è un piccolo esempio, però parlavamo della direzione spirituale a riguardo della propria indole, del proprio carattere, della propria formazione, delle proprie esperienze; è lì che il direttore spirituale deve avere la possibilità di dirti: "Attenzione, qui ti stai trascinando dietro, da molti decenni, diverse ferite, e queste ferite t'impediscono di vivere la tua realtà di oggi, perché sei stata condizionata - per tornare all'esempio di prima - da un genitore molto forte, molto violento oppure etilista… è tempo che chiediamo, insieme, la guarigione di questi ricordi che ti hanno condizionato."
Allora se il direttore spirituale è bravo e ha avuto da te la sincerità del tuo cammino spirituale, ti aiuterà a fare questo cammino, che devi fare tu, non può farlo lui al posto tuo, però ti dirà: fai in questo modo, esercitati su quest'altro; vivi un tempo di preghiera, di adorazione, di silenzio, impara a sopprimere una parte del tuo carattere, cerca invece di incrementare quest'altra parte del tuo carattere ecc… nessuno ha mai detto che il cammino spirituale sia come andare a fare un pic-nic, è vero?
Perché il cammino spirituale significa decidere di camminare dietro il Signore, e camminare dietro il Signore significa andare in salita.
È difficile che andare dietro al Signore ci faccia andare in discesa, siete d'accordo con me?
Il più delle volte è un cammino in salita a volte molto ripida, a volte meno ripida, a volte quasi in falsopiano, ma state tranquilli che non va mai in discesa il cammino del Signore.
Ora il discernimento ad opera del direttore spirituale, badate che questo argomento l'ho appena toccato, voi curatevi di prendere le giuste provocazioni.
È quanto mai importante che ci sia la direzione spirituale, specialmente nei momenti, importanti della vita, quando si debbono prendere delle decisioni importanti.
La direzione spirituale non è un qualche cosa che è riservata alle persone che hanno dai 30 anni in su, la direzione spirituale dovrebbe essere quasi settimanale per le persone che hanno dai 15 anni in su …… capire se si sta camminando nella situazione giusta, in quegli anni, tutti quelli che tra voi sono genitori sanno molto bene che lo spazio che hanno a loro disposizione, per guidare i figli, diventa via via, sempre più esiguo.
Le scuole esigono di più, gli educatori si moltiplicano.
E gli educatori nel sub-conscio dei vostri ragazzi assumono uno spessore, un'importanza notevole, perché sono laureati, perché li riempiono di termini forbiti, perché gli procurano una quantità di esempi mondani, di cui voi non siete assolutamente a conoscenza.
Rappresentano loro uno stile di vita, che magari è il contrario a quello che voi cercate di educare i vostri figli.
Per questo è importante che, dove non arrivate voi, siate in grado di responsabilizzare loro, facendogli capire la necessaria, assoluta importanza di avere una guida che ti insegni a vivere.
Lo sapete bene, questo stile della direzione spirituale, non si discosta per niente da quella che era l'esperienza del discepolato al tempo di Gesù Cristo.
Mi pare che ne abbiamo già parlato in un'altra occasione, e cioè a dire:anche al tempo di Gesù, soprattutto nell'ambiente israelitico era molto più importante imparare a vivere che non vivere.
Tant'è vero che in Israele c'erano molti Rabbì.
Lo stesso Paolo, nei suoi scritti, dichiara che lui è stato educato da un grande maestro, Gamaliele, famoso per il suo equilibrio, per la sua dottrina retta, per la sua capacità di insegnare bene a vivere.
Bene, il discepolato non è nient'altro che l'antenato della direzione spirituale perché, per allora, per alcuni era più facile andare a vivere con il maestro, e imparare dal maestro tutto.
Tant'è vero che abbiamo detto, negli esercizi spirituali di quest'estate, che il discepolo viveva con il maestro diversi anni.
Con una gerarchia ben precisa: il primo anno si occupava solo delle incombenze di tipo materiale; però in questo suo darsi da fare nella casa del maestro poteva almeno ascoltare gli insegnamenti che il maestro dava a tutti i discepoli.
Con il passare degli anni le sue incombenze cambiavano, finché anche lui giungeva tra i discepoli privilegiati che, avendo fatto tutta la gavetta, avevano a disposizione molto più tempo da stare con il maestro; cosa accadeva?
Che al termine del tempo di formazione il discepolo era diventato come il maestro, parlava come il maestro, spesso si vestiva come il maestro, quasi camminava come il maestro, con gli stessi gesti, con le stesse cadenze del linguaggio ecc… perché il discepolato significava assorbire così tanto quello che era il maestro, da diventare una sua copia.
Chi poteva parlare con un discepolo, della più ristretta cerchia del maestro, era come se avesse parlato con il maestro.
Gesù, ha voluto intorno a sé i discepoli e tutti i battezzati, anche se non lo se ricordano molto, in realtà dovrebbero ricordarsi che essere battezzati vuol dire essere discepolo.
Allora, se noi non ci spaventiamo troppo, potremmo anche andare davanti a uno specchio e dire: come mai vedo la mia faccia e non vedo quella di Gesù?
Perché, in realtà, chi vede me dovrebbe vedere la faccia di Gesù, chi vede te dovrebbe vedere Gesù.
Adesso su questo non mi rispondete: è proprio così?
La direzione spirituale che in qualche modo subentra ed è subentrata al discepolato.
Perché ora il discepolato rivive in altre situazioni, per esempio quello delle congregazioni religiose, degli ordini religiosi, delle comunità che vivono il carisma cristiano sotto un certo aspetto e sotto una certa luce; ecco il discepolato si è trasferito lì in un modo più esplicitamente visibile.
Però per ogni cristiano il discepolato è la vita cristiana.
La vita secondo il pensiero, il progetto, il desiderio di Gesù Cristo.
Chi vede te, deve poter dire: ho visto Gesù.
Quindi chi vede te nell'ambito del lavoro, nell'ambito dello sport, chi vede te nelle faccende quotidiane, in tutte le vostre esperienze.
La direzione spirituale deve portarti a far sì che lo Spirito Santo possa avere, sotto di sé, una creta morbida, possa avere un materiale a sua disposizione; certo che tu puoi farti anche il cammino da solo, però devi essere veramente attento a capire, se quello che tu stai ricevendo, viene dallo Spirito Santo, o è una tua idea che può essere giusta o no, oppure potrebbe essere un suggerimento del nemico di Dio, sei capace tu di distinguere questo?
Il nemico di Dio è molto intelligente, molto più intelligente di tutti noi, perché ha un'esperienza del genere umano che abbraccia svariati millenni.
Ricordatevi che, secondo la Bibbia, quando Dio ha fatto esistere l'uomo il serpente c'era già.
Quindi il nemico di Dio ha un'esperienza della psicologia umana che è di millenni, persino mentre noi dormiamo lui ci studia per capire quali sono i nostri punti di forza e quali sono i nostri punti deboli; lui non può entrare nel nostro spirito, però usa le strutture della nostra mente.
Allora se le strutture della nostra mente sono guidate dallo Spirito Santo per lui diventa più difficile condizionarci, se invece siamo delle persone pecorone, che vanno dietro alla mentalità del tempo seguendo le mode, per lui è molto facile condizionare la moda affinché noi siamo facile preda.
Dirò semplicemente alcuni punti, poi se sarà il caso, nei prossimi incontri approfondiremo questo discorso sul discernimento.
Nel discernimento c'è un criterio generale, che adesso annunzio perché può servire a tutti nei casi improvvisi.
C'è una regola della geometria che dice che per 3 punti passa un solo piano; allora ci sono 3 punti nel discernimento che ci possono essere molto utili per capire, velocemente, se quello che stiamo facendo, se quello che stiamo vivendo è secondo la volontà di Dio, oppure non è secondo la volontà di Dio.
I 3 punti sono questi: la volontà di Dio è semplice, è contemplativa, e da pace.
Se manca uno solo di questi tre punti, non è la volontà di Dio e quindi tu non sei tenuto a farla.
Cosa vuol dire la volontà di Dio è semplice? Vuol dire quello che Dio vuole che si realizzi nella tua vita, anche se tu sei in una serie intricata di problemi, tu non sai come mai la cosa si scioglie quasi da sola.
Contemplativa vuol dire che la volontà di Dio ti permette di vedere quasi Dio in azione.
Ti senti coinvolto in un Suo disegno, ma questo coinvolgimento va al di sopra della ragione, non è un qualche cosa che tu hai la coscienza razionale; è una intuizione spirituale.
Il terzo punto: la volontà di Dio da pace, vuol dire che qualora tu dovessi affrontare una situazione difficile, che però è nel disegno di Dio, tu ti rendi conto che riesci ad affrontare quella situazione non sentendoti oppresso e angosciato.
Possono esserci delle decisioni importanti nella tua vita, tu sai molto bene che quando devi prendere una decisione importante potresti essere angosciato, e dici: ma come mai questa decisione che è così importante, eppure io non sento angoscia, anzi se penso a quel tipo di soluzione, mi sento in pace, se invece non sento questo tipo di posizione io mi sento fuori fase, non mi sento a casa mia, mi sento a disagio.
C'è l'altro aspetto della pace: la pace significa sentirsi in armonia con Dio, in accordo con Lui, in pace con Lui; facendo questa cosa mi sento d'accordo con Lui, non facendola non mi sento in pace con Lui.
Ecco questi sono i criteri, che ho annunciato in maniera molto veloce, che possono cominciare a servire per verificare le cose che dovete fare, naturalmente il discernimento non va su quale tipo di sugo devo condire la pastasciutta, il discernimento va per le cose spirituale, quindi mi raccomando; per le cose ordinarie dove non è necessario che ci sia l'intervento dello Spirito di Dio, non tentate Dio, prendendo Dio in tutti i momenti.
Altri aspetti del discernimento saranno quelli del discernimento sapienziale, del discernimento come carisma.
E poi tutte le applicazioni del discernimento nel nostro stato di vita; qui ci sono 4 punti: la vocazione all'esistenza, la vocazione alla vita cristiana, la vocazione alla vita laicale, la vocazione alla consacrazione come laici al matrimonio alla vita consacrata o con i voti.
In più ci sono altri tipi, però per il cammino che facciamo qui, affronteremo in modo particolare questi temi.
Voi cominciate a farvi questa domanda, e cominciate a fare 1, 2 o 3, 4 novene, per trovarvi un direttore spirituale che possa seguirvi.
Non potete andare da uno e dire: bene, tu sei il mio direttore spirituale; prima glielo devi chiedere e poi si prende un appuntamento, che dev'essere circoscritto nel tempo, che deve anche rispettare i tempi di tutti.
Mi pare di aver dato non poche provocazioni oggi pomeriggio, e mi auguro che questo possa servire come incitamento al cammino spirituale di ciascuno di noi.
Sia lodato Gesù Cristo.