Cammino vocazionale

13-4-2008

Don Mauro Agreste

Indice

1) Questo è uno schema che ci indica la struttura della persona umana
2) È importante sapere come siamo stati inventati, perché è su quella struttura che si basa la chiamata del Signore
3) Se dobbiamo avere un accompagnamento o dobbiamo fare un accompagnamento vocazionale per qualcuno su che cosa lo appoggiamo?
4) "Riceviamo" le istruzioni dallo spirito di Dio che ci rivela il senso di noi stessi
5) Quando uno, nello spirito, sente Dio che gli dice queste cose, si sentirà confortato? Si sentirà incoraggiato?
6) Ma il discorso che lo Spirito Santo fa in noi arriva fino nel centro e dice: "Tu più per quello che fai, sei prezioso a me perché io ti voglio bene"
7) Ora il cammino vocazionale non è un cammino che uno possa fare semplicemente da solo
8) È difficile che una persona che non sia matura umanamente, giunga a dire: ma io per quale vita sono nato?
9) Quindi il nostro essere qui, in quanto battezzati, dovrebbe rendere visibile la gloria dell'Agnello
10) Ma quando Gesù, per la potenza dello Spirito Santo, diventa il Signore della persona
11) Poi dopo c'è la coscienza, dove lo Spirito Santo ti dà la consapevolezza di ciò che è bene e di ciò che non è bene
12) Poi nella terza funzione dello spirito troviamo la comunione
13) Per qual tipo di vita io sono venuto sulla terra? Il discernimento è necessario per scoprire il cammino vocazionale
14) La vita cristiana è una risposta a una chiamata di Dio. Su questo itinerario si costruisce il discernimento
15) Lo Spirito Santo potrà utilizzare di te solo quello che tu gli stai dando a disposizione
16) Ad un certo momento ti dovrai fare una domanda e dire: ma perché io sono sempre così?
17) Se manca questo aspetto del dire: "io posso cambiare" allora tu hai sbagliato strada
18) Allora questo è necessario: discernimento, accompagnamento spirituale, e verifica delle tue azioni
19) Una persona che non fa un retto, autentico discernimento, per tutta la vita continuerà a girare la stessa minestra
20) Oppure mi farò guarire dal Signore
21) Quindi facendo un itinerario di guarigione interiore, io se faccio questo cammino autenticamente
22) Perché il Signore possa realizzare autenticamente una vocazione, ha bisogno di sapere che cosa è tuo
23) Dobbiamo riprendere il controllo sotto la guida dello Spirito Santo
24) Se il tuo spirito non ha nessuna comunione con Dio
25) Quindi San Paolo chiama questo modo diverso di ragionare metanoia - cambiamento radicale del modo di pensare
26) Vengono fuori azioni di carità, di bontà, di giustizia, di verità
27) La persona spirituale è una persona concreta, equilibrata, saggia
28) Discernimento vocazionale è la tua chiamata, che si concretizza poi in tanti stati di vita diversi
29) "Che cosa ti appartiene Signore? Che cosa mi sto tenendo io?" Questo vuol dire che sono disposto a cambiare
30) Non è vero che il Signore non chiama, chiama ma c'è bisogno di formatori, di accompagnatori che collaborino alla chiamata
31) "Gratiam non facit naturae sed perfecit"
32) Perché lo Spirito Santo non fa quello che dobbiamo fare noi; ce lo mette in luce

1) Questo è uno schema che ci indica la struttura della persona umana

Questo è uno schema che ci indica la struttura della persona umana secondo quanto è rivelato nella Bibbia, sin dall'A.T. fino al N.T. naturalmente questa è una sintesi, che vorrei dare quasi per scontata, però dato che stiamo affrontando il grande tema del discernimento, e siamo arrivati al discernimento vocazionale, e quindi nella situazione dell'accompagnamento.

È necessario che noi si sappia chi siamo e che cosa siamo; perché su quella struttura si inserisce la chiamata del Signore.

Allora nella prima lettera ai Tessalonicesi, ( 1 Ts 5,23 ), è rappresentato questo schema, si chiama: Antropologia Paolina.

Cos'è l'Antropologia Paolina? Semplice: la Rivelazione, quindi vuol dire che è una comunicazione ispirata da parte di Dio che si contiene nella Sacra Scrittura di come è fatto l'essere umano.

I filosofi, gli psicologi possono dire un sacco di cose sulla persona umana, però quello che a noi interessa, prima di tutto, essendo dei credenti, è sapere che cosa ne pensa Dio dell'uomo, in fondo è Lui che ci ha inventati.

2) È importante sapere come siamo stati inventati, perché è su quella struttura che si basa la chiamata del Signore, e si basa la risposta che ognuno di noi dà

Allora è importante sapere come siamo stati inventati, perché è su quella struttura che si basa la chiamata del Signore, e si basa la risposta che ognuno di noi dà, e intende dare al Signore.

Allora in quel brano della Scrittura del N.T. che non è molto diverso da quanto è contenuto nell'A.T. certo in maniera più involuta e più sintetica, ricordatevi la citazione ( 1 Ts 5,23 ) in quel versetto si dice così: "Il Dio della pace, vi santifichi fino alla perfezione e tutto quello che è vostro: spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo".

Ora, badate bene, questo è solo uno schema sintetico, quindi ha tutti i limiti che possono avere gli schemi, ma noi non intendiamo fare un sistema inoppugnabile e privo di alcun difetto, noi abbiamo bisogno di avere un intuizione più profonda su quello che Dio dice su come siamo fatti noi; il discernimento vocazionale su cosa lo facciamo? Sulle fantasie?

3) Se dobbiamo avere un accompagnamento o dobbiamo fare un accompagnamento vocazionale per qualcuno su che cosa lo appoggiamo?

Se dobbiamo avere un accompagnamento o dobbiamo fare un accompagnamento vocazionale per qualcuno su che cosa lo appoggiamo? Sui sentimenti?

Ed ecco che lì ci viene messo in ordine dove si trovano, secondo la perfezione, queste realtà.

Allora nel nucleo centrale, e cercherò di essere molto sintetico; nel nucleo centrale detto spirito, diremmo quello che una volta veniva detta l'anima increata, cioè ciò che viene direttamente da Dio.

Ora in questa parte dello spirito troviamo almeno tre funzioni: la funzione della coscienza, la funzione dell' intuizione e la funzione della comunione: perché questo è il "luogo in cui Dio parla con te".

Una volta in modo sintetico si diceva: Dio ti parla nella coscienza, adesso analizzando più specificamente, approfondendo, Dio ti parla nella coscienza ma la coscienza è solo una delle funzioni dello spirito, perché Dio ti parla nel tuo spirito.

Allora lo Spirito Santo parla al tuo spirito e ti dà l'intuizione, cioè ti dà un significato in base al quale tu comici a capire qualche cosa di te stesso, perché Dio ti rivela chi sei tu, quale posto occupi nel suo cuore, e quale posto occupi nella storia.

È sufficientemente chiaro fino a qui?Allora mediante l'intuizione lo Spirito di Dio soffia nel tuo spirito, la tua identità, il fatto che tu sei amato e che posto occupi, non solo nel cuore di Dio ma anche nella storia.

Da questa prima dimensione della persona umana, che voi capite, è la più profonda e io direi più importante, un po' paragonabile a una cabina di pilotaggio di un Jumbo jet, riuscite ad immaginare?

Ci sono molte parti in un aereo ma tutto viene dominato da un solo punto che non è il più esteso, magari è il meno visitabile però è quello a cui tutto fa riferimento.

4) "Riceviamo" le istruzioni dallo spirito di Dio che ci rivela il senso di noi stessi

Allora la cabina di pilotaggio: lo spirito, "riceviamo" le istruzioni dallo spirito di Dio che ci rivela il senso di noi stessi.

Non è che noi possiamo cercare il senso di noi stessi fuori di noi, perché il senso Dio lo mette dentro di noi anche se, lo sappiamo bene, tante persone questo non lo sanno perché ancora nessuno le ha catechizzate, pensano che il senso della persona sia all'esterno in base a quello che noi facciamo.

Non è quello che facciamo che ci dà il senso di noi stessi o ci dà una certa dignità.

La nostra dignità viene dall'interno, la dignità viene dal fatto che Dio ti dice: "Tu sei mio figlio" è da questa verità che scaturisce tutto il resto, scaturisce anche una certa sicurezza interiore, che non è la sicurezza spirituale è la sicurezza psicologica.

Quando tu senti, dentro di te, che Dio ti dice: "Non è vero che tu sei una schiappa, non è vero che sei una frana, non è vero che tu vali niente; anche se nessuno ti amasse ricordati che io ti amo.

Tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima, al tuo posto io darei l'Egitto".

5) Quando uno, nello spirito, sente Dio che gli dice queste cose, si sentirà confortato? Si sentirà incoraggiato?

Provate a leggere Isaia 43 e vi renderete conto che Dio dice esattamente questo, a chiunque voglia ascoltare.

Allora quando uno, nello spirito, sente Dio che gli dice queste cose, si sentirà confortato? Si sentirà incoraggiato?

Anche se ha avuto tanti fallimenti nella sua vita? Certo; provate a pensare alla Maddalena, oppure alla donna samaritana al pozzo, quante ne ha combinate nella sua vita?

Non sono descritte però andava al pozzo a mezzogiorno, ma chi va a mezzogiorno, in quei posti lì, al pozzo a prendersi l'orcio che già quand'è vuoto è bello pesante?

Chi non vuole incontrare le altre. Prendere l'acqua è un lavoro da donne, mica da uomini, perché non vuole incontrare le altre?

Perché è una ladra di mariti, una sfascia famiglie, voi capite qual'era la sua professione vero?

Lei va a quell'ora che è sicura che le altre, per il gran caldo, non ci vanno e stanno cucinando.

Allora le cose che si è sentita dire dal Signore sono cose che ha sentito nella sua mente o sono entrate fin nel profondo del suo spirito?

E il Signore le ha detto la verità: "Hai detto bene perché quello che hai adesso non è tuo marito".

Quindi non è che avesse tanti mezzi termini il Signore, certo un'altra mentalità, però ha detto la verità.

E lei ha accolto questo non come una sgridata - gli orgogliosi prendono tutto maliziosamente con permalosità, invece le persone che non hanno un alto concetto di sé stesse sono anche capaci di ascoltare - forse perché non aveva un concetto tanto alto di sé stessa lei ha ascoltato, ma non ha ascoltato solo nel secondo livello quello psichico, perché se nò poteva fermarsi alle emozioni e dire: "Ma chi è questo sconosciuto, come si permette di trattarmi in questo modo".

Questo sarebbe un discorso trasmesso in modo psichico e ricevuto in modo psichico.

6) Ma il discorso che lo Spirito Santo fa in noi arriva fino nel centro e dice: "Tu più per quello che fai, sei prezioso a me perché io ti voglio bene"

Ma il discorso che lo Spirito Santo fa in noi e per noi, arriva fino nel centro e dice: "Tu più per quello che fai, sei prezioso a me perché io ti voglio bene" dice il Signore.

Dopo, nel secondo livello quello delle emozioni, dell'intelligenza, con tutte le facoltà dell'intelligenza, la razionalità, l'immaginazione, la fantasia, la memoria, la creatività; e dall'altra parte con la volontà, e sopra con le emozioni, tutto quello che lo spirito di Dio suggerisce nello spirito dell'uomo viene elaborato e diventa un concetto.

Perché quando lo spirito di Dio ci parla non ci parla con delle parole, prima che con delle parole lo Spirito Santo ci parla con il senso.

Tu hai un'intuizione ( l'intuizione si trova nello spirito ) che tu ti senti attratto più da una parte che non dall'altra, ma non sai ancora per quale motivo.

Domanda: comunione …

Comunione è una funzione del nostro spirito che, illuminato dallo Spirito Santo, fa sì che noi ci leghiamo con Dio in modo affettuoso; quello che diceva Fra Leopoldo nei suoi scritti: "Io amo te, tu ami me".

Allora la comunione viene concretizzata con quel concetto.

Ma prima di scrivere quella frase, quando il Crocifisso parlava a Fra Leopoldo, gli ha messo dentro al cuore il significato di questa frase.

Solo dopo gli ha dato le parole che la rivestivano, mi sono spiegato?

7) Ora il cammino vocazionale non è un cammino che uno possa fare semplicemente da solo

La stessa cosa avviene per quello che si riferisce alla scelta vocazionale.

Ora il cammino vocazionale non è un cammino che uno possa fare semplicemente da solo, anche però se è necessario che noi, tenendo sempre presente questo schema, impariamo a concretizzare il discernimento.

Perché discernimento vuol dire imparare a scegliere ciò che è dalla parte di Dio e ciò che non lo è.

Non è detto che sia dalla parte del demonio, può essere semplicemente una nostra proiezione psichica, ma noi se non teniamo conto di come agisce lo spirito di Dio, saremo anche capaci di confondere una nostra immaginazione, una nostra fantasia, come un'ispirazione; invece le ispirazioni che provengono dallo Spirito Santo si servono anche delle immaginazioni ma non è prima l'immaginazione.

L'intuizione è quello che viene prima dell'immaginazione.

E tanto per intenderci potrebbe essere una cosa di questo genere: quando il Signore vuole indicare a qualcuno per quale vita è nato, allora ha il suo modo di fare. Innanzitutto, voi lo capite molto semplicemente.

8) È difficile che una persona che non sia matura umanamente, giunga a dire: ma io per quale vita sono nato?

È difficile che una persona che non sia matura umanamente, giunga ad avere un'apertura di cuore che la porti a dire: ma io per quale vita sono nato?

Guardate che sto dicendo questo con amarezza, ma d'altronde è di fronte ai nostri occhi il fallimento di tante vite, che magari a livello mondano sembra che abbiano successo: persone che hanno denaro, che hanno sapienza, che hanno una laurea, due lauree; sembra che abbiano un grande successo nella vita, però non sono umanamente formati, dunque non sono equilibrati, maturi, manca loro qualche elemento che gli permetta di essere capaci di affrontare le situazioni della vita.

E ciò che ci permette di affrontare le situazioni della vita, non è semplicemente usare bene del corpo.

Il corpo per sé stesso ha una finalità, ha un motivo per cui è stato creato e ha uno scopo.

Lo scopo del corpo è quello di rendere glorioso il corpo di Cristo che è la Chiesa, ma in che modo?

Nel modo che risponde alla tua chiamata personale.

Il modo per rendere glorioso Gesù Cristo nel matrimonio è diverso, sempre a livello corporeo, di rendere glorioso Gesù Cristo nella vita religiosa o consacrata o sacerdotale o monastica oppure, anche semplicemente, laicale non sposata.

È sempre il corpo, si parla sempre del corpo, ma in che modo si rende splendente la presenza di Gesù attraverso i nostri corpi?

San Paolo dice; "I vostri corpi sono di Gesù Cristo, quindi non esponetevi alla prostituzione perché voi siete di Gesù Cristo, il Signore è per il corpo e il corpo è per il Signore".

Questo vuol dire che è uno scrigno privilegiato che contiene, e manifesta, lo splendore di Gesù Cristo che è morto, è risorto, è asceso, e siede alla destra del Padre.

9) Quindi il nostro essere qui, in quanto battezzati, dovrebbe rendere visibile la gloria dell'Agnello, prima della nostra morte, noi dovremmo rendere gloriosa e splendente l'immagine di Gesù

Quindi il nostro essere qui, in quanto battezzati, dovrebbe rendere visibile la gloria dell'Agnello, già risorto e che siede alla destra del Padre?

Sì, perché San Paolo ci dice: "Se siete morti con Cristo, credete anche che siete risorti con Lui". ( Col 2,20 )

Quindi viene anticipato, a prima della nostra morte, il fatto che noi dovremmo rendere gloriosa e splendente l'immagine di Gesù Cristo di cui noi siamo i portatori.

Ora tutto questo, dicevo, non è facile subito da intuire da chi non è stato aiutato a crescere umanamente, perché i messaggi che vengono dal mondo sono diversi, il corpo non è un mezzo per glorificare Dio ma è semplicemente un mezzo per soddisfare tutte le sensazioni.

La psiche con le emozioni, l'intelletto e la volontà, non è uno strumento che in mano a Dio realizza te stesso e glorifica il Signore dentro di te.

Il livello psichico, secondo il mondo, non è nient'altro che un modo per prevaricare gli altri, un modo per poterli dominare; chi ha a propria disposizione più informazioni è in grado di dominare gli altri.

Nella nostra cultura fatta d'immagini e di comunicazione, sotto tutti i livelli: telefoni, televisioni ecc… è chiaro che chi ha a sua disposizioni più fonti d'informazione domina sugl'altri, li guida.

Per quello che si riverisce al livello psichico certo sei in mano allo spirito di questo mondo: "Homo, hominis, lupus", "con la mia intelligenza sono in grado di soverchiare gli altri, uso di tutte le mie facoltà mentali, delle emozioni, della volontà, di tutte le capacità dell'intelletto per dominare gli altri".

Però se io sono cresciuto umanamente, vuol dire che, dentro di me, ho l'apertura verso l'eternità, che è il primo livello quello dello spirito.

Perché l'essere umano, per un credente, è rivelato, fa parte della Rivelazione, è parola di Dio che l'essere umano sia fatto così.

Come educatori, e come catechisti, noi non possiamo dire di avere fatto la nostra parte se non abbiamo insegnato, comunicato, lo straordinario messaggio, disegno, progetto, che Dio ha voluto nella persona umana.

L'accompagnatore nel cammino vocazionale non può fare a meno di avere questo schema chiarissimo nella sua mente, perché altrimenti portiamo avanti un devozionalismo, delle emozioni, una religione, non un'esperienza viva di Dio; e a noi non interessa portare una religione perché Dio non ha inventato una religione; Dio ha portato la Sua presenza.

E quando questa presenza entra nella persona, la cambia completamente, si dice che la trasfigura, perché io continuo ad essere io e tu continui ad essere tu; ognuno di noi continua ad avere la sua psiche e li suo corpo.

10) Ma quando Gesù, per la potenza dello Spirito Santo, diventa il Signore della persona; da dove inizia questa signoria? Dallo spirito

Ma quando Gesù, per la potenza dello Spirito Santo, diventa il Signore della persona; da dove inizia questa signoria?

Dallo spirito.

Quando Gesù è il Signore della tua persona tu vieni trasfigurato, e la potenza dello Spirito Santo fa questo: fa sì che nel tuo spirito tu abbia un particolarissimo legame con Gesù Cristo morto, risorto e asceso al cielo; un legame d'intuizione, perché?

Perché lo Spirito Santo nel tuo spirito ti dice: "Guarda che tu sei figlio di Dio, in Gesù Cristo".

Intuisci che tu sei figlio, quindi Dio è tuo padre.

Comincia ad avere, dentro di te, l'apertura verso un Dio che non è padrone, è padre ( oltre che onnipotente ).

E questa è l'intuizione. E tu sei tutto questo perché in Gesù Cristo, con il Battesimo, tu sei diventato: per Cristo, con Cristo e in Cristo, una cosa sola.

Quindi lo Spirito Santo nel tuo spirito nell'intuizione ti dice questo.

11) Poi dopo c'è la coscienza, dove lo Spirito Santo ti dà la consapevolezza di ciò che è bene e di ciò che non è bene

Poi dopo c'è la coscienza; dove lo Spirito Santo nella coscienza ti dice: "Questa è cosa buona" perché nella coscienza ti dà la consapevolezza di ciò che è bene e di ciò che non è bene.

Può anche darsi che sia una cosa inutile, non necessariamente cattiva; allora ti dice: "Essere figlio di Dio è una cosa buona; è una cosa ambita; è una cosa desiderabile ecc… è il senso del tuo esistere.

Tu la tua felicità ce l'avrai solo nella misura in cui, non solo intuisci questa verità, ma la fai diventare tua".

Voi capite che è un dialogo tra lo Spirito Santo e il tuo spirito.

Lo Spirito Santo ti dice tutte queste cose, e il tuo spirito le beve perché le desidera sentire, è la gioia della profondità della tua anima sentirsi dire tutte queste cose.

12) Poi nella terza funzione dello spirito troviamo la comunione

Poi nella terza funzione dello spirito troviamo la comunione.

Allora lo Spirito Santo, nel tuo spirito fa' crescere, soffia, soffia la potenza della comunione con Dio: non è un desiderio psicologico, è una sete spirituale "Ha sete di te l'anima mia".

Quindi ti mette questo desiderio, questo stupore, questa gioia di voler amare Dio e di voler lasciarsi amare da Lui" cioè la comunione.

Quando tutto questo è fatto, allora bisogna allargare questo discorso perché deve diventare un pensiero tutto questo.

E il pensiero diventa: "Ma se io sono figlio di Dio, allora per che cosa sono a fare qui sulla terra?

Qual è il motivo per cui io sono qui?"

Allora c'è la risposta generale: perché tu viva da figlio di Dio sulla terra e tu possa godere della sua presenza nell'altra vita.

Ma tutto questo come si concretizza? Che cosa vuol dire essere figlio di Dio, ci sarà una specificità dentro di me?

13) Per qual tipo di vita io sono venuto sulla terra? Il discernimento è necessario per scoprire il cammino vocazionale. La vocazione è sempre un'azione che parte da Dio

Detto in parole semplici: per qual tipo di vita io sono venuto sulla terra?

Ed è questo il discernimento necessario da compiere per scoprire il cammino vocazionale; cioè il lungo itinerario che percorre la potenza di Dio perché tu ti renda conto a che cosa Lui ti chiama.

La vocazione è sempre un'azione che parte da Dio. Chi è che chiama? Dio.

Allora questo itinerario che Dio compie per farti giungere il Suo messaggio, ma se tu non sei formato, se tu non sei abituato, se tu non hai fatto discernimento sulla tua persona, potresti scambiare un'emozione per una vocazione; potresti scambiare la volontà: c'è bisogno di fare del bene, quindi io faccio del bene.

Questo non è una chiamata di Dio, è quello che tu ti sei immaginato, potrebbe essere il frutto di un ragionamento: poiché c'è tanto bisogno, tante necessità, allora mi do da fare io.

Il senso della vocazione, anche biblicamente, non è così.

Biblicamente Dio dice: "Chi andrà per me?" e il figlio risponde: "Eccomi! Manda me" questo ce lo comunica nei Salmi, nell'Antico Testamento, ma è prefigurazione, indicazione del dialogo misteriosissimo che c'è stato tra Dio Padre e il Verbo che si è fatto uomo.

Dio Padre dice: "Chi andrà per me a creare la pace, ricostruire l'umanità ecc… ecc…?" e il Figlio dice: "Eccomi! Manda me".

È una risposta. Allora essere figli nel Figlio, vuol dire essere disposti all'ascolto per dare una risposta.

Un cristiano che non ha capito questo, non ha capito qual è l'essenza della vita cristiana, siete d'accordo con me?

14) La vita cristiana è una risposta a una chiamata di Dio. Su questo itinerario si costruisce il discernimento

La vita cristiana è una risposta a una chiamata di Dio.

Ora questa chiamata di Dio sappiamo che ha questo itinerario, noi dobbiamo fare qualunque cosa che ci permetta di favorire questo tipo di itinerario.

Su questo itinerario si costruisce il discernimento, ossia ci si mette in azione per discernere, cioè per vedere se tutto quanto è in noi è un'ispirazione di Dio, o se è una cosa che ci siamo immaginati noi.

La figura dell'accompagnatore nel discernimento vocazionale ha precisamente questa funzione, e cioè quella di verificare insieme con te, se quello che hai ricevuto è una tua fantasia, una tua proiezione, un'influenza dall'esterno o se è una mozione dello spirito.

Mozione non ha nulla a che vedere con le emozioni, ma vuol dire movimento dello spirito; cioè lo Spirito Santo si muove dentro di te e ti mette in luce chi sei tu e qual è il tuo senso dell'esistere.

È inutile che dica che è necessario essere persone semplici, oneste, di fronte all'accompagnatore spirituale che, specie su queste cose, è bene che sia sempre un sacerdote che ha un ministero specifico all'interno della Chiesa, e ha dunque un'assistenza spirituale notevole in questo campo, perché lo Spirito Santo a un certo momento userà le tue strutture, userà quello che tu sei, nella situazione in cui tu sei.

Lo Spirito Santo per illuminare una persona sul tipo di vocazione che ha, aspetta che questa persona sia perfetta?

15) Lo Spirito Santo potrà utilizzare di te solo quello che tu gli stai dando a disposizione

No, però potrà utilizzare di te solo quello che tu gli stai dando a disposizione.

Quindi, voi capite, che l'accompagnatore, che non è il direttore spirituale, e che può essere il genitore, può essere il catechista, può essere il formatore, può essere un educatore a tutto campo quindi senza mettere da parte l'ambito spirituale perché questo sta al centro ( quindi la cosa più importante ), l'educatore deve occuparsi anche della maturità umana?

Ma certamente perché lo Spirito Santo utilizzerà tutto ciò che noi gli possiamo dare a disposizione.

Naturalmente un cammino cristiano autentico fa sì che ogni giorno noi ci esaminiamo per vedere se umanamente siamo equilibrati o siamo sfasati, il cammino cristiano autentico verifica il nostro modo di agire? Sì.

E quando tu hai visto che nel tuo modo di agire ci sono dei gesti di stizza, dei gesti di ritrosia, mantieni i musi, quando tu ti accorgi che hai delle reazioni violente o di chiusura nei confronti degli altri, o mantieni il rancore, o ti piace sempre fare la pietra d'inciampo, oppure non ti va mai bene quello che ti dicono gli altri e tu devi sempre dire: ma però, secondo me….

16) Ad un certo momento ti dovrai fare una domanda e dire: ma perché io sono sempre così?

Ad un certo momento ti dovrai fare una domanda e dire: ma perché io sono sempre così? Se sei onesto sì; se invece tu non hai nessuna voglia di cambiare, quel discorso lì lo svicolerai sempre, convincendo te stesso che tanto tu hai ragione e tutti gli altri hanno torto, può succedere? Certo che può succedere.

Non ne parleremmo qui se non dovessimo approfondire tutti quanti, la necessità di un onesto discernimento sul nostro agire.

Quando tu ti accorgi che nel nostro agire c'è questo, dovrai fermarti per dire: perché mi succede questo?

E se non ci capisci niente allora la prima cosa che devi fare non è di andare dal direttore spirituale, prima di tutto è pregare, e devi dire: "Spirito Santo, ho scoperto che io mi sto comportando in questo modo, ma non ci sto capendo niente del perché.

Da dove viene questo mio modo di agire?".

Uno potrebbe dire: "è il mio carattere, io sono fatto così", già ma tu non sei mica nato così, sei diventato così, perché nessuno ti ha aiutato a capire che stavi sbagliando, perché il tuo carattere ti portava a fare quelle realtà e nessuno ti ha detto: "Calma, abbassa un po' la cresta", sei andato avanti a ruota libera perché o c'era qualcuno troppo permissivo o qualcuno troppo rigido; tu hai represso il tuo carattere ed è venuto fuori in questo modo, ma non puoi dire che quella sia la situazione perfetta, è il risultato di tante scelte, alcune giuste alcune sbagliate, ti puoi accontentare di dire: "Eh, anime mie, è il frutto di un lavorio durato anni, mi dovete prendere così come sono."

E gli altri ti dicono: "Marameo, vai per la tua strada perché se sei una persona antipatica, non devi mica costringere ad accettarti così come sei."

Il cammino cristiano fa sì che tu dica: "Beh se io ho dei difetti non devo mica costringere gli altri a prendermi così come sono.

Mi devo impegnare per capire come sono, perché sono diventato così, e che cosa posso fare per cambiare".

17) Se manca questo aspetto del dire: "io posso cambiare" allora tu hai sbagliato strada

Se manca questo aspetto del dire: "io posso cambiare" allora tu hai sbagliato strada, non metterti a fare il cammino cristiano, fai il cammino buddista, perché sono i buddisti che dicono: ci dobbiamo rassegnare, devi allontanare tutto ciò che intorno a te ti provoca disagio.

Il cammino cristiano ti dice: concreto, come sei tu? Sei come dovresti essere?

Bene adesso devi decidere, che intendi fare?

Vuoi cambiare oppure vuoi illudere te stesso dicendo: a ma tanto io sono così, sono una persona schietta quello che penso lo dico, sono fatto così.

Non mi interessa niente, tu sei fatto così ma puoi anche cambiare. Amen?

18) Allora questo è necessario: discernimento, accompagnamento spirituale, e verifica delle tue azioni

Allora questo è necessario: discernimento, accompagnamento spirituale; verifichi le tue azioni e poi ti dici le motivazioni. "il mio modo di ragionare è questo, quest'altro ecc… ecc…. puoi anche fare un itinerario di guarigione della memoria "perché mi ricordo di essere stato educato in questo modo … ho avuto questo trauma … mi è successa questa cosa allora si è formata un modo di pensare, di ragionare che tutte le volte reagisce in quel modo, in quell'altro modo …" ma non è mica una giustificazione questa.

È una giustificazione? No! "Poiché io mi sono sentito umiliato da quel momento ho detto basta, nessuno mi umilierà più" e divento arrogante perché ho reagito quando avevo cinque anni qualcuno mi ha umiliato.

Ma sì posso capire che tu possa avere avuto un trauma a 5 anni, ma che fai te lo porti fino a 95 anni il trauma?

E quindi sarai continuamente in lotta con gli altri e con te stesso per dimostrare a te stesso ( agli altri non gliene frega niente ) che non era giusto che ti umiliassero quella volta, è vero che può succedere?

19) Una persona che non fa un retto, autentico discernimento, per tutta la vita continuerà a girare la stessa minestra

Una persona che non fa un retto, autentico discernimento, per tutta la vita continuerà a girare la stessa minestra, e dire: "Ecco io sono così perché mi è mancato questo, mi è mancato quello, quindi è inevitabile che io mi comporti in questo modo".

Beh come inevitabile? Inevitabile fino a un certo punto.

È chiaro che si può essere instaurata una forma mentis, una struttura mentale in base alla quale tu reagisci sempre così, perché per causa di quel trauma tu ti sei fatto un modo per reagire.

Ma, anima mia, adesso stai crescendo ( spero ), se la tua preghiera è autentica, quando tu ti accorgi che c'è questa struttura mentale dentro di te, ti accontenti?

Ti dici per convincere te stesso: io sono così, sono sincero.

Oppure nell'onestà dello Spirito di Dio, alla Sua luce, tu ad un certo momento devi dire: "Va bene, se ci sono tutti questi traumi, che mi hanno dato questo modo di pensare, e questo modo di pensare non è giusto, che faccio me lo tengo fino alla fine della vita?

20) Oppure mi farò guarire dal Signore

Oppure mi farò guarire dal Signore per essere una persona completa, equilibrata, onesta e spiritualmente piena?".

Allora tante persone si fermano al secondo livello: sono così, mi dovete accettare così.

Invece il cammino spirituale dice: "No, sono così per questa, quella ragione?

Va bene Gesù ha detto: "Io sono il medico delle anime e dei corpi"

21) Quindi facendo un itinerario di guarigione interiore, io se faccio questo cammino autenticamente, posso cambiare il mio modo di ragionare?

Quindi anche se io sono così, facendo un itinerario di guarigione interiore, di guarigione della memoria, della guarigione delle ferite del passato, o di perdono di quelli che mi hanno fatto del male, io se faccio questo cammino autenticamente, posso cambiare il mio modo di ragionare?" sì.

Farò fatica? Sì, e tanta, perché? Perché la pianticella la si raddrizza finché è giovane.

Quando si è abituati a fare in un certo modo si può cambiare?

Sì perché a Dio nulla è impossibile, però faticherai.

Io non ti prendo in giro, non ti dico che Dio ha la bacchetta magica "tic" e di colpo tu sei guarito dappertutto.

"Colui che ha fatto i cieli e i cieli dei cieli, non salverà te senza di te" questo vuol dire che se tu, sotto la luce dello Spirito Santo, con l'aiuto dell'accompagnatore vocazionale, scopri come sei adesso, ma scopri anche come dovresti essere, però quella parte del "dovresti essere" la lasci a parte, tu non sei a posto.

22) Perché il Signore possa realizzare autenticamente una vocazione, ha bisogno di sapere che cosa è tuo, e che cosa è posseduto dal mondo

Perché il Signore possa realizzare autenticamente una vocazione, ha bisogno di sapere che cosa è veramente tuo, e che cosa invece è posseduto dal mondo, è posseduto dal passato, è posseduto dalle ferite del passato, dai dispiaceri, dai traumi.

Non hai mai pensato che tu non puoi donare a Dio quello che tu non hai?

Per realizzare una vocazione è necessario che tu sia padrone di te stesso, e quando dico padrone di te stesso, non sto dicendo autonomo nei confronti di Dio; sto dicendo che tu hai preso in mano le redini della tua vita, e stai verificando tutto quello che è nostro e "tutto quello che è vostro: spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile".

Se la Parola di Dio dice che queste cose sono nostre e che devono essere irreprensibili - che non siano catturate da nient'altro - allora vuol dire che il discernimento naturalmente, sempre di più, quello vocazionale è fondamentale che noi scopriamo se il nostro corpo è nostro oppure è stato catturato dalle sensazioni; la nostra psiche o anima è nostra o se è stata catturata, che ne so, dal vizio che potrebbe essere la superbia, l'orgoglio, l'ira, la gelosia, l'invidia.

Tutte queste cose, anche se in minima parte, possono catturare la mente?

Certo, se il nostro spirito è nostro oppure è influenzato da tutti i nostri pensieri.

Allora il discernimento significa proprio questo: verificare che cosa è nelle nostre mani e che cosa è stato catturato.

Perché se qualcosa è stato catturato glielo possiamo dare a Dio? No perché non ci appartiene.

23) Dobbiamo riprendere il controllo sotto la guida dello Spirito Santo.

Il cammino vocazionale esige che noi controlliamo questo, perché dobbiamo riprendere il controllo sotto la guida dello Spirito Santo.

Dobbiamo avere il controllo del nostro corpo? Certo.

Dobbiamo avere il controllo della nostra mente? Certo.

Dobbiamo avere il controllo del nostro spirito? Sì, perché i figli di Dio non sono plagiati, non sono delle marionette dove lo Spirito Santo tira i fili.

Lo Spirito Santo non è il burattinaio, non tira i fili, lo Spirito Santo suggerisce.

Lo Spirito Santo è il suggeritore che c'è nella bocca del teatro che dice: adesso è così, adesso è quest'altro; ma l'attore sei tu. Sei tu che esprimi con i gesti, con le parole, con l'intelligenza, quello che lo Spirito Santo ti suggerisce, ma se tu sei impacciato perché il tuo corpo è tutto catturato dalle sensazioni, se la tua mente è ottenebrata dalle idee, dalle teorie più convulse, dalla mentalità del mondo, dalle gelosie, dall'invidia ecc… ecc… i suggerimenti che dal boccascena lo Spirito Santo ti sta' dando in che modo tu li recepisci?

Ne recepisci solo una piccola parte, solo in quella piccola parte riuscirai a svolgere sulla scena di questo mondo, il compito per il quale sei nato.

24) Se il tuo spirito non ha nessuna comunione con Dio

Se il tuo spirito non ha nessuna comunione con Dio, non coltivi la comunione con Dio cioè lo stare con Lui, non desideri ascoltare la Sua voce, stare alla Sua presenza; ancora più semplice: fargli compagnia. Se nel tuo spirito non senti questo, se nel tuo spirito non desideri entrare nel pensiero di Dio, non gli dici mai: "Ma Signore tu cosa pensi di me? Cosa sogni nei miei confronti?

Quando tu mi hai inventato che cosa immaginavi per me?" chiaramente non riuscirai a cogliere la comunicazione dello Spirito Santo.

Se la tua coscienza è una fisarmonica che si allarga e che si stringe a seconda delle situazioni, come fai a cogliere il suggerimento dello Spirito Santo?

Questo discernimento è fondamentale non solo, penso che l'abbiate capito, per svolgere un compito, cioè per assolvere a una vocazione, ma perché la prima vocazione che noi tutti abbiamo ricevuto è: sii te stesso!

Cosa vuol dire essere me stesso? Vuol dire che nel mio spirito dev'esserci una pienezza di comunicazione con Dio.

Nel mio spirito si deve creare, devo avere le condizioni, mi devo impegnare per avere le condizioni affinché nel mio spirito ci sia una confidenza, un affetto con Dio, devo sentire l'affettuosità che Dio da a me e l'affettuosità che io voglio dare a Lui.

Affetto per Dio, non solo rispetto, è più che rispetto perché è affetto.

Nella mia mente ci deve essere un modo di ragionare che è il modo di ragionare di Dio: "Abbiate in voi i medesimi sentimenti che furono di Cristo Gesù, il quale non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio…" ( Fil 2,6 ).

25) Quindi San Paolo chiama questo modo diverso di ragionare metanoia - cambiamento radicale del modo di pensare

Quindi San Paolo chiama questo modo diverso di ragionare metanoia - cambiamento radicale del modo di pensare - non più come il mondo, cioè un modo di pensare carnale - che vuol dire mondano non vuol dire sensuale - legato alla carne, alla materia, alle cose mondane, ma al modo spirituale, come ragiona lo Spirito Santo, qual è la volontà del Padre, qual è il sogno del Figlio, qual'è la potenza dello Spirito Santo che, dentro di me, viene a mettere in ordine la psiche, le emozioni, l'intelletto e la volontà.

Quando quello è a posto, le azioni vengono di conseguenza.

26) Vengono fuori azioni di carità, di bontà, di giustizia, di verità

Vengono fuori azioni di carità, di bontà, di giustizia, di verità, "tutto ciò che è buono, a Lui gradito, perfetto e santo", queste sono le azioni.

Allora in questo modo la persona diventa libera in se stessa, perché diventa veramente se stessa; e quando lo Spirito di Dio ha esercitato il Suo dominio su tutta la persona, allora si dice che la persona è diventata una persona spirituale.

Cosa vuol dire che svolazza a mezz'aria e che non si occupa delle cose materiali?

Non ho detto questo; una persona spirituale ha i piedi concretamente per terra, è una persona equilibrata, è una persona che prende delle decisioni nel mondo anche su cose materiali, anche su cose economiche, anche su cose di giustizia, di verità e di pace; ma prende queste decisioni perché vuole trasfigurare il mondo, perché sia sempre più evidente un teatro in cui Dio agisce liberamente.

27) La persona spirituale è una persona concreta, equilibrata, saggia

La persona spirituale non è vero che si rinchiude e si isola dal resto del mondo, è una persona estremamente concreta, estremamente equilibrata, saggia e piena di verità, perché "lo spirito di Dio aleggiava sulle acque informi" quindi non è vero che non gli interessava la Creazione.

Alla fine della Storia, nel libro dell'Apocalisse, si dice che tutto sarà ricapitolato in Cristo.

La natura stessa - nella lettera ai Romani - dice: "geme come nelle doglie del parto aspettando la sua propria liberazione, ad opera della Rivelazione dei figli di Dio". ( Rm 8,22 )

Quando tu sei figlio di Dio, le cose materiali le vivi in un modo spirituale, cioè vedi il senso delle cose, vedi il significato.

L'imprenditore, il costruttore di alberghi, va sulla collina di Torino, vede uno splendido tramonto e dice: "Che meraviglia, Posso fare un grande albergo qui".

La persona spirituale vede un bel tramonto e dice: "Signore come sei grande". E hanno visto la stessa cosa.

Allora, voi capite, che c'è un modo diverso la maturità, la pienezza della persona umana non consiste nell'enfatizzare solo un livello …

Se non è èquilibrata non può realizzare il piano di Dio, cosa dà a Dio il 2% di sè stesso?

Il discernimento è fondamentale che tu conosca di te stesso cosa è nelle tue mani, perché solo quello che è nelle tue mani tu puoi dire: "Signore te lo offro, è tutto tuo".

Nessuno si deprima se adesso nelle sue mani vede un granellino di sabbia, perché può anche darsi che uno dica: "sono talmente debole e fragile, sono talmente prigioniero delle cose, che ho solo un granellino di sabbia da dare al Signore", nessuno si spaventi intanto comincia a dare quello che hai, però comincia questo cammino.

28) Discernimento vocazionale è la tua chiamata, che si concretizza poi in tanti stati di vita diversi

Discernimento vocazionale è la tua chiamata, che si concretizza poi in tanti stati di vita diversi; però come mai tanti stati di vita si sciolgono, si frantumano, perché quelle persone non hanno mai fatto un discernimento su chi sono loro: come fai ad amare un'altra persona se non sei neanche capace di dare niente di te stesso?

Se tu scambi l'amore per avere, è chiaro che il matrimonio durerà due mesi e basta, perché non sei formato neanche umanamente, non dico spiritualmente ma neanche umanamente; come fai a illuderti che le cose vadano avanti se non c'è questa chiarezza di fondo dentro di te?

29) "Che cosa ti appartiene Signore? Che cosa mi sto tenendo io?" Questo vuol dire che sono disposto a cambiare

Allora è fondamentale che ognuno abbia dentro di sé questo concetto, e che come catechisti cominciamo a riflettere seriamente, prima di tutto, su noi stessi facendo un discernimento autentico: "Che cosa ti appartiene Signore? Che cosa mi sto tenendo io?"

Questo vuol dire che sono disposto a cambiare, perché se non sono disposto a cambiare lì debbo verificare: "perché non sono disposto a cambiare?

Non mi fa comodo, ho paura, dopo devo cambiare il mio modo di essere, il mio modo di fare, il mio modo di pensare, io voglio mantenere la mia posizione" allora lì ci sono delle prigionie, ci sono dei pregiudizi, delle precomprensioni, delle idee fisse a livello psichico, non c'è una totale docilità allo Spirito Santo, verifica perché, domandati perché e se non sei onesto con lo Spirito Santo allora fermati.

Perché è più importante che tu, a un certo momento, non faccia del male agli altri, se non sei disposto a cambiare.

Sono stato chiaro? Su questo si basa poi la possibilità della persona di ricevere l'ispirazione: tu sei nato per questo stato di vita, tu sei nato per questa vita.

Che può essere quella matrimoniale, quella religiosa, quella di consacrazione laicale, e può essere anche quella sacerdotale.

Non è vero che il Signore non chiama le persone al sacerdozio, è anche vero, però, che l'età in cui i ragazzi si accorgono di questa chiamata è andata più in avanti, perché ci sono tante concause, che non sto ad esaminare adesso, però sappiate che è così.

30) Non è vero che il Signore non chiama, chiama ma c'è bisogno di formatori, di accompagnatori che collaborino alla chiamata

Non è vero che il Signore non chiama, chiama ma c'è bisogno di formatori, di accompagnatori che collaborino alla chiamata, alla formazione della persona autentica.

Il Signore non chiama mica un mascherone, non chiama mica un pupazzo, chiama una persona autentica così com'è; povero Signore si accontenta delle persone come le trova, però questa non è una giustificazione per dire.

"Ah io sono così!" Ti ha chiamato così? Va bene, ringrazialo, però datti da fare per cambiare, perché il Signore vuole avere il 100% di te non il 20%.

Vuol avere il 100% del tuo corpo, il 100% della tua mente e, soprattutto, il 101% del tuo spirito, perché da quello dipende tutto quanto.

Allora tenendo presente queste riflessioni che sono un po' forti, un po' pungenti è vero?

Continuiamo il pomeriggio di ritiro tenendo conto che ogni vocazione si inserisce sulla natura.

31) "Gratiam non facit naturae sed perfecit"

Concludo con questa affermazione della teologia: "Gratiam non facit naturae sed perfecit" ossia: lo Spirito Santo non fa quello che devi fare tu, però porta a compimento tutta la tua disponibilità, tu sei capace di fare il 2%?

Lo Spirito Santo farà il 98%, ma se tu quel 2% che hai a tua disposizione non glielo dai, Lui non farà il 99 se tu gli dai solo l'uno del tuo 2%, Lui farà sempre solo il 98 e ti dirà: "Come mai il tuo 1% che potevi dare non l'hai dato?"

32) Perché lo Spirito Santo non fa quello che dobbiamo fare noi; ce lo mette in luce

Perché lo Spirito Santo non fa quello che dobbiamo fare noi; ce lo mette in luce, ce lo fa capire e ci aiuta a realizzarlo se glielo chiediamo, ma lo faremo noi, con la Sua assistenza, con la Sua guida, con la Sua luce, con la Sua forza, con i Suoi doni, con i Suoi carismi, con la Chiesa, con i Sacramenti, con l'accompagnamento spirituale, con tutto quello che vuoi; ma se lo devi fare tu, lo devi fare tu e non lo farà Lui.

Sia lodato Gesù Cristo.