Il Catechista come accompagnatore
29-11-2003
Come colui che cammina insieme alle persone
1) La testimonianza e le sue caratteristiche
2) Il Catechista invogli a far l'esperienza di Dio
3) Fedeltà alla dottrina
4) Le preghiere per i defunti
5) Le rivelazioni private
6) Le apparizioni della Madonna
7) La Chiesa custodisce il patrimonio della fede
8) Leggere il Cat. Chiesa Cat. e il Catechismo di san Pio X
9) Prudenza nel dire la verità ai bambini
10) La persona umana secondo l'antropologia cristiana
11) L'uomo può conoscere Dio con le sue forze?
12) Portare su di noi ciò che manca alla passione di Cristo
13) Il messaggio coinvolge tutta la persona
14) Alla risurrezione come sarà il nostro corpo?
15) Le leggi della natura, leggi di Dio
16) Che differenza c'è tra noi e gli angeli?
17) Il purgatorio
18) Brani evangelici di genere apocalittico
La testimonianza fatta di fronte a una assemblea non deve durare più di 3/4 minuti, la testimonianza fatta a tu per tu con una persona può durare anche delle ore.
Però ricordatevi che la testimonianza deve avere delle caratteristiche fondamentali, cioè quelle che vi ho richiamate la volta scorsa.
La testimonianza deve far sempre risaltare Gesù e la sua opera nella vostra vita, quindi non sono estremamente importanti i particolari, cui voi farete parte al vostro prossimo: ero vestito così, questo, quell'altro.
È molto importante invece la vostra relazione con Dio in quel momento.
Al termine di quello che voi comunicate dovrebbe emergere con una certa chiarezza che Dio è buono, che Dio vi ha amato, che Dio ha dimostrato a voi la sua vicinanza in quella particolare occasione, per la quale voi avete capito che Dio è provvidenza e si è aperto il vostro cuore e avete incominciato un cammino più intenso, mi sono spiegato?
Ricordatevi che non è mica una forma di curiosità quella che io vi sto dicendo, vi sto semplicemente aiutando a comunicare queste verità.
Tenete presente che il catechista non è efficace se non riesce a comunicare l'esperienza di Dio.
Il catechista non è semplicemente colui che comunica una dottrina, ma deve invogliare il prossimo a fare l'esperienza di Dio.
Ora se tu hai fatto l'esperienza di Dio, ma sei troppo riservato e non aiuti il tuo prossimo a fare la medesima esperienza di Dio, tu stai facendo bene il catechista? No.
Perché se ricordate la volta scorsa parlavamo del catechista come educatore; e vuol dire che fa per primo quello che gli altri devono fare dietro di lui.
Quando tu hai insegnato ai tuoi figli o ai nipoti ad andare in bicicletta non gli hai fatto un trattato sull'equilibrio o sulle forze o sui vettori o quello che vuoi, tu hai preso la bicicletta e ti sei messo dietro di lui, tenendola dal sellino, correndo finché lui non faceva l'esperienza di che cosa fosse l'equilibrio e riuscisse a gestire l'equilibrio. Mi sono spiegato?
È la medesima cosa per il cammino spirituale, tu devi accompagnare le persone che ti sono accanto, con la tua vicinanza, col tuo cammino che tu fai insieme con loro.
Ora se tu non ti lasci coinvolgere direttamente, cosa riesci a comunicare alle persone che hai dinanzi?
Altra cosa, mi raccomando, siate molto fedeli alla dottrina che dovete trasmettere.
Non potete improvvisare la dottrina cristiana, perché il messaggio che voi date non è il vostro messaggio, è il messaggio di Dio, che abbiamo in Gesù Cristo.
Questo vuol che la dottrina che voi dovete spezzettare per i vostri fratelli deve essere assolutamente autentica; non deve essere viziata da nessuna vostra forma emotiva.
Cioè a dire: presento la realtà di fatto in un modo diverso, anche se non sono sicuro che questa sia la verità.
Facciamo un esempio banale, che forse avrete sentito in altra occasione.
Un bambino viene in classe, è tutto un po' perplesso, perché la settimana scorsa gli è morto il nonno e qualcuno dice a questo bambino: "Oh! Ma non ti preoccupare, adesso è diventato un angelo del cielo".
Siete d'accordo voi? Questa non è la dottrina, questa è una falsità, questa è una menzogna.
Quindi presentare una realtà di questo genere significa approcciarsi al mistero cristiano dal punto di vista emotivo, non di verità.
Si sta facendo un servizio di carità a queste persone? No.
Una persona viene da voi dice oh! È morta mia mamma, ma io prego sempre e qui e là su e giù e voi state zitti. State facendo un servizio alla verità?
Voi dovreste saper per primi e spero che lo sappiate tutti che le vostre preghiere giungono ai vostri cari defunti, ma passano sempre attraverso Gesù Cristo.
Se Gesù Cristo vi permette di avere una consolazione spirituale, di avvertire la vicinanza di queste persone è una cosa; ma non è che ci sia una comunicazione diretta tra noi e quelli dell'altro mondo, mi sono spiegato?
Se non siete sicuri di quello che vi sto dicendo vi ricorderò la parabola del povero Lazzaro e del ricco Epulone, vi ricordate?
Il ricco Epulone non parlava direttamente a Lazzaro, ma ad Abramo.
Il ricco Epulone diceva ad Abramo: mandalo a intingere il dito nell'acqua, perché qui sto morendo di sete.
E Abramo dice di più: tra voi e noi è costituito una grande barriera.
Allora quello che dice è in realtà un insegnamento molto potente, ossia non vi è comunicazione diretta tra noi e quelli dell'altro mondo senza che passi per Gesù Cristo.
Infatti la lettera agli Ebrei dice che l'unico mediatore tra Dio e gli uomini è l'uomo Gesù Cristo, quindi il mediatore tra questo mondo e l'altro è l'unico che ha fatto questa mediazione, è diventato il ponte tra le due realtà.
Poi è chiaro che quelli che per es. sono in Purgatorio non possono pregare per se stessi, ma possono pregare per noi.
Ma chi pregano, pregano noi? No, pregano il Signore.
Se noi preghiamo per i nostri cari, preghiamo i nostri cari o chi? Preghiamo il Signore.
In parole povere: Signore stendi la tua misericordia su quell'anima che possa presto raggiungere la tua gloria.
E quell'anima dice: Signore benedici quella persona che sta pregando per me ricolmala di tutte le tue grazie.
Quindi tutti si riferiscono a Gesù e la preghiera fa così! Mai in altro modo.
Ricordatevi che il Signore conserva la nostra privacy; quelli che sono nell'aldilà non sono mica le nostre spie, che vedono tutto quello che stiamo facendo.
Essi sono nella gloria dei cieli e si godono la gloria dei cieli.
Se Dio ha un particolare motivo per cui ci sia una comunicazione con noi lo permette ad es. i sogni di don Bosco, il sogno tra don Bosco e San Domenico Savio, che ci parla di alcune realtà spirituali.
Ma in quel caso c'è una comunicazione di tipo spirituale, c'è un motivo per cui il Signore concede una rivelazione privata, non pubblica.
Rivelazione privata vuol dire che il Signore permette un certo tipo di comunicazione, che non toglie niente e non aggiunge niente al Vangelo, mi sono spiegato?
Per cui la rivelazione privata non supera il Vangelo non viene prima del Vangelo, non viene prima del magistero della Chiesa, viene sempre dopo.
Anzi se una rivelazione privata non è in accordo con il magistero della Chiesa è falsa, è una rivelazione falsa.
Il magistero della Chiesa analizza certe rivelazioni e dice qui ci sono delle falsità, non si può ritenere che quelle visioni che quelle manifestazioni ecc. siano autentiche, possono essere delle visioni, delle manifestazioni che non vengono dall'alto ma vengono dal basso e per quanto possa essere inquietante per tanti di noi sappiate che sono cose che succedono e possono succedere realmente.
Vi ricorderò che la santa Bernardetta, la seconda volta che ebbe la sua apparizione della Madonna a Lourdes, si era portata dietro una boccettina di acqua benedetta e l'aveva gettata contro quell'immagine.
Perché diceva se quella non fosse veramente una donna, ma fosse un diavolo almeno con l'acqua benedetta scapperebbe via e invece le cronache narrano che la "donna" sorrise quasi compiaciuta di fronte a questo elementare e rudimentale discernimento ma che indicava una volontà di voler giungere alla verità.
Adesso la Chiesa non si è espressa, ma dovessimo ritenere come autentiche le apparizioni a Medjugorie vi ricorderò che nei primi anni una volta fu concesso al demonio di presentarsi sotto forma di madonna.
I veggenti se ne accorsero per quello che quell'immagine stava dicendo: li stava distogliendo dalla sottomissione a Dio, ed essi rimasero così turbati.
Qualche istante dopo riprese le sue sembianze visibili da loro, come un essere immondo.
E poi la Madonna disse loro: era necessario che io vi facessi vedere come sia assolutamente perfido il vostro nemico.
D'altronde nel Vangelo c'è scritto: il lupo si traveste da pecora, quindi non potete prendere per autentiche tutte le visioni tutte le apparizioni tutti i fatti straordinari che avvengono.
Quelli che hanno preso per autentiche le cose false per es. sono quelli che vanno nella chiesa universale di Leinì fondata da Robertino che diceva di avere delle visioni particolari qui e là su e giù.
In realtà già a suo tempo il cardinale Ballestrero lo aveva diffidato e gli aveva vietato di fare delle riunioni pubbliche.
Lui non essendosi sottomesso che cosa ha fatto? Ha prodotto una chiesa eretica con diverse deviazioni a livello morale di tutti i tipi, che adesso non esprimo neanche e potete immaginare qualsiasi aberrazione lì è successa.
Quindi tenete presente, la Scrittura ci dice non potete dare retta a tutte le apparizioni, a tutte le visioni, tutte le visioni tutte le profezie siano sottoposte al giudizio dei profeti, cosa vuol dire?
La chiesa è profetica, cioè la Chiesa custodisce il patrimonio della fede.
Se quello che viene rivelato privatamente non corrisponde a ciò che è contenuto nella Bibbia noi lo dobbiamo tenere presente?
No, perché sicuramente contiene dentro di sé un qualche cosa che può dare adito a una riflessione sbagliata.
Allora quando nasce una riflessione sbagliata all'inizio non ce ne si accorge ce ne accorgiamo sempre dopo, quando ormai la valanga sta precipitando a valle.
Quando si muove impercettibilmente nessuno se ne accorge, se no nessuno si avventurerebbe su quel banco di neve.
Allora questo semplicemente per dire come sia fondamentalmente importante che voi siate aderentissimi al messaggio cristiano.
Con alcuni di voi lo avevo già sottolineato l'anno scorso, mi sento di farlo ancora.
Vi leggete il Catechismo della Chiesa Cattolica (C.C.C.), senza fretta, una pagina al giorno guardate che non è facile, vi ricordo che il C.C.C. è stato scritto per i Vescovi, però tutto sommato contiene tutto, perché ci sono le citazioni, ci sono tante cose, ma è chiaro che forse su alcune cose dà per scontato certe strutture filosofiche, certe strutture teologiche, che chi ha fatto un corso di teologia ha, e chi ha fatto il corso del seminario, sono 5 anni in cui si studiano tutte cose teologiche quindi è chiaro che bene o male si crea una struttura mentale di questo genere.
Per gli altri ci possono essere delle difficoltà, in quel caso rivolgetevi a qualche sacerdote e chiedete dei chiarimenti.
Se non avete voglia di affrontare subito il grande volume del C.C.C. almeno cominciate a leggervi il catechismo di San Pio X, che è tutto meno che facile.
Non state a ricordare il tempo del passato, in cui vi dicevano: dovete imparare a memoria queste domande e queste risposte e quello è il catechismo.
Quello era un sistema pedagogico, ma il sistema pedagogico ha nulla a che vedere con la verità che viene rivelata lì sopra, ci siamo spiegati?
Perché io credo che se una persona è abbastanza onesta culturalmente quando ti fermi a leggere una domanda del catechismo di S. Pio X, ti rendi conto che su una domanda potresti parlare per 3 giorni di seguito.
Perché è talmente densa di dottrina e di verità che se uno conserva dentro se stesso il bagaglio di quello che c'è spiegato in quella domanda vuol dire che la dottrina ce l'ha sana nel cuore e nella mente.
Quindi non fate catechismo se non avete una dottrina che non sia sana.
Se dovete inventare una preghiera state attenti che la preghiera che inventate sia una preghiera autentica, non confondete le persone della SS. Trinità, non fate dire a una persona ciò che dice l'altra, ciò che fa l'altra, ciò che è l'altra, perché la Trinità è ordine.
Noi dobbiamo essere molto prudenti, quello che voi insegnate adesso ai vostri bambini sarà quello che rimarrà nel loro inconscio per tutto il resto della loro vita.
Quindi voi dovete essere prudenti nel dare a loro la verità, adatta alla loro mente, ma senza troppi arzigogoli.
Su questo punto mi sento di insistere un pochino, perché certe volte ho visto grande amore nelle persone, grande dedizione, grande voglia di fare del bene.
Certe volte un po' meno prudenza; con la scusa di rendere più abbordabile al bambino il messaggio cristiano si finisce per insegnargli una cosa che non è cristiana.
Lo ricordo un'estate ragazzi di tanti anni fa, dove certi animatori, visto che l'estate ragazzi era tutta incentrata sul tema degli indiani, al mattino facevano pregare i bambini in cappella, grande Spirito qui e là su e giù ecc. ecc.
Sembrava la preghiera di Manitù; allora tu che vivi nel vento ecc. ecc., ma cosa?
I bambini che sono lì a estate ragazzi verranno fuori con una grandissima confusione; lo Spirito vive nel vento! Grande Spirito!
Ma quale grande spirito, ma non c'era Dio Padre, non c'era Gesù Cristo.
Cioè dobbiamo renderci conto se noi facciamo un gioco delle cose sacre, i bambini diventati adulti considereranno le cose sacre un gioco; quindi assoluta fedeltà all'insegnamento della Chiesa, assoluta semplicità, cercate di semplificare le cose se avete dei dubbi chiedete a qualche sacerdote che vi dica se questo e quest'altro è giusto oppure non è giusto.
Con voi avevo affrontato abbastanza ampiamente il discorso dell'antropologia cristiana.
Poi cercheremo anche di trattare di nuovo un po' dell'antropologia cristiana.
Intanto diciamo che la spiritualità del catechista è autentica nella misura in cui tiene conto di quella che è la persona umana dinanzi a noi.
La spiritualità come voi sapete non è qualche cosa disincarnata dalla realtà, è molto inserita nella realtà, perché l'essere umano è un essere che è nello stesso tempo materiale, ma anche spirituale.
Questo vuol dire che tutta la realtà spirituale dell'essere umano si manifesterà anche attraverso la corporeità.
Forse per capire meglio le cose noi ci siamo abituati a distinguere le due cose, la realtà materiale da quella spirituale.
In realtà noi dobbiamo considerare che l'essere umano è una sola realtà, noi individuiamo la parte spirituale e la parte materiale, però in realtà l'essere umano è una sola realtà.
In che cosa siamo un pochino portati a dividere le due realtà?
Per es. per il fatto della morte: quando una persona muore vediamo il corpo fermo.
Vediamo invece nella fede che la persona continua a vivere in modo diverso e quindi diciamo che l'anima vive per sempre.
Quindi siamo abituati a dissociare le due realtà, ma l'esser umano è una sola unica realtà, tanto è vero che alla fine del Credo diciamo "credo la risurrezione dei morti", cioè vuol dire che io credo che sono creato come esser umano e l'essere umano è un'unica realtà, corporea e spirituale, per cui possiamo dire che l'uomo è creato per essere così; Gesù è risorto con o senza il corpo?
Con il corpo, perché come figlio dell'uomo, l'uomo è corpo e anima.
Ora l'uomo deve in qualche modo conoscere Dio; può l'uomo conoscere Dio con le sue proprie forze? Non può.
I racconti biblici ci parlano per es. della torre di Babele: è un racconto simbolico in cui si parla proprio di questo sforzo dell'essere umano per raggiungere Dio.
Oggi si può riproporre la medesima esperienza della torre di Babele? Sì.
Come? Quando si parla di raggiungere Dio con le nostre forze a che cosa possiamo fare riferimento per es.? Alla ragione.
Mi potete fare qualche esempio? Ci sono delle esperienze oggigiorno che si muovono in questa direzione?
Il fatto che voi non abbiate qualche esempio pratico mi fa piacere, vuol dire che non avete fatto questa esperienza, vuol dire che non la conoscete bene.
Però teniamo presente di certe filosofie orientali per es. lo yoga.
Hanno questo atteggiamento di voler conoscere Dio e se stessi attraverso la meditazione, quindi sono degli sforzi umani per raggiungere Dio.
Poi ce ne sono altre, per es. la chiesa di Scientology è un'altra cosa sullo stesso stile.
Comunque tutte quelle cose che prescindono dalla rivelazione e fanno di te stesso il mezzo per raggiungere Dio con le tue forze, sono il ripresentarsi della torre di Babele.
Può essere successo anche nella spiritualità cristiana una cosa di questo genere?
Sì, non in modo così esplicito, da dire: raggiungo Dio con le mie forze, però trascino Dio la sua misericordia verso di me.
Si, per es. il giansenismo, ossia io devo piacere a Dio devo fare qualche cosa per Dio, perché Lui sia fiero di me, quindi facciamo molta ascesi molta penitenza ecc. ecc. , la cosa giusta, ma per la motivazione sbagliata.
Dio ti ama nonostante te stesso, c'è scritto nella lettera di S. Giovanni.
Quindi la tua ascesi, la tua penitenza, la tua sofferenza offerta a Dio, non è perché Lui ti ami, ma è perché tu collabori con Cristo alla redenzione del mondo.
Porti su di te ciò che manca alla passione del corpo di Cristo che è la Chiesa, lo so che sono cose difficili, ma porto sul mio corpo ciò che manca alla passione di Cristo nel corpo di Cristo; perché forse Cristo non avuto abbastanza passione?
Allora io devo aiutarlo per aggiungergliene? Cosa significa?
Io faccio parte del corpo di Cristo? Sì, allora io devo applicare nella mia vita ciò che Gesù Cristo dice: se siete miei discepoli prendete la vostra croce e venite dietro di me.
Oppure nessun discepolo è più grande del suo maestro; se trattano così il capo trattano così anche le membra.
Allora questo vuol dire che tu fai parte del corpo di Cristo, tu sei Chiesa, tu sei il corpo di Cristo allora il capo del corpo di Cristo ha fatto la passione e tu partecipi alla sua passione mediante un'offerta di tutta quella che è la tua condizione concreta, mi sono spiegato fino a qui?
Non andate a cercarvi delle sofferenze maggiori, a ogni giorno basta la sua pena.
Tu vivila bene, offrila al Signore e in questo modo fai che tutto il corpo di Cristo partecipi alla passione e redenzione.
La spiritualità cristiana è una spiritualità che tiene conto di quella che è realmente la persona umana, la persona umana concreta, perché tu devi comunicare il messaggio cristiano a qualcuno, lo devi comunicare in modo che tutta la persona faccia questa esperienza cristiana; e non deve essere come dicevo prima un messaggio condizionato dall'emotività, dal romanticismo, deve essere un messaggio che coinvolge tutta la persona.
Questo vuol dire che il catechista deve essere ripieno di spiritualità per poter comunicare spiritualità all'altra persona; il catechista non sta comunicando semplicemente una dottrina sta comunicando un'esperienza di vita.
Allora vuol dire che tu devi parlare a tutta la persona umana, non puoi parlare semplicemente ad un aspetto della persona umana, ma se io non so come è fatta la persona umana che cosa dirò al mio prossimo?
Dirò qualche cosa di vero e romantico, di vero e spirituale, di vero e corporeo?
Oppure dirò qualche cos'altro? Il messaggio cristiano è un messaggio che deve coinvolgere tutta la persona umana e la persona umana noi sappiamo che è materiale e spirituale; nella parte materiale noi individuiamo il corpo, poi abbiamo la parte spirituale, generalmente si definisce l'anima.
Nel CCC è definito corpo e anima, bene.
Nell'anima individuiamo un settore particolare che è quella della psiche e una parte creata da Dio che è immortale che è lo Spirito, allora la parte spirituale noi la individuiamo in spirito e mente , ma è sempre un'unica realtà.
Quando noi saremo nell'aldilà avremo il nostro spirito che svolazza di qua e di là? Sì.
Nella stesso tempo avremo la nostra mente? Sì, questo vuol dire che noi abbiamo il nostro spirito unico irripetibile, la nostra mente frutto del nostro cammino spirituale qui su questa terra.
Perché la nostra psiche voi sapete, si sviluppa su questa terra in base agli insegnamenti e alle esperienze che noi riceviamo, giusto?
Quando noi moriremo ce l'avremo ancora la psiche? Sì.
Ce l'avremo ancora il corpo? Sì fino a quando? Fino alla risurrezione.
E quando avremo la risurrezione come sarà il nostro corpo?
Sarà il nostro corpo o sarà un altro corpo?
Sarà il nostro corpo e come sarà il nostro corpo dopo la risurrezione?
Il corpo dopo la risurrezione non è più soggetto alle leggi della natura, ma è soggetto alle leggi dello Spirito.
Ora poiché la natura è stata sfregiata a causa del peccato originale, tant'è vero che il nostro corpo subisce le malattie e invecchia, nell'aldilà poiché non è più la natura che domina il corpo, ma è lo Spirito che domina il corpo, il corpo è spiritualizzato.
Vuol dire che è sempre corpo, ma le leggi che dominano questo corpo non sono più quelle della natura ma sono quelle della grazia, il corpo spiritualizzato; è sempre un corpo?
Sì, ma è soggetto al caldo al freddo, al sonno, alla fame, alla malattia e all'invecchiamento?
No, quindi il corpo che avremo sarà il corpo che prima non esisteva o sarà sempre il nostro corpo?
Sarà sempre il nostro corpo, ma nello splendore della grazia, nello splendore della bellezza di Dio, quindi il nostro corpo sarà splendido, meraviglioso come Dio lo ha sempre sognato, non come è soggiogato dalle leggi della natura, mi sono spiegato?
Adesso il nostro corpo è dominato dalle leggi della natura?
Fisica, chimica, gravitazione universale, ecc. ci siamo fino a qui?
Quindi che cos'è che domina il nostro corpo? La natura.
Nell'aldilà che cosa governa tutto ciò che esiste? La natura o Dio?
Dio, Dio è puro spirito? Le leggi di Dio sono più grandi delle leggi della natura?
Si, tant'è vero che Dio fa i miracoli, vuol dire che Dio scavalca le leggi della natura.
Se il tuo corpo materiale vive nella realtà spirituale, il paradiso, dove le leggi che governano tutto sono quelle dello Spirito e non quelle della materia, allora il tuo corpo ubbidisce alla materia o allo Spirito? Allo Spirito.
Lo Spirito è perfetto o imperfetto? Perfetto.
La natura è perfetta o imperfetta? Imperfetta, perché c'è stato il peccato originale.
San Paolo dice: la natura stessa geme come nelle doglie del parto aspettando la sua propria redenzione, quindi la natura vorrebbe essere perfetta, ma a causa nostro e del nostro peccato originale la natura si è rovinata, per es. le malattie, il divenire (il trascorrere del tempo).
Quali sono i frutti del divenire? L'invecchiamento, il logoramento la consumazione ecc. ecc. una montagna con il divenire diventa una pianura, il vento la pioggia la neve piano piano, si disgrega e il divenire ha fatto consumare quella materia finché è diventata una pianura.
Che differenza c'è tra noi e gli angeli? Gli angeli sono puri spiriti invece l'uomo è un essere corporeo con lo spirito, un essere spirituale corporeo.
Gli angeli noi li chiamiamo angeli, ma i padri della Chiesa ci rivelano che angelo è solo la funzione che ha, infatti in greco "anghelos" vuol dire inviato, messaggero.
Ora non tutti gli spiriti celesti sono degli inviati, noi sappiamo per es. che ci sono i cherubini, i serafini, i troni le dominazioni le potenze ecc. ecc. che noi chiamiamo angeli, ma sono puri spiriti che sono "destinati" da Dio ad altri compiti.
Ci sono gli angeli della lode, gli angeli dell'adorazione, gli angeli custodi, poi ci sono gli angeli inviati, però non tutti gli spiriti celesti sono necessariamente angeli, noi per capirci diciamo angeli.
Anche i diavoli sono angeli, angeli decaduti, cosa vuol dire angeli?
Sono spiriti personali, spiriti però non spiriti corporei.
Domanda: possono scavalcare le leggi della natura? No!
Loro sono aldilà delle leggi della natura, perché sono esseri spirituali.
Se un angelo pensa di essere in Australia in quell'istante è già in Australia, perché viaggia alla velocità del pensiero; se un angelo pensa di andare davanti a Dio in quell'istante è già davanti a Dio, cosi sarà anche per noi perché il corpo seguirà le leggi dello spirito e non quelle della natura.
Quindi l'"angelo" è un essere spirituale creato da Dio come spirituale, l'essere umano è invece è un essere creato da Dio come spirituale corporeo nello stesso tempo; fanno parte di due ordini diversi, l'ordine spirituale e l'ordine spirituale-materiale che è l'essere umano.
Si può chiedere al Signore di non andare in Purgatorio, ma farlo di qua?
Certo che si può chiedere! La cosa più furba è quella di offrire al Signore tutte le difficoltà quotidiane dicendo offro questo al posto di andare in purgatorio, poi insomma ci penserà il Signore con il suo splendore a farci capire come dovrà essere o come non dovrà essere.
Però vi dico anche una cosa: un ragionamento terra terra, in fondo un'anima che si trova in purgatorio è felice, si dice comunemente le anime beate del purgatorio; sono felici per tanti motivi:
il primo, hanno già visto Dio, nel giudizio particolare si vede Dio, sanno da Dio che lo goderanno per tutta l'eternità;
hanno un periodo di convalescenza, diciamo così, il purgatorio è considerato come un periodo di guarigione, il Signore ti guarisce da tutti i tuoi vuoti, tutte le tue mancanze te le colma, sono libere dalle tentazioni diaboliche, perché la Scrittura dice: il giusto pecca sette volte al giorno, vuol dire che la persona giusta cioè buona, continuamente ha intorno a sé il nemico di Dio che lo spinge a fare il male.
L'anima beata del purgatorio non ha più il nemico che lo disturba, che gli mette dei pensieri sbagliati, che lo costringe a lottare interiormente, ad avere difficoltà, dubbi, ragionamenti, mi sono spiegato?
Quindi l'anima del purgatorio dovesse stare anche un miliardo di anni in purgatorio è serena, perché sa che un giorno contemplerà Dio nella sua pienezza.
L'anima nell'inferno è terrificata perché ha visto Dio, perché ha capito che Dio era tutto ciò che desiderava più di ogni altra cosa, perché ha perso Dio per tutta l'eternità e perché è attorniato dai diavoli per tutta l'eternità: tu hai ascoltato noi invece di ascoltare Lui, sei proprio uno sciocco!
E questo ce lo dicono i grandi mistici della Chiesa che hanno avuto delle intuizioni particolari, rivelazioni particolari e non possiamo dire che sono verità di fede, ma possiamo dire che ci aiutano a intuire, a riflettere delle verità di fede.
Fabiana chiede: in riferimento al corpo e all'anima una cosa che mi ha lasciata sempre perplessa è quel passo del Vangelo dove dice che ci sono due donne, una verrà lasciata e l'altra verrà presa e io ho inteso il corpo che resta e l'anima che viene rapita.
Risposta: sicuramente non si può dire che questo brano evangelico si riferisca solo a un significato spirituale, perché in realtà lì Gesù sta parlando della fine dei tempi.
È chiaro però che il significato spirituale, è quello che deve avere la preponderanza nella spiegazione di questi brani evangelici, che sono di genere apocalittico, cioè vuol dire di grande rivelazione, ma la rivelazione di genere spirituale non tanto concreta.
Allora quando si dice che uno sarà preso e l'altro sarà lasciato, fa molto riferimento, e voi questo riuscite a capire subito, al libro dell'Esodo, alla notte di Pasqua, il "pesciac" il passaggio di Dio.
Dio passa e lascia mentre prende quelli che non sono i suoi.
Allora qui non vuol dire che quelli sono presi, vuol dire che non sono i suoi.
Ma il significato di tutto questo non è da vedere come uno preso e l'altro lasciato, ma sul fatto che Dio passa: questo è il centro del riferimento spirituale a quel brano evangelico, Dio passa perché noi possiamo constatare la nostra alleanza con Lui: c'è o non c'è?
Uno sarà preso e l'altro lasciato; chi sarà preso e chi sarà lasciato?
Chi è nella comunione con Dio sarà con Dio, chi non lo è se ne starà da solo.
Questa potrebbe essere una spiegazione spirituale al significato di questa rivelazione di Gesù nel finale del vangelo di Luca.
Quindi è il passaggio di Dio indica: controllate di essere nella comunione con Dio.
D'altronde poco prima Gesù aveva detto: "ecco non sia turbato il vostro cuore, io vado a prepararvi un posto, io quando me ne sarò andato verrò e vi prenderò con me perché siate dove sono io e il luogo dove io vado conoscete la via.
E Filippo gli dice: Signore non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?
Filippo da tanto tempo sono con voi, io sono la via, la verità la vita, nessuno viene al Padre se non attraverso di me.
C'è una spiegazione molto chiara di quello che Gesù vuole intendere sul significato degli ultimi tempi; ma gli ultimi tempi quando sono, fra diecimila anni?
Gli ultimi tempi sono anche fra dieci minuti!
Gli ultimi tempi sono i nostri tempi, cioè il tempo in cui noi, come dire, diamo il significato ultimo a tutta la nostra esistenza.
Siamo vissuti per che cosa? Per noi stessi o per Lui?
Cercando Lui o cercando noi stessi? Ecco questo è quello che il Signore ci spinge a riflettere, ricordando che agli ultimi tempi il Signore passerà.
È come se ci dicesse: ma guarda che io sto alla porta e busso.
Quando? Ogni momento!
Nella nostra giornata chi sa quante volte il Signore bussa alla nostra vita e noi siamo chiamati a digli: chi è?
Tanti fanno finta di non sentire niente perché sanno benissimo chi c'è fuori della porta e non vogliono rispondergli perché se gli rispondessero saprebbero già subito che la loro vita dovrebbe cambiare ed è più comodo far finta che Lui non ci sia.
Sia lodato Gesù Cristo.