Domande e risposte
6-3-2004
1) Gli angeli delle sette chiese
2) Il benessere e la povertà
3) Significato delle realtà e nostra interpretazione
4) La normalità
5) Il relativismo
6) Distruzione del concetto di verità
7) Mt 5, la nona beatitudine
8) Difficoltà di parlare a persone che hanno un'altra mentalità
9) Osservanza scrupolosa dei dieci comandamenti
10) Sotto il potere delle tenebre
11) La tentazione di Satana nel giardino dell'Eden
12) La natura non dipende più dall'autorità provvidente di Dio
13) La realtà e l'interpretazione che ne dà l'uomo
14) Il nemico di Dio preferisce stare negli uomini
15) La vocazione degli Angeli
Mi ha colpito molto quello che ha detto Leandro a proposito di spiritualità, che ha vissuto in questi paesi poveri ( Etiopia ).
Tra l'altro mi ha interessato molto un discorso che ho sentito alla radio, qualche giorno fa, tenuto dall'arcivescovo di Loreto, mons. Angelo Comastri, il quale commentando il libro dell'Apocalisse era giunto nell'inizio del libro, a parlare degli angeli delle sette chiese.
Gli angeli delle sette chiese sono i responsabili delle chiese dell'Asia minore, a cui l'autore sacro indirizza queste parole del Signore.
Mentre fa grandi elogi alla Chiesa di Filadelfia, invece si esprime in una maniera molto seria, direi molto severa, all'angelo della Chiesa di Laudicea.
C'è una grande similitudine tra quello che si viveva a Laudicea e quello che si vive nella cultura occidentale.
Laudicea era una città ricca, benestante, viveva nel benessere e il problema non è tanto nel benessere, ma è nelle conseguenze che esso porta quando non è vissuto nell'ottica di Dio.
Ricordiamoci bene che nella bibbia non si parla mai male del benessere, si parla male di come viene vissuto il benessere.
Il Signore nostro Dio non è contro la ricchezza, però è a favore della povertà.
Vi sembra un controsenso quello che vi sto dicendo?
Agli occhi delle persone sembra un controsenso, però noi che siamo un po' abituati al linguaggio spirituale, sappiamo o dobbiamo ricordare che cosa si intenda per povertà, perché se noi la scambiamo con la miseria, allora questa non è più povertà.
La povertà in senso spirituale, biblico ed evangelico, il distacco dalle realtà mondane ossia non dipendere dalle cose del mondo.
In questo è giusto il pensiero? Certo che è giusto, però non dipendere non significa non averle o non usufruirle, giusto?
Per quale motivo Dio ha creato l'universo con tutte le bellezze che contiene se poi i figli di Dio non ne dovrebbero usufruire? Ha senso?
Ogni cosa che esiste porta in sé impresso un richiamo nei confronti di Dio, dalle cose più semplici e banali alle cose più belle interessanti e preziose.
Il problema è che tutte queste realtà hanno un significato che da noi è interpretato.
Un pezzo di oro non sa di essere un pezzo di oro, siamo noi che interpretiamo quell'oggetto e ne diamo un significato.
Un diamante non gliene importa niente di non essere un carbone, è un diamante.
Siamo noi che distinguiamo la diversa cristallizzazione del carbonio: Il carbonio cristallizzato in un certo modo non è nient'altro che carbone, il carbonio cristallizzato in un altro modo diventa diamante; siamo noi che diamo un'interpretazione diversa alle realtà.
Ora se il nostro modo di interpretare la realtà è santo, tutto ci porta a Dio, se invece è mondano tutto ci porta a noi stesso.
Quindi vedete, la diatriba è sempre la stessa: chi comanda io o Dio?
Questo è il grande problema.
Nella Chiesa di Laudicea il benessere aveva contagiato persino i cristiani.
I cristiani avevano una mentalità inquinata dal benessere, ossia prima veniva il benessere e poi la vita cristiana.
Quali sono le conseguenze di un atteggiamento di questo tipo?
Il relativismo, la mancanza di ideali, l'appiattimento di tutto, tutto ha lo stesso valore.
Dunque se tutto ha lo stesso valore, non ne vale la pena di scaldarsi o di prendersela tanto per qualche cosa.
Esistono gli ideali, se tanto tutto è la stessa roba? Che tu sia un tipo o un altro tipo?
È solo un modo diverso, un'altra verità, un altro modo di essere giusti.
Non sentite l'eco della nostra mentalità occidentale?
Un altro modo di essere normali, ma allora c'è la normalità o non c'è la normalità?
Entriamo anche in discorsi difficili e molto delicati.
L'uomo è fatto per la donna, la donna è fatta per l'uomo, non la donna per la donna o l'uomo per l'uomo, però ci vengono a dire, da vent'anni a questa parte, che no!
È un altro modo di essere normali. Allora il problema è: qual è il concetto di normale?
Cosa significa normale? Normale viene da norma, la norma è un'esecuzione di una legge.
Esiste una norma o non esiste? Una legge da che cosa deriva? Da un fatto imprescindibile.
Le leggi della natura sono così. Un corpo precipita verso il centro della terra con la legge della gravità e dell'accelerazione: ecco quella è la norma.
Ma se ad un certo momento tu fai cadere dalla torre di Pisa una pietra e questa invece di precipitare verso il suolo se ne parte per la tangente, cosa dici, è un altro modo di essere normale? No.
C'è una legge. (Fabiana): generalmente quando uno parla e dice: non è normale, ti senti rispondere quello che per te non è normale può esser normale per un altro, e allora?
Risposta: Quello è proprio relativismo.
Certo, sono parole che le persone usano senza conoscere il significato.
Il problema è che in un clima di relativismo si è perso ogni aggancio con la verità, perché la verità non esiste più, esistono tante diverse verità, tutte con lo stesso valore.
Non c'è un principio assoluto unificatore, a cui possiamo fare riferimento per interpretare il nostro esistere sulla terra, secondo la mentalità relativista, è vero?
Quindi se non esiste la verità, allora ognuno ha la sua verità.
Se uno dice la libertà innanzitutto, io faccio secondo la libertà, io devo fare qualunque cosa perché c'è la libertà.
Poi tu chiedi che cos'è la libertà? Ti diranno, fare quello che si vuole.
È difficile far capire a una persona che se libertà fosse quello, allora tu quando esci di casa devo uscire col bazooka!
Perché chiunque in forza della sua libertà, decide che tu non sei degno di esistere e ti fa fuori.
Ma io sono libero! Allora il pluralismo inteso in questo modo non è pluralismo, ma è distruzione del concetto di verità.
Se non esiste la verità, a lungo andare non esiste neanche più la possibilità di convivere, e qui, scusate se lo dico, "Sodoma docet", ossia l'esempio di Sodoma insegna.
Quando la situazione è divenuta insostenibile al punto che gli abitanti di Sodoma volevano addirittura approfittare degli angeli, naturalmente è un iperbole per esprimere a che punto era arrivata l'impossibilità di convivere per un consesso umano: uno diventava strumento per l'altro.
Ecco, quando si arriva a questo punto in cui la libertà è totalmente negata interviene Dio e dice: ah si, basta così.
Volete l'anarchia? Chi vuole l'anarchia sarà trasformato in una statua di sale; perché di sale?
Perché dove c'è il sale non c'è la vita.
Se avete un piccolo giardino e avete dell'erba che spunta nel vialetto, mette del sale e vedete che l'erba non nasce più lì.
Allora la statua di sale significa dire la vita è completamente sparita da te.
Enzo dice che se uno agisce così, dicono che sei diventato un po' integralista.
Bene, se vi dicono questo gioite nel vostro cuore perché vuol dire che siete nella linea giusta.
La nona beatitudine nel Vangelo di Matteo cap. 5 dice esattamente questo: beati voi quando vi insulteranno, vi derideranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di malignità su di voi a causa mia, rallegratevi, gioite che grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Tutto quello che stai dicendo è vero, sono sicuro che succederà così; ma è anche vero che voi state facendo un cammino fortemente spirituale; ciò che voi siete venuti a sentire in questi anni, forse li avevate nel vostro inconscio, ma con questa chiarezza quando li avete mai sentiti dire?
Però vi rendete conto che non è null'altro di ciò che è contenuto nella rivelazione biblica, giusto?
Ora quando una persona vive secondo i principi di Dio, questi discorsi sono del tutto normali, infatti io so che parlandone con voi, anche di cose molto serie e molto delicate, molto profonde, so che non vi spaventate non vi scandalizzate.
Magari in certe cose si arranca un po' perché i concetti possono anche essere un po' difficili, però so che voi indirizzate su quella linea, giusto?
Ma so altrettanto bene che la stragrande maggioranza delle persone non sa distinguere la destra dalla sinistra, come gli abitanti di Nìnive.
Quindi è chiaro che fare un discorso di questo genere risulta molto difficile a delle persone che hanno tutta un'altra mentalità.
Questo non significa che questo discorso sia sbagliato.
Ci si deve solo domandare se sia opportuno fare questo discorso oppure agire come catechista come fareste con dei bambini.
La parola di Dio, ci dice San Paolo, che quando era piccolo prendeva delle cose spirituali adatte alla sua età, poi divenuto grande è passato al cibo solido, e parla con la comunità dicendo, voi siete ancora al latte spirituale.
Allora è chiaro, come catechisti, come cristiani impegnati, sapete molto bene che quello che state ricevendo, è infinitamente di più di quello che essi hanno ricevuto; molti di loro sono fermi al catechismo dei sette anni, è vero o no? a tutti quelli che voi incontrate al di fuori di un cammino forte all'interno della Chiesa, giusto?
E quindi non c'è da stupirsi se queste persone non accettano il nostro discorso.
Anzi io mi domando, è opportuno dare un discorso così serio a persone che non sono abituate a ragionare sui concetti divini?
Voi siete abituati, avete un'elasticità mentale, che vi permette di prendere l'insegnamento, meditarlo e cercare di concretizzarlo, giusto?
Ma tantissime persone che voi incontrate non sono abituate a questo, magari sanno tutto sul computer o chi sa quale altra cosa, ma su queste cose spirituali sono completamente digiune.
Allora non c'è da stupirsi che, essendo posti in crisi, perché vedono che ciò che voi gli dite è assolutamente superiore alla loro capacità di intendere e di volere, che in qualche modo vogliono arginare il pericolo di sentirsi in crisi.
Allora la prima cosa che fanno è, nascondono la testa.
Il problema non c'è, tu sei fuori fase; che poi tutto il mondo giaccia sotto il potere delle tenebre, questo lo sappiamo.
Quindi è evidente che è anche una concezione lontana dal pensiero di Dio, espresso nella rivelazione, è la concezione diffusa.
Questo però non ci fa dire che siamo nell'errore.
Al tempo di Noè tutti avevano una certa concezione, solo Noè dipendeva totalmente da Dio, il risultato è stato che Noè e i suoi familiari furono salvi, tutti gli altri no.
Allora agli altri non è probabilmente necessario, fin tanto che non hanno fatto un cammino spirituale autentico, conoscere tutto ciò che voi conoscete.
Però ciò che Dio chiede a tutti gli uomini è, per es. la scrupolosa osservanza dei 10 comandamenti, è vero?
Ora la scrupolosa osservanza dei 10 comandamenti porta in sé necessariamente un modo diverso di vedere le cose, perché se c'è un certo tipo di morale sessuale che è espresso nei 10 comandamenti.
Se un cristiano qualsiasi anche non conosce tutta la teologia della sessualità, però sa che Dio ha detto no, allora a questo punto capisci che non è fondamentale la conoscenza, quanto il fidarsi di Dio.
Il problema lì non è il ragionamento, ma il fidarsi di Dio.
In fondo nel cammino spirituale di ciascuno entra in gioco questa domanda più o meno consapevole: mi fido di Dio o mi fido di me stesso, ossia ha ragione Lui o ho ragione io?
Quindi anche un discorso ridotto all'essenziale, come quello dei 10 comandamenti, esige una presa di posizione diversa da quella dell'interesse personale oppure intendere l'interesse personale a largo spettro e cioè a dire è mio interesse vivere come Dio mi insegna, perché se io vivo come Dio mi insegna avrò una felicità eterna, poi lo capisco o non lo capisco perché Dio mi dice questo però è mio interesse.
(Alberta chiede un chiarimento: mi ha colpito un po' quando hai detto, tutti sappiamo che il mondo è sotto il potere delle tenebre).
Intanto sappiamo che, l'avete sentito domenica scorsa nel Vangelo di Luca, dopo il battesimo Gesù viene condotto dallo Spirito Santo nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
Il diavolo sottopone Gesù a tutti i generi di tentazione, il pane rappresenta il corpo, i regni della terra rappresentano la terra, il pinnacolo del tempio rappresenta le tentazioni di carattere spirituale.
Quando il diavolo si presenta per tentare Gesù a livello mentale cosa gli dice? gli presentò tutti i regni della terra e gli disse, sono stati posti nelle mie mani e io li do a chi voglio.
Più volte nel NT Gesù parla del nemico di Dio, il diavolo, dicendo il principe di questo mondo.
Come mai dice una cosa di questo genere?
Per il semplice fatto che è a causa del nemico di Dio che tutta la creazione è stata sottratta all'autorità provvidente di Dio.
Perché quando Dio ha creato l'universo l'ha creato per noi affinché il mondo fosse un salotto in cui noi possiamo incontrarci con Dio, stare in intimità con Lui, conoscerlo, ascoltare la sua parola, parlare con Lui.
Ma quando il nemico di Dio, satana, si è presentato e ha posto un dubbio nel cuore dei primi uomini dicendo: ma non è vero, Dio sa che se voi vi cibate dell'albero della conoscenza del bene e del male diventereste come Lui.
E soprattutto quando gli uomini hanno creduto alla menzogna, che cosa è successo?
Che gli uomini si sono staccati da Dio, ma Dio è fedele alle sue promesse; se Dio dice tutto quello che ho creato, tutti gli alberi da frutta, gli animali ecc. sono per voi e le vostre necessità, Dio non si riprende ciò che ha consegnato all'uomo, quindi tutta la natura che Dio aveva affidato agli uomini Dio non se l'è ripresa, gliel'ha lasciata.
Solo che la natura non dipende più dall'autorità provvidente di Dio, come era prima del peccato originale, in cui gli uomini vivevano in un Paradiso terrestre.
In quanto gli alberi producevano il sostentamento, il clima era sufficientemente favorevole per cui le persone non avevano bisogno di vestiti e gli animali vivevano in pace, è quello che sappiamo essere descritto nel racconto della creazione, ci siamo?
Perché tutto dipendeva dall'autorità provvidente di Dio.
Dio provvedeva agli uomini attraverso la natura, che aveva voluto che esistesse.
Ma quando gli uomini hanno strappato dalle mani di Dio la natura, la natura non essendo più sotto l'autorità di Dio è stata sotto l'autorità degli uomini, i quali se sono in comunione con Dio, vivono la natura in comunione con Dio e non la sfruttano, ma se sono in comunione di se stessi vivono la natura sotto l'egida dell'egoismo e chi ci guazza nell'egoismo? Il diavolo.
Il diavolo fomenta l'egoismo in tutti i modi e a tutti i livelli.
Quindi anche dal punto di vista teologico è giusto dire che tutto il mondo giace sotto il potere delle tenebre, perché?
Non perché le tenebre governino il mondo, ma perché le tenebre condizionano gli uomini e gli uomini intendono tutto ciò che è nella creazione non come Dio lo ha inteso, ma come essi stessi vogliono intenderlo dando a esso un significato diverso, come dicevo all'inizio dell'incontro.
A un pezzo d'oro non interessa niente di essere un pezzo d'oro, non si sente diverso da una pietra, è l'uomo che lo tratta in maniera diversa.
Allora il potere delle tenebre non si esercita direttamente se non in certi casi sulla natura, il potere delle tenebre viene sempre a colpire o attraversare le persone umane.
Un pezzo di legno serve a una persona per costruire un mobile, per riscaldarsi oppure per darlo in testa a qualcuno, è lo stesso pezzo di legno, ma viene interpretato da me in un modo diverso.
Ora se la mia mente è guidata dallo Spirito Santo, allora con quel pezzo di legno posso fare un'opera d'arte, un mobile molto bello oppure questo pezzo di legno viene vissuto in senso mistico come S. Francesco d'Assisi, come un dono di Dio per scaldarci, quindi la bellezza del fuoco, la piacevolezza del calore ecc. ecc.
Quindi il pezzo di legno è vissuto in una relazione diretta con Dio, oppure viene vissuto come uno strumento per fare del male agli altri.
Il pezzo di legno in se stesso non sa niente di tutto quello che gli succederà, non sa se diventerà un mobile famoso, non sa se diventerà uno splendido fuoco per scaldare il cuore degli uomini e creare comunione comunità fraternità, non sa se diventerà un'arma per un assassino.
Perché tutto questo non dipende dalla realtà dell'oggetto, ma dipende da come viene utilizzato, quindi dall'interpretazione che noi diamo alla realtà.
In questo senso tutto il mondo giace sotto il potere delle tenebre, perché il potere si esercita attraverso gli esseri liberi pensatori, degli esseri liberi che decidono; gli unici esseri liberi nella creazione sono gli uomini.
Quindi è chiaro che il nemico di Dio preferisce stare negli uomini piuttosto che negli animali, perché gli uomini possono interpretare la realtà e dare un senso a tutto ciò che esiste.
Vi ricordate l'indemoniato di Gerasa? Cosa sei venuto a fare tra di noi, sei venuto a rovinarci prima del tempo?
Chi sei tu? Sono legione, perché siamo in tanti, permettici almeno di andare in quei porci.
E l'unica cosa che hanno fatto per fare del male agli uomini è stato servirsi degli animali per fare del male agli uomini, e tutto il branco di maiali si butta nel mare, perché questo avrebbe fatto soffrire gli abitanti di Gerasa, i quali avevano quelli come sostentamento.
Il risultato fu: non vi vogliamo qui andate via.
E quindi il nemico di Dio, servendosi delle persone, ha fatto in modo che la parola di Dio non fosse predicata in quella zona.
Capite come è sottile il ragionamento e come funziona? Bene, questo è solo un piccolo modo.
Però dobbiamo renderci conto che la vita del cristiano è una continua battaglia, una continua guerra, la realtà è questa.
Esistono queste realtà spirituali, esiste la libertà, il libero arbitrio è nostro.
In tutto questo si inserisce la vocazione della persona umana; la vocazione è la chiamata ed è la risposta a quella chiamata.
Dio ha chiamato gli angeli e gli ha detto: siate gli esseri pieni di gioia che stanno con me per l'adorazione, per la bellezza, per lo splendore, per la festa, per il canto ecc.
È stata una chiamata, la stragrande maggioranza ha detto si: a un terzo, ci dice il libro di Daniele e l'Apocalisse, a un certo momento venne un dubbio: perché Dio si farà uomo invece che angelo? Gelosia, invidia, frattura, divisione.
Lucifero e tutti i suoi lontani da Dio; e Michele arcangelo con tutti gli altri, fedeli a Dio.
Anche gli angeli hanno avuto una vocazione, la vocazione è: vi fidate di me o vi fidate di voi stessi?