In sintonia con la comunità ecclesiale
14-2-2004
1) Sentirsi parte della Chiesa
2) Il messaggio di Gesù
3) La clonazione dell'essere umano
4) Le cellule staminali
5) Volontà politica di sganciarsi dall'ordinamento morale
6) L'uomo deve poter fare qualunque cosa
7) La gente non ha più il criterio di discernimento
8) L'ignoranza non è invincibile
9) Dell'insegnamento cristiano che cosa si sa?
10) Gli autentici credenti e i dogmi
11) Quale tipo di adesione do io a ciò che Dio mi dice?
12) Quale tipo di fede?
13) L'atto di fede
14) In sintonia con la comunità ecclesiale
15) Fedeltà al magistero della Chiesa
16) Il purgatorio
17) L'amore e l'egoismo
18) Controllo e condizionamento delle coscienze
19) Siamo un granellino di sabbia nelle mani di Dio
20) Staccati dalla Chiesa
21) Il sistema feudale e le carriere ecclesiastiche
22) Quale senso diamo alla rivelazione?
23) Le lotte dei padri della Chiesa per aprire le menti alla comprensione di Dio
24) Condividere la sorte di Cristo
25) Libri di bioetica e morale
26) Diventare parola di Dio
27) Il Battesimo e la discesa dello Spirito Santo su tutta l'umanità
La volta scorsa abbiamo approfondito il fatto della necessità di sentirsi parte della Chiesa e questo sentirsi parte della Chiesa dobbiamo valutare e considerare perché il sentirsi parte della Chiesa significa condividerne le sorti; e non staccarsi dalla Chiesa qualora il suo messaggio o il suo modo di proporsi al mondo non fosse così popolare come noi spereremmo.
In fondo tutti dentro il proprio cuore desiderano che la spiritualità ecclesiale possa avere successo, possa essere apprezzata nel mondo, possa essere riconosciuta, valorizzata ecc.
Non è così, spesse volte ciò che la Chiesa proclama non viene accettato dal resto del mondo.
Qualora ciò che la Chiesa proclama fosse applaudito, osannato ecc. dal resto del mondo, ci sarebbe realmente da chiedersi se il messaggio che sta annunziando è veramente il messaggio di Gesù Cristo.
Perché il messaggio di Gesù Cristo è un messaggio esigente.
I profeti ci dicono che l'amore di Dio è un amore geloso nei confronti delle sue creature.
Questo significa che quando Dio si rivolge a noi ci vede per quello che Lui ha fatto di noi e quindi continuamente ci sprona a diventare noi stessi, quindi a superare i nostri limiti, a guardare la meta che dobbiamo raggiungere.
Quindi è evidente che il messaggio di Gesù è un messaggio che ci spinge alla trascendenza: trascendere noi stessi, uscire da noi stessi.
Per questo al mondo non fa comodo il cristianesimo, non fa comodo la Chiesa perché la Chiesa fa… sudare, nel senso che se accogli il messaggio di Dio, che ci viene proposto attraverso la sua Chiesa, allora debbono essere distrutti gli egoismi, i particolarismi, le ingiustizie, le arroganze, le gelosie, le invidie, mentre sappiamo bene che il mondo si basa e funziona su queste categorie, il mondo funziona sulla competitività, il regno di Dio sulla carità.
Non vedete che ci sono due cose diverse?
Il mondo fa pensare all'uomo come un lupo per l'altro uomo, il regno di Dio invece è un gregge di pecore in cui Gesù Cristo è il pastore.
Voi capite che quello che sto dicendo è assolutamente vero, soprattutto all'indomani di quello che ci è stato annunciato l'altro ieri: e cioè che degli scienziati americani e coreani sono riusciti a clonare l'essere umano.
Io direi una cosa: forse è la prima volta che viene detto ufficialmente.
Intervento: … non proprio l'essere umano ma soltanto le cellule staminali…
Ma per produrre queste cellule staminali hanno fecondato un ovulo.
Loro non intendono produrre un nuovo essere umano, loro intendono produrre le cellule staminali.
E le cellule staminali sono quelle cellule che nell'embrione umano possono diventare qualunque cosa.
Non vi sono per lungo tempo nell'embrione, ma fin quando l'ovulo fecondato è in forma di morula, ossia un insieme di cellule, ciascuna di queste cellule è detta totipotenziale, ossia può diventare qualunque cosa: un occhio, un cappello, un osso ecc.
Allora se in quella fase tu smembri la morula che si è formata, allora tu hai delle cellule staminali.
Solo che quelle cellule staminali sono un individuo che è stato smembrato ed è qui che sta veramente l'iniquità.
Soprattutto tenendo il fatto che gli esperimenti condotti su cellule staminali e embrionali non hanno avuto successo.
Invece hanno avuto successo gli esperimenti condotti con cellule staminali di un individuo adulto.
Perché tutti gli individui adulti hanno cellule staminali, soprattutto nel midollo delle ossa piatte.
Allora con un prelievo di midollo dalle ossa piatte, perché voi sapete che nel midollo si producono le nuove cellule, che possono diventare qualunque cosa.
Allora prelevando queste cellule dalle ossa piatte, che sono quelle delle anche, per esempio, si fa una coltivazione e si hanno le cellule staminali necessarie per qualsiasi tipo di eventuale futura cura, che si dovesse studiare.
Però voi capite che quelle cellule lì non erano un individuo, fanno parte di te stesso.
Non hai dovuto fecondare un individuo per poi maciullarlo.
Allora giustamente la Chiesa proclama la verità e dice: non si può considerare l'uomo carne da macello, soprattutto tenendo conto degli insuccessi negli esperimenti in questo modo, mentre i successi si sono ottenuti attraverso le cellule staminali da individui adulti.
Che cosa nasconde tutto questo? Una volontà politica di sganciarsi da tutto ciò che è un ordinamento morale, ciò che i latini dicevano: "homo hominis lupus" l'uomo diventa un lupo per l'altro uomo, cioè ci divoriamo a vicenda.
E allora giustamente Monsignor Sgreccia, che è il responsabile della bioetica, annunciava con una certa veemenza, ma tutto a ragione, che questa qui è una volontà politica di sganciarsi da qualsiasi argine etico.
In particolar modo su quello che la Chiesa annuncia, cioè che l'essere umano è unico e intoccabile e la sua dignità parte dal momento del concepimento, fino al momento in cui naturalmente muore.
Voi capite che c'è in atto una strategia, sono ormai decenni che c'è questa strategia e questa preparazione.
Adesso sta emergendo, e si fa di tutto per screditare l'insegnamento della Chiesa in termini di morale.
L'uomo, dicono, deve poter fare qualunque cosa.
Se l'uomo fa o facesse qualunque cosa, la cosa che accadrebbe prima di ogni altra è che l'uomo diventerebbe un lupo, nel senso che tutte le altre persone sono solo più strumentali: "tu sei uno strumento per me, ti sfrutto, quando non mi servi più ti butto via".
Allora non si può mascherare di pietismo questi esperimenti, che sono iniqui, perché significa strumentalizzare la persona umana dal suo concepimento; snaturarla perché viene tolto il nucleo della cellula fecondata, viene sostituito con un altro nucleo, allora questo significa dire che l'essere umano è solamente merce, merce di scambio.
E che questa strategia abbia avuto effetto sapete da che cosa lo potete misurare?
Dal fatto che non avete sentito nessuno che ne parlasse.
Sì, i giornalisti ne parlano perché questo fa audience, i giornali ne scrivono perché questo fa vendere delle copie, ma cosa scrivono?
E in quale forma presentano la visione morale cristiana?
Retrograda, reazionaria, oscurantista?
Quindi voi capite che questa situazione è veramente spaventosa e quello che non avete sicuramente sentito dire è quello che ne pensa la gente.
E qualora voi sentiste parlare la gente, sareste spaventati da quello che sentireste dire.
Perché la gente non ha più un criterio di discernimento, in quanto non ascolta il magistero della Chiesa.
Probabilmente non viene neanche proposto con una certa chiarezza da chi dovrebbe proporlo, per cui la gente che cosa ascolta? Il "Grande fratello".
Certo ci fa un po' ridere il "Grande fratello" perché adesso lo associamo a quella stupida trasmissione.
Però ricordatevi che Orwell aveva scritto un romanzo intitolato: "1984" in cui il grande fratello era il grande controllore delle menti e delle idee delle persone.
Aveva preconizzato in un certo modo quello che si sta realizzando adesso: i mezzi di comunicazione di massa opereranno un controllo morale sulla vita di tutte le persone, condizionandole e costringendole a pensare ciò che vogliono loro.
Ditemi se non è stato profetico in questo?
Intervento: la pubblicità …
La pubblicità è la cosa più plateale, ma la cosa che mi fa più paura è la perdita completa di ogni senso morale.
Questo è veramente la cosa grave.
Voi provate a chiedere a quelli che vedete alla messa la domenica.
Fate una domanda, però prima sedetevi perché probabilmente resterete scioccati di quello che sentireste rispondere da questi: "ma se si può curare il morbo di Alzhaimer perché no?"
Voi sareste scioccati da sapere le cose che le persone combinano per la loro ignoranza.
Solo che il problema è che questa non è ignoranza invincibile, cioè senza colpa, è un'ignoranza colpevole perché non è vero che nessuno sa che cosa insegna la Chiesa, non è vero che nessuno ha modo di sapere che cosa insegna la morale della Chiesa.
Non stiamo vivendo in un deserto, non stiamo vivendo in un paese in cui il cristianesimo è posto al bando, in cui non ci sono sacerdoti, non ci sono testi, non c'è modo di informarsi, è vero o no?
Questo vuol dire che l'ignoranza non è invincibile e quindi la colpa è grave.
Quando mi è capitato di confessare una persona che da trent'anni va a messa e lei ha compiuto due aborti e ne ha fatti compiere tre alla propria figlia, persone sposate, e continuano da trent'anni a fare la comunione, come se facessero parte della comunione della Chiesa, non sapendo che il peccato di aborto è un peccato che ipso facto ti esclude dalla comunione con la Chiesa, quindi sei scomunicato.
Non tutti i sacerdoti possono reintegrare nella comunione della Chiesa chi dovesse confessare un peccato di questo genere.
Questo è un peccato riservato al Vescovo.
Il Vescovo da solo non può occuparsi di tutto questo, nomina il Penitenziere maggiore e insieme ad esso che di solito sta in curia o in cattedrale, altri sacerdoti nella diocesi, che hanno il permesso di assolvere da questa scomunica e quindi di reintegrare le persone, questo per farvi capire a che livello di gravità ci troviamo a questo punto.
Eppure questa persona da trent'anni andava a fare la comunione tutte le domeniche: "Ah ma non lo sapevo" allora dove vivi?
Magari sanno tutto dell'attore o della moda o di questo o di quell'altro, però dell'insegnamento cristiano che cosa si sa?
Allora voi capite veramente c'è un'architettura, c'è tutta una strategia, che sta a monte e che lavora contro l'insegnamento della Chiesa, da molto tempo, da alcuni decenni, forse anche di più, forse da mezzo secolo.
Tutto questo ci fa capire che l'appartenenza alla Chiesa è una appartenenza decisa, voluta, non è contemplabile, non è neanche pensabile che la nostra appartenenza alla Chiesa sia opinionale.
Ossia appartengo alla Chiesa in modo critico, è come se il tuo piede dicesse: appartengo alla gamba in modo critico.
Se ho voglia di posarmi per terra lo faccio, se ho voglia di prendermi una storta lo faccio.
Solo che se il piede si prende una storta tutta la persona cade per terra.
Gli autentici credenti sono quelli che credono ai dogmi della Chiesa e i dogmi non sono imposizioni, sono verità di fede.
Se sono verità di fede vuol dire che non sono verità scientifiche.
Sono verità assolutamente vere, ma talmente grandi che la nostra intelligenza non è in grado di contenerle tutte.
Sono verità che ci sono state rivelate e che noi non possiamo scoprire da soli.
Se dobbiamo studiare la struttura dell'atomo possiamo studiarla, perché fa parte della materia e quindi con la nostra intelligenza, per quanto l'atomo possa essere complesso, noi abbiamo la possibilità di acquisirne la conoscenza.
Ma su tutto ciò che si riferisce alle cose invisibili se non abbiamo qualcuno che ci rivela come stanno le cose, noi non abbiamo possibilità di conoscerle.
Allora le verità di fede si basano sulla Rivelazione: ciò che Dio ha detto di se stesso, ciò che Dio ha detto del senso dell'esistere, allora il credente deve porre a se stesso, per avere una fede matura e autentica, questo tipo di domanda: "quale tipo di assenso io sto dando alla Rivelazione?".
Quale tipo di aderenza, di adesione io do a ciò che Dio mi dice?
Un'adesione piena, totale, un'adesione piena di fiducia, un'adesione critica, un'adesione diffidente?"
Un'adesione diffidente è un'adesione che mette te al primo posto e poi quando ti fa comodo aggiungi anche qualche cosa della Rivelazione.
Un'adesione critica è quella che si esprime, o che si esprimeva, un paio di decenni fa con il famoso slogan: "Cristo sì, Chiesa no" come se si potesse vedere una persona che viaggia per la strada senza la propria testa, o meglio se voi vedeste una testa che viaggia per la strada senza il corpo.
Ancora oggi dicono molti, ma sono quelli reazionari che sono rimasti fermi agli anni '70, che non hanno fatto un progresso, che hanno creduto che quello fosse l'apice della fede.
E non si sono resi conto che quella non è fede, quello è razionalismo, come quelli che sono ancora fermi al 1968, quelli sì che sono i veri reazionari, perché nel frattempo la Chiesa è cambiata.
Allora attenzione bene: quale tipo di fede?
La fede non si riferisce solo e principalmente alla persona di Gesù Cristo o al mistero della Trinità.
Su questo non ci piove, lo accettiamo: Dio è uno in tre persone.
Sappiamo bene che questa è una verità di fede, non c'è nessuna capacità intellettuale che possa spiegarci che cosa significa.
Noi lo accettiamo, perché lo accettiamo?
Ditelo semplice come se aveste un bambino di fronte e doveste dire perché noi crediamo nella Trinità ( intervento )
Perché ce l'ha detto Gesù, è la cosa più semplice.
Questa è la risposta fondamentale che noi dobbiamo porre a tutte le nostre domande di fede, persino ai dubbi.
La prima domanda è questa: credo in Gesù Cristo oppure credo anche a Gesù Cristo?
Scrivetelo perché questo è importante.
Credere che Gesù Cristo sia esistito è facile, ci sono tante prove, persino lo storico romano Giuseppe Flavio parla di un certo Gesù Cristo e quindi questo vuol dire che storicamente ci sono delle fonti.
Una cosa è credere che Lui sia esistito, un'altra cosa è credere a quello che Lui ha detto.
Posso credere che sia esistito Maometto ma certo non credo a quello che lui mi dice.
Allora prima domanda è questa: che senso do a Gesù Cristo, credo a Lui?
Se credo a Lui fino a che punto ci credo? Perché di qui dipende poi tutto.
Questa domanda che io pongo non è poi tanto insolita; perché Gesù Cristo l'ha proposta a tutti i suoi discepoli: "voi chi dite che io sia?"
Non è che Gesù non sapesse chi era lui stesso ma, facendo questa domanda, ha aiutato i suoi discepoli a fare l'atto di fede.
Perché ha detto loro: bene adesso ragionate su di me, mi potete contenere con la ragione?
E i discepoli stavano zitti, perché non sapevano chi fosse Gesù.
Quando Simone risponde dice proprio questo: "tu sei il Cristo il figlio del Dio vivente" la risposta di Gesù è quanto mai significativa: "beato te Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te lo hanno rivelato, ma il padre mio."
L'atto di fede è un'apertura di cuore, attraverso la quale Dio viene dentro di te e ti porta alla verità.
Allora l'atto di fede significa accogliere Dio in se stesso, allora solo qualcuno può fare l'atto di fede?
Non è vero, chiunque cerchi la verità con cuore sincero può fare l'atto di fede, l'atto di fede è per tutti, perché lo spirito di Dio, dice il libro della Genesi, "aleggiava sopra le acque informi". Quando ancora non esistevano le creature animate o le piante o gli animali, già lo spirito di
Dio aleggiava sopra il caos.
Quindi lo spirito di Dio è presente nella creazione ed è presente per ogni credente che cerchi autenticamente Dio, affinché questo sia in grado di fare il salto dalla materia allo spirito senza rinnegare la materia.
Noi non siamo dei Catari, che considerano la materia come la prigione dello spirito, noi siamo i cristiani che crediamo all'incarnazione cioè all'elevazione della natura umana al rango divino.
Allora su questo punto si basa la nostra appartenenza alla Chiesa perché se un certo momento io credo a ciò che dice Gesù Cristo, allora ogni cosa che esce dalla sua bocca per me ha un valore assoluto che io lo capisca o che io non lo capisca.
Se non altro capirò una cosa: che Lui mi sta parlando, prendendomi da questo mondo e portandomi verso il regno di Dio.
E il regno di Dio è il modo di ragionare di Dio che non è il modo di ragionare degli uomini.
In tutto questo in sintonia con la comunità ecclesiale significa proprio questo: sentirsi parte della Chiesa ossia sentirsi parte del corpo di Cristo.
Sono da questa parte, prendo una posizione, prendo decisamente uno stato, mi trovo in questa situazione, sono così.
Non si cede ai compromessi, facili compromessi, con uno che la pensa in un certo modo, anch'io mi faccio suo compagno.
Con l'altro che la pensa nell'altro modo anch'io mi faccio suo compagno.
Non si tratta di avere un assenso politico al cristianesimo, ma esistenziale, cioè di vita.
Il Signore nei suoi insegnamenti non condivide coloro che, in qualche modo, come gli Scribi e i Farisei, si adattano all'uditorio.
Voi ricorderete come Gesù diceva: "ecco non fate come i Farisei, che amano ostentare lunghe preghiere, lunghi scialli ecc. ecc. hanno già ricevuto la loro ricompensa" questo significa dire: "ecco questi stanno facendo tutto questo, per averne un tornaconto personale, non perché condividono veramente il pensiero di Dio.
Sentirsi parte della comunità ecclesiale significa, come possiamo dire in maniera più semplice, difendere la Chiesa.
Tu stai difendendo te stesso tutto sommato, se proprio vogliamo essere molto meschini, chi difende la Chiesa difende se stesso, oltre che Gesù Cristo.
Chi difende la Chiesa difende i più deboli, chi distrugge la Chiesa distrugge se stesso, distrugge la giustizia, la verità, l'onestà, la carità.
Fedeltà al magistero della Chiesa, totale, definitiva, fedeltà, qui e 'adesso.
Quello che ci viene proposto, ci viene proposto come verità, come concretizzazione della riflessione sulla parola di Dio, dal magistero della Chiesa.
Non siamo chiamati a criticare ciò che è accaduto nei secoli passati, Dio non lo fa perché dobbiamo farlo noi? Siamo più di Dio?
Quando una persona si va a confessare ed è realmente pentita cosa ottiene?
La remissione dei peccati, cosa vuol dire, che Dio se li ricorda ancora?
Dio non se li ricorda più e quando quella persona si presenterà di fronte al tribunale di Dio, avendo già chiesto perdono sulla terra, Dio rinfaccerà a questa persona: "tu hai fatto questo e quest'altro" Dio farà così?
Ci sarà forse qualche angelo che rinfaccerà?
Ci sarà forse il tuo angelo custode che rinfaccerà tutte le meschinità che puoi avere compiuto nella tua vita?
Ci sarà la Madonna che ti prenderà in giro per quello che hai fatto nella tua vita?
Credete che ci sia qualcuno che sia andato a dire a Maria Maddalena: "però tu ne hai fatta di vita"? Sicuramente no.
Allora qualcuno mi potrebbe dire: "ma allora il purgatorio che cosa è?"
Il purgatorio è tutto quell'amore che tu dovevi versare sul corpo di Cristo che è la Chiesa e che tu non hai versato e allora bisogna che tu lo versi.
Quando Gesù andò da quel sommo sacerdote a pranzo, Lui andò a pranzo poi arrivò la Maddalena piangendo e con i capelli gli lavò e asciugò i piedi e l'altro era tutto scandalizzato e Gesù gli disse: "vedi, se tu avessi usato l'amore che ha usato lei, ma tu non hai usato adesso, dovrai usarlo dopo".
Io non mi faccio giudice di nessuno, può anche darsi che si sia convertito talmente profondamente, che abbia recuperato tutto quello che doveva essere.
Allora il corpo di Cristo, che è la Chiesa, necessita dell'olio profumato perché la Chiesa risplenda di amore e di bellezza.
La Chiesa è la sposa di Cristo e se la Chiesa non risplende di gioielli e di vesti sontuose è perché i suoi figli, i figli della Chiesa, invece di donarli al corpo di Cristo, che è la Chiesa, se ne adornano loro stessi, tutti pieni di vanità.
Io sto parlando in forma parabolica, però credo di esser stato abbastanza chiaro.
Quando l'amore si trasforma in egoismo, la veste nuziale della sposa di Cristo resterà lacerata.
Voi vi immaginate una sposa che entra in Chiesa con il vestito tutto strappato?
Bene così è la Chiesa, perché? Perché i figli della Chiesa, invece che adornare la loro madre delle vesti più sontuose e dei gioielli più preziosi, vanno sul vestito e glieli strappano e se li prendono per sé.
Allora è chiaro che il purgatorio si può intendere anche in questo senso: tu non hai versato sui miei piedi l'olio profumato e non hai asciugato con i capelli del pentimento e della sottomissione i miei piedi.
Io mi sono messo al tuo servizio, dice Gesù, e che cosa hai fatto tu per me, per ricambiare l'amore che io ho per te, per farmi vedere che tu mi ami veramente?
È comodo andare davanti a quel Crocifisso e piangere, ma ti dimentichi che in quel Crocifisso è presente tutta la Chiesa.
Non ti ricordi che le Chiesa è crocifissa, anche se già gloriosa?
Tutto questo atteggiamento di stile "Grande Fratello", di controllo e di condizionamento delle coscienze, non vi rendete conto che è la continua crocifissione dei figli della Chiesa?
Finché voi guardando un programma televisivo, ascoltando le notizie del telegiornale non provate un senso di abbattimento, di tristezza, di disappunto per quello che sentite dire, allora dovete domandarvi seriamente: ma la mia adesione alla Chiesa è autentica, totale, incondizionata?
Sento che io sono Chiesa e la Chiesa fa parte di me, oppure se criticano Tizio, Caio, Sempronio ecc. ecc. non mi fa né caldo né freddo?
Perché se accade questo anzi se mi trovo tra gli accusatori, allora sono come tra quelli che volevano lapidare la donna adultera, che mi sento senza peccato.
Ma quando verrà il momento della verità e Gesù Cristo rivelerà la verità su ogni essere umano, allora quanto rossore ci sarà sulle guance di tante persone.
Nella messa da requiem che si cantava una volta c'erano dei graduali e dei salmi, delle preghiere che venivano cantate e si diceva proprio: "che il mio volto non arrossisca più a causa delle mie colpe".
Quindi pensiamoci un po' bene: perché noi siamo di passaggio su questa terra, noi crediamo chissà di avere conquistato il mondo, perché abbiamo fatto questo o quell'altro ecc. abbiamo un posto di rilievo …
Noi siamo un granellino di sabbia nelle mani di Dio per fortuna, allora è bene sapere che Dio con questo granellino di sabbia costruisce la sua Chiesa.
Però bisogna che questo granellino di sabbia sia coeso con tutto il resto della Chiesa, perché, se a un certo momento, un granellino si stacca, l'altro si stacca la costruzione che Dio vuole costruire rimarrà come una fetta di Emmental, piena di buchi.
Quindi la mia adesione alla Chiesa non deve essere solo esterna ma deve essere anche interna.
La Chiesa è Gesù Cristo, la Chiesa è anche struttura, vedo che nella struttura non tutte le cose vanno come dovrebbero andare?
Che cosa sto facendo? Mi pongo criticamente farisaisticamente contro e punto il dito, oppure mi ricordo che Gesù Cristo ha detto: "voi siete il lievito nella pasta".
I Catari si erano posti nella Chiesa e si erano staccati dalla Chiesa con un'altra religione di origine medio-orientale; i poverelli di Dio, gli Albigesi poi si sono un po' associati.
I Valdesi cose diverse ma su quella linea.
In tutto questo subbuglio emerge però la figura di Francesco di Assisi, che si pone in maniera antiteticamente diversa da quello che era successo in quelle altre zone.
Perché Francesco di Assisi si pone alla sottomissione della Chiesa.
E forse motivi per criticare la Chiesa in quel periodo ce n'erano più che non adesso, perché voi sapete che, con lo sfacelo dell'impero romano, tutte le famiglie patrizie per poter continuare a ottenere potere, governo e ricchezza, facevano in modo che qualcuno dei loro rampolli scalasse e giungesse ad alti ranghi della gerarchia ecclesiastica.
Il sistema feudale favoriva in questo senso le carriere ecclesiastiche, perché gli imperatori erano tutti contenti che a capo di un feudo non ci fosse una famiglia, ma ci fosse un vescovo perché alla morte del vescovo quel feudo ritornava all'imperatore.
Non c'era una discendenza a cui assicurare il territorio.
Quindi il sistema feudale vedeva di buon occhio questo e le famiglie patrizie ancora di più.
Non c'era famiglia patrizia che non vantasse nella propria storia vescovi, cardinali e anche papi.
Chiaro dopo lo sfacelo dell'impero romano che cosa succede?
Che se non c'è l'autorità morale e anche civile della Chiesa, tutta l'Europa diventa una continua guerra civile.
Allora sociologicamente si può spiegare anche in questo modo: non è che a noi interessi più di tanto saperlo, però è curioso ricordarsi che questo è accaduto.
Se poi questa amministrazione della cosa pubblica ha preso il sopravvento, non ha preso il sopravvento perché la Chiesa sia così, ma perché le persone che vi entravano non stavano seguendo un'autentica vocazione, ma semplicemente una costrizione.
Quante persone, ancora adesso, possono dirmi e mi hanno detto in confessione che il loro matrimonio è stato deciso dai loro genitori e non da loro.
Allora possiamo dire davvero che quella non era una vocazione autentica, o sei stato costretto a seguire la vocazione di un altro?
Quindi vedete che queste cose si sono perpetuate fino adesso e noi ci scandalizziamo.
Ma se perfino i genitori sceglievano il marito o la moglie del figlio quando erano piccoli, ci dobbiamo stupire che nel passato sia successo tutto questo?
Eppure Francesco pur sapendo tutto questo e pur avendo fatto parte di quel mondo, perché era un ricco mercante, non si è scandalizzato, non ha posto il dito contro.
Non ha spaccato la Chiesa, come invece fece Lutero, e come fece ancora più fortemente Calvino.
Allora, a un certo momento, noi dobbiamo veramente interrogarci su quale assenso diamo alla Rivelazione.
Se Dio ha parlato e ha insegnato certe cose, a un certo momento io mi devo domandare: mi interessa poi molto quello che fanno gli altri?
Se Dio ha insegnato questo, io faccio questo in comunione con Pietro.
Se gli altri non mi capiscono, non importa.
La comunione con Pietro mi assicura che questa è la strada giusta.
Mi interessa percorrerla, perché questa è la decisione che determina un vero assenso di fede e quindi nella fede l'appartenenza alla Chiesa come corpo mistico di Cristo.
O ci credo che la Chiesa è il corpo di Cristo o non ci credo.
A un certo momento la questione si dirime solo su questo punto: o credo che la Chiesa è il corpo di Cristo e allora la seguo, oppure non ci credo e mi faccio la Chiesa di testa mia, "la Chiesa secondo me," la Chiesa del secondo me.
Quando tu sarai vescovo, allora potrai andare dal Santo Padre e dirgli: "ma secondo me questo e quell'altro."
Ma finché tu non sei vescovo non ti è chiesto, a meno che non sia il tuo vescovo che ti chiede un parere.
Ci sono i consigli diocesani, ci sono i consigli parrocchiali i consigli parrocchiali confluiscono nel consiglio vicariale e il consiglio vicariale confluisce nel consiglio diocesano, quindi il vescovo sa che cosa pensa la gente.
Tutto quello che fa parte del popolo di Dio i vescovi lo sanno, quindi è da sfatare una visione che sia ipercritica.
È ipercritica per le persone che hanno già deciso in cuor loro che non ne vogliono far parte, perché ritengono che sia più comodo decidere e fare ciò che essi vogliono.
Su questo punto ci sono domande? Lo so anch'io che non è facile dirimere la questione, perché ci troveremo di fronte a persone che non hanno questa consapevolezza.
La cosa difficile sarà quella di comunicargliela.
Cioè a dire: va bene, tu la pensi così, però sappi che sulla Bibbia c'è scritto questo sulla Chiesa, poi decidi tu, sei tu responsabile della tua decisione di fede.
Tu non stare a guardare quello che dicono o che fanno gli altri, perché alla fine della vita, quando ti presenterai davanti al Dio, Dio ti chiederà: tu che così fatto, tu che cosa pensi, tu sei in comunione con me.
E non ti chiederà che cosa ha fatto Tizio, Caio o Sempronio, chiederà se tu sei in comunione con Lui, allora tu non guardare quello che fanno gli altri tu guarda quello che ti propone Dio e cerca di fare quello che ti propone Dio in comunione con ciò che Dio ha detto.
Questa è la mia Chiesa, su questa pietra edificherò la mia Chiesa.
A te do le chiavi del regno dei cieli, ciò che aprirai sarà aperto, ciò che chiuderai sarà chiuso, tu conferma i tuoi fratelli.
Quindi tu sei in comunione con Pietro? Sei in comunione anche con Cristo, non sei in comunione con Pietro, sapendo che Pietro è il vicario di Cristo in terra, non sei in comunione con Cristo.
E tu sai già che alla fine della vita Cristo ti dirà: come mai non sei in comunione con me?
Eppure lo sapevi, perché nell'epoca in cui sei vissuto tu la Bibbia non era più in latino era in italiano, quindi potevi leggere, potevi informarti, c'era perfino Internet dove potevi trovare informazioni su di me a iosa.
Allora non hai scuse per dire che non sai quello che io penso.
È scritto in tutti i modi, in tutte le lingue e quindi ognuno dovrà rispondere a Dio di se stesso, come dice Paolo nelle sue lettere.
Questo è, come dire, il modo anche per insinuare il dubbio nelle persone che sono troppo sicure di sé, nel senso di dire: "Cristo sì, Chiesa no." Come puoi dire Cristo sì, Chiesa no?
Cristo è la Chiesa. La Chiesa è Gesù Cristo.
Lo so che è un mistero difficile, però bisognerà aprire gli occhi alle persone, o no?
Se voi leggete i Padri della Chiesa, vi renderete conto di quali lotte hanno fatto per aprire le menti alla comprensione del mistero di Dio; quanti di essi hanno subito l'esilio a causa dell'imperatore o degli eretici, che non accettavano la visione autentica?
Perché alla verità si giunge attraverso la Rivelazione e anche attraverso l'intelligenza.
Quindi se Dio ci dà la Rivelazione e ci dà l'intelligenza, per indagare sulla Rivelazione, nella misura in cui siamo in comunione con Pietro, noi siamo nella ricerca autentica della verità.
Ora che questa verità sia evidente subito per tutti no.
Quindi che noi, nella nostra appartenenza alla Chiesa, sappiamo che dovremo lottare, che dovremo condividere le sorti del capo, di Cristo che è la Chiesa.
Non è una novità, forse non abbiamo mai concretizzato con questa chiarezza il significato dell'appartenenza alla Chiesa.
Noi pensiamo che dov'è Cristo è anche la Sua Chiesa, quindi c'è il martirio.
Infatti la Chiesa nella sua storia è stata martirizzata, già perché tu vivi in questo ventunesimo secolo, ma e se tu fossi vissuto in un periodo in cui c'erano le persecuzioni, cosa avresti detto?
Forse avresti capito più chiaramente che cosa significa condividere la sorte di Cristo.
Perché adesso condividere la sorte di Cristo, che cosa significa concretamente?
Forse non ti taglieranno la testa, però ti taglieranno l'erba attorno ai piedi, perché tu hai una mentalità completamente diversa da quella del mondo, il mondo non ti capisce, ma Gesù Cristo l'ha detto: "il mondo non vi accetta, perché non conosce me.
Se il mondo vi accetta, vuol dire che la pensate come il mondo, se invece il mondo non vi accetta, è perché la pensate come me."
Vedete quante conseguenze vengono fuori, se noi prendiamo sul serio la Rivelazione, non possiamo in questi anni continuare a dire: "la Rivelazione, la parola di Dio ecc. ecc." e poi non vederla concretizzata in queste cose.
Quando i genitori dei vostri bambini dicono: "Ah ma noi mandiamo i bambini al catechismo solo perché se no non fanno la Comunione."
Quelli non hanno capito niente. Si sono fatti la religione secondo la loro testa.
Non hanno capito che cosa è l'appartenenza alla Chiesa e allora è lì la concretizzazione da spiegare, approfondire, senza pretendere che loro accettino.
Però almeno gettate il seme, questo è il vostro compito sì, poi alcune volte avrete la gioia di vedere i risultati.
Altre volte i risultati si faranno attendere e non li vedrete, li vedrà Dio, ma soprattutto Dio vedrà quale impegno, quale preghiera avete messo, perché i risultati ci fossero.
Sono stato abbastanza chiaro?
Risposta 1. Penso di sì, basta andare nelle librerie cattoliche e chiedere nella sezione di etica o di morale.
Ci sono molti testi scritti da lui su temi specifici, su temi generali, sulla bioetica.
Poi basta andare in una libreria cattolica e chiedere dei testi di Monsignor Screccia e vi consiglieranno.
Voi vedrete i temi che vi vengono proposti, sappiate che sono temi di morale, e quindi danno per presupposto molte cose: la visione della persona ecc. ecc. quindi li potete leggere, ma si digeriscono lentamente, perché sono spessi e sono difficili, d'altronde le tematiche di cui tratta sono estremamente complesse e difficili.
I giornalisti fanno in fretta a liquidare le cose, a loro interessa solo fare la frase ad effetto che condizioni emotivamente tutte le persone: "oh però se quegli ammalati guariscono… " quando neanche gli scienziati hanno trovato le cure, già loro dicono…
Questa anticipazione così esasperata dei possibili risultati, quando ancora non ci sono, è evidentemente una creazione di attese fatte apposta per screditare l'insegnamento etico, morale, della Chiesa.
Perché è risaputo che tutte le persone hanno le cellule staminali nelle ossa piatte, ora perché bisogna fossilizzarsi sui feti?
Perché sugli embrioni? Dove è scritto che dobbiamo assolutamente giocare con la vita, quando tu hai a disposizione di cellule tue?
Che quindi anche in quel caso li non avrebbero nessun tipo di rigetto, perché sono cellule tue.
Questo vuol dire che solo le donne possono avere queste cure?
Perché un uomo non ha mica cellule ovarie, mentre nelle ossa piatte ci sono le cellule staminali per tutti.
Allora se si fosse ipoteticamente in un futuro un funzionamento più adatto, la possibilità di creare queste cure attraverso queste cellule, allora chiaramente nelle ossa piatte ci sono e nessuno avrebbe il rigetto.
Tutte queste cose. Ma certo non lo dicono, non gli fa comodo.
Diventare parola di Dio significa esattamente questo: che tu hai incarnato dentro di te la Rivelazione, ne hai fatto parte, ti senti parte di questo mistero.
Non sei lo spettatore della parola di Dio, l'ascoltatore, tu sei diventato la parte di questa parola di Dio.
Quando Dio parla, all'indomani del battesimo al Giordano, Dio padre dice: "tu sei il figlio mio diletto nel quale mi sono compiaciuto."
E tutti quando pensano a questo fatto dicono: "Ah sì sta parlando Gesù Cristo."
Anima mia Gesù Cristo è andato nel Giordano, per portare alla pienezza il mistero dell'Incarnazione.
Quindi in questo gesto del battesimo Egli ha preso su di sé tutti gli uomini di tutti i tempi, con tutti i loro peccati, nella loro situazione concreta.
Quindi è chiaro che il momento del battesimo rappresenta l'apice del mistero dell'Incarnazione e quando, subito dopo, scende lo Spirito Santo è come dire che lo Spirito Santo è sceso su tutta l'umanità passata, presente, futura e Dio Padre fa udire la sua voce a tutta l'umanità in Gesù Cristo, perché in Gesù Cristo tutti sono diventati redenti, tutti sono diventati figli, per la potenza dello Spirito.
E il Padre, che fa udire la sua voce, non dice: "Gesù Cristo verbo incarnato sei il figlio mio diletto nel quale mi sono compiaciuto" ma dice: "tu" e in questo tu c'è Gesù Cristo con tutta la sua Chiesa.
Quindi quando si dice "Gesù Cristo il verbo fatto carne", è detto anche a me, è detto anche a te, è detto a quelli che sono vissuti prima di noi e a quelli che vivranno dopo di noi.
Dio Padre dice: "Tu sei mio figlio in te mi sono compiaciuto, tu sei il mio figlio diletto ossia quello che ho prediletto, che ho sempre pensato, che ho sempre sognato, la mia inclinazione è verso di te.
In te mi sono compiaciuto, cioè tutta la mia gioia è riversata su di te".
Allora questo lo dice in Gesù Cristo, il primogenito dei redenti perché in Lui tutti sono presenti.