Fine della nostra esistenza
27-10-2001
… Dall'intenzione non sempre scaturisce l'azione, ma se c'è l'intenzione e l'intensità nel fare una cosa ci sono i risultati che agli occhi del mondo possono non essere eccezionali ma, dato che sono risultati ed azioni svolte nella sottomissione a Dio, nella sua ubbidienza, producono sicuramente degli aspetti positivi, che però non saranno perfetti ( dobbiamo essere realisti ).
Cominci a fare un servizio nella Chiesa: che sia la catechesi, che sia il servizio liturgico, di preparare i vasi sacri, di pulire le animette, e tutto quello che fa parte della liturgia nella celebrazione eucaristica, di preparare quella casula piuttosto che quell'altra, non significa nulla.
All'inizio sbaglierai, ma questo non vuol dire che non puoi sempre migliorare, è vero?
Questo per dire che non possiamo avere la pretesa orgogliosa ( perché questo è solo orgoglio, ed è peccato ) di essere perfetti.
Questa pretesa di essere perfetti blocca l'esercizio delle virtù perché, se tu non fai una cosa finché non sei perfetto, vuol dire che tu non fai quella cosa per Dio, ma la fai solo per te, in modo tale che tutti, dicendo qualcosa di te, dicano solo:
" Uh! " (quale espressione di consenso massimo ) invece di dire:
" Uh!" ( quale espressione di consenso sufficiente ) oppure:
" Uh! " ( quale espressione di consenso insufficiente, se non addirittura critico ).
Allora, se tu sei una persona umile, non sei così spaventato dalle brutte figure al punto di essere paralizzato, cioè del rifiutarti di fare una cosa.
Se invece tu sei una persona umile ,vuol dire che " non si appartiene ", che desidera certamente fare bella figura, perché se no non saresti un essere umano ma saresti un ufo, ma questo non ti vincola nel dire:
" Poiché non sono perfetto, non faccio quelle cose ".
È come dire: " Io non faccio la prima comunione perché non ho il vestito della prima comunione ". Ha senso?
Come nella storia dei santi, ( queste erano cose che accadevano nei secoli passati e ovviamente gli insegnamenti erano evidenti ) nello stesso modo noi dobbiamo avere questo tipo di riflessione:
non faccio la cosa " se sono tecnicamente perfetto", faccio la cosa "con amore", lasciandomi guidare dalla Sapienza e dalla Potenza di Dio.
E tu farai anche questa esperienza, che più ti lasci usare dalla Potenza di Dio e più rimani sconvolto dallo stupore nel vedere che quella cosa che tu dicevi impossibile riesci a farla.
Semplicemente tu ti metti in preghiera e dici al Signore:
" Bene, Signore, adesso io ti do i miei occhi, la mia lingua, la mia mente, la mia voce , e adesso parla Tu ".
E voi vi renderete conto che magari il vostro sistema nervoso è un po' scosso, per cui c'è una gamba che trema, ma tanto c'è l'ambone davanti, e nessuno lo vede, no?
E tu puoi leggere e riesci a leggere e vai anche adagio e vedi che le persone ti ascoltano, perché? Perché quello che tu stai facendo non sei tu, non è la tua tecnica, ma è la tua preghiera.
Perché tu prima ti sei raccolto in preghiera ed hai chiesto al Signore che lo facesse Lui insieme con te.
Se non c'è questo atteggiamento spirituale, guardate, potete essere persino i lettori della Rai che quello che leggerete sarà bello, ma non sarà spirituale.
( Intervento di un allievo) Confermo tutto con l'esperienza, perché io ho detto al Signore:
" Se lo vuoi Tu, io vado a parlare anche alle Nazioni Unite, ma perché lo vuoi Tu, perché io proprio piuttosto sto zitto".
Quando sono salito là sopra non vedevo nessuno, avevo davanti tutta la chiesa, ma io non vedevo niente, non sentivo niente, però avevo invocato a lungo lo Spirito Santo prima, perché fosse Lui a fare quello che io non mi sentivo di fare.
Mi sono trovato addirittura e leggere una frase come se io fossi dall'altra parte ad ascoltare ed io in un certo momento ho pensato:
" Ma strano, io questa frase l'avrei letta in un'altra maniera" e poi mi sono reso conto che come l'ho letta in quel momento era veramente il significato spirituale che ci voleva, cioè mi sono reso conto che in quel momento era lo Spirito che stava leggendo al posto mio, e quindi ho detto:
" Se è lo Spirito che legge, che mi importa se non ho fiducia in me stesso, tanto è Lui che fa le cose bene, perciò due, tre, quattro volte, ad un certo punto io ho incominciato ad andare di fronte all'assemblea con l'idea:
" Adesso io sono qua per il Signore, io devo leggere nella maniera migliore che posso perché Lui mi chiede di farlo per loro".
Quindi non ho più avuto paura di andare davanti a loro, ma non ne vedevo l'ora!
Però questo non vuol mica dire che voi prima non andate a leggervi la lettura, perché guai, eh!
C'è il momento di emergenza, non c'è nessuno per leggere, va bene, non ho potuto leggerla prima, il Signore lo sa.
Però se tu sai che sei arrivato 5 minuti prima o 10 minuti prima, anche se non devi andare a leggere tu, puoi benissimo andare a leggerti la lettura, perché non ti fa mica male!
Avete letto queste prime pagine che vi avevo dato da leggere?
Il fine soprannaturale · La Grazia · Il valore della vita ·
La tendenza irreprimibile dell'uomo verso l'infinito ·
Ciò che si oppone al progetto di Dio ·
L'uomo è libero di accettare o respingere i doni della Grazia
Fino a pag. 4 vi avevo detto di leggere, no?
Non voglio riprendere tutto quello che è scritto qui sopra, perché vorrei andare un pochino avanti, però vorrei che ci fosse un punto molto chiaro, sul quale non sempre si parla e che invece io reputo essere una cosa essenziale e che deve essere un po' riscoperta e rivalutata, cioè: il fine della nostra esistenza.
Se noi o se voi ricordate quello che a suo tempo avevate studiato nel famosissimo catechismo di San Pio X :
" Per qual fine Dio ci ha creati? " che cosa emerge?
Se ve lo ricordate: " Per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e goderlo poi nell'altra, in Paradiso ".
Ora queste cose che facevano parte del catechismo di San Pio X sono mica state eliminate con il Concilio, eh!
Sono le stesse cose che valgono ancora adesso.
Il catechismo di San Pio X è semplicemente stato " rettificato " in alcune cose che erano di concepimento tipicamente storico, quindi sono state variate alcune cose che non sono in linea con i tempi e con la sensibilità odierna, ma gli insegnamenti di quel catechismo valgono tuttora, sono in piena concordanza con il catechismo della Chiesa cattolica, che è stato scritto per i Vescovi, lo sapete, no?
Tutti i Vescovi del mondo hanno questo catechismo, in modo tale che la dottrina cattolica è la stessa, in Paraguay come in Nuova Zelanda.
Mi sono spiegato?
Quindi è chiaro che il catechismo della Chiesa cattolica , nelle sue espressioni è bellissimo, è ricchissimo, è importantissimo, però è anche un po' difficile, alcune cose le dà talvolta per scontate, anche se devo dire però che è stato un lavoro monumentale, stupendo perché, se voi fate caso, su ogni articolo del catechismo trovate delle citazioni; spesso sono delle citazioni bibliche, cose che sul catechismo di San Pio X non c'erano.
Le verità bibliche c'erano, ma erano nascoste.
Ora invece sono messe in evidenza ( Confronta Atti degli Apostoli oppure gli scritti dei Padri della Chiesa oppure i documenti del magistero della Chiesa ).
Non so se l'avete già visto il catechismo grande.
Quindi dobbiamo dire che è veramente un'opera meravigliosa, titanica, ma veramente ben fatta.
E cosa vuol dire?
Che quello che c'è nel catechismo di San Pio X non è contrario a quello che c'è nel nuovo catechismo.
Certamente queste verità, a causa del modo di concepire il tempo e anche l'esercizio della nostra fede, condizionato molto dalla cultura del tempo, queste verità sono state date un po' per scontate.
Allora il fine della persona umana, ci diceva il catechismo di San Pio X, è:
" Conoscere, amare, servire Dio in questa vita e goderlo eternamente nell'altra".
Ve lo ricordate?
Questa è una verità importante che dobbiamo tenere presente, e vi spiego anche perché:
" Nessuno ( e nessuno si scandalizzi di quello che sto dicendo, eh! ) nessuno fa niente per niente. Nessuno!"
Allora sembra in contrasto con quello che vi ho detto prima, che bisogna fare le cose per il Signore, ecc. ecc.
Ma che cosa vuol dire: non fare niente per niente?
Vuol dire che ognuno ha un interesse, cioè che ciascuno che fa qualche cosa, si aspetta un risultato, è vero o non è vero?
Se no, quella cosa non la farebbe.
Anche Dio fa così! Dio non ha creato l'universo, così per sport.
Non è una emanazione involontaria della sua infinitezza, come diceva Aristotele e come dicevano i filosofi del '700.
Tutto ciò che esiste, esiste per una esplicita volontà efficace di Dio.
Questo vuol dire che una cosa non ha ragione di esistere in se stessa, ma ha ragione di esistere in Dio, e qualunque cosa tu possa constatare con la tua intelligenza, con tutte le tue capacità, ha un significato per Dio.
Qual è questo significato?
Cioè, perché quella cosa esiste?
Evidentemente a Dio serve l'universo.
Siate un po' concreti: a Dio serve l'universo?
Direttamente a Lui, come Persona, gli serve?
Ha bisogno di zappare, di irrigare, di mietere, di mangiare? Non ne ha bisogno.
E allora, perché esiste l'universo? Il caso? Io non ci credo.
L'universo ha un duplice significato.
Prima di tutto serve a noi per vivere: se non avessimo l'universo, vorrebbe dire che noi non saremmo delle persone umane, così come siamo, saremmo delle persone " diverse ", perché noi abbiamo bisogno dell'acqua per bere, del cibo per mangiare e quindi bisognerà che ci sia qualche cosa che ci permetta di produrre ciò che ci serve per vivere.
Però il significato di tutto l'universo è solo questo significato funzionale o ha anche un significato ( parola difficile ) trascendentale?
Badate che io ho misurato bene le parole, ho detto " significato " trascendentale.
Non ho detto " essenza " trascendentale, perché " noi " siamo essenzialmente trascendentali, noi esseri umani, ma non l'universo.
L'universo ha semplicemente un " significato " trascendentale.
Che cosa vuol dire trascendentale?
L'universo ha un significato trascendentale, cioè tutto ciò che c'è nell'universo ci parla della trascendentalità, cioè gli esseri intelligenti, che quindi sono trascendentali, si possono fare delle domande.
I gatti non si domandano come mai esiste il sole, la luna, i pianeti, ecc. ecc., dormono; ma gli esseri umani, che sono intelligenti, allora hanno la possibilità di cercare di capire:
perché io esisto? Perché esiste l'universo?
E quindi vanno alla ricerca del significato trascendentale, in una parola, del perché queste cose esistono.
Allora qualcuno dà una interpretazione materialistica, ateistica, oppure deterministica ( il caso, la chimica, la fisica, tutto quello che volete ) oppure la parola della Fede, che ci giunge in vari modi, ci apre uno spiraglio di eternità e ci dice:
l'universo esiste perché tu possa vivere e questo è il teatro in cui tu hai la possibilità di incontrare Dio, lo scenario.
Se non ci fosse questo scenario, tu che sei essere umano, come incontreresti Dio?
E invece l'incontro con Dio è un incontro " reale " e quindi Dio ha creato un luogo in modo tale che tu lo potessi incontrare.
È vero? Molto bene.
Allora questo era quello che io volevo semplicemente accennarvi.
Lo so che è un discorso molto complesso e molto lungo, vorrei solo che vi mettesse delle curiosità in testa o perlomeno vi aprisse il cuore e l'intelligenza allo stato di stupore.
Questo avviene?
Avevate pensato all'universo come luogo, come scenario privilegiato dell'incontro dell'uomo con Dio e di Dio con l'uomo?
Ditemi in quale altro modo l'uomo avrebbe potuto incontrare Dio.
L'intuizione del significato della creazione è questo.
Non ho espresso il significato della creazione, vi ho solo dato il primo criterio di interpretazione.
Molto bene. Ora voi avete questo schema nelle vostre fotocopie ( pag. 2 scheda IN. EV. 1 ), questo diagramma circolare?
Guardate, questo diagramma è molto importante.
E tenetelo sempre sott'occhio, vi sarà molto utile.
Non si può essere catechisti senza prima sapere a chi ci si sta rivolgendo.
Siete d'accordo con me?
A chi ci si rivolge come testimoni di Cristo, a chi?
A un essere umano. Sembra una ovvietà, no?
Che cos'è un essere umano?
Con questo diagramma noi cercheremo di capire in qualche modo, o meglio, cercheremo di intuire che cosa sia la persona umana.
Troppo spesso diamo per scontato l'idea di persona umana, senza sapere veramente che cosa sia.
Se voi doveste dire che cos'è una persona umana, che cosa direste, non guardando questo schema? ( Difficile e complessa definizione )
Per questo noi non possiamo pensare di fare un cammino spirituale senza sapere a chi ci rivolgiamo, anche se ci rivolgiamo a noi stessi.
Diversamente siamo portati o a giustificare o a colpevolizzare anche certi nostri atteggiamenti, mentre, se noi prendiamo nella Bibbia, tutte le volte che Dio fa una TEOFANIA ( TEOFANIA uguale manifestazione:
Dio manifesta se stesso.
TEO vuol dire Dio - FANIA vuol dire manifestazione- TEOLOGIA uguale discorso su Dio ) troverete che c'è qualche cosa di strano.
In qualche punto del discorso, Lui dirà sempre:
" Io sono Dio e tu sei il mio popolo " oppure:
" Tu sei l'uomo, tu ti sei allontanato, ecc. ecc.
" Ci sarebbe da domandarsi:
come mai, quando leggo i Profeti, quando leggo i Giudici, quando leggo la storia di Mosè, ecc., quando leggo anche gli insegnamenti di Gesù, presto o tardi questa cosa viene sempre fuori, perché?
C'è bisogno che Dio dica sempre: " Io sono Dio ? ".
Non sarà un po' megalomane? Non sarà un po' pieno di sé?
Ma perché Dio continuamente dice questo?
A volte noi " forse " ci ricordiamo che Lui è Dio. Sappiamo nella nostra testa che Lui è Dio, ma certo Lui è Dio di " tutto ", ma meno che di noi! Prima del peccato originale, Dio non aveva bisogno di dire continuamente: " Io sono Dio ".
Ma poi c'è stato il peccato originale.
Che cosa è stato questo peccato originale?
Il peccato principale è stato quello di sedersi sul trono di Dio.
Come è accaduto questo peccato originale, lo ricordate, no?
Nel Cap. 3 Vers. 5 della Genesi. ( Gen 3,5 )Come è accaduto?
Raccontatemelo…..( Lettura )
L'albero della conoscenza del bene e del male è stato posto da Dio al centro dell'Eden.
( Facciamo i cattivi? ) Ma perché Dio ha messo nel centro del giardino l'albero, in modo che lo vedessero da ogni punto del giardino, e ha detto:
" Di questo non ne dovete neanche toccare! " Allora Dio è sadico!
Facciamo un esempio: se io nascondo questo registratore che è sul tavolo vicino a me, e poi vi vieto di toccarlo, lo vedete voi?
No, non c'è! Come fate a disubbidire?
Se io invece il registratore lo lascio qui bene in vista, e dico:
" Lo vedete? Vi piace, vero? Non ne esistono di più belli!"
Che cosa succede da quel momento in poi?
Finché c'è la tentazione, va bene, è una cosa normale, psicologicamente uno è incuriosito della cosa che vede.
Ma dopo, che fare? ( Segue un lungo dibattito sulle varie casistiche di cedimento alla tentazione )
Il demonio cerca di convincere alla tentazione, giustamente dall'altra parte.
Si è avuto la possibilità di ascoltare le due voci: non toccare o toccare
Ora scegliamo: · Non c'è stato obbligo nel toccare il registratore ·
Non c'è stata costrizione a farlo
Se scegliamo, cosa scegliamo?: Il Bene o Il Male
Ciò significa che quando noi scegliamo, diamo dimostrazione con chi dei due noi siamo in " comunione ".
Noi ce ne rendiamo conto, perché noi ci rendiamo conto se siamo più interessati a ciò che ci dice Dio od a ciò che dice Satana.
Però decidiamo noi.
Pertanto, con l'esempio del registratore, se non ci fosse stata posta la scelta, saremmo state persone libere?
Saremmo state degli oggetti.
Quindi se Dio non avesse posto l'albero del Bene e del Male nel centro dell'Eden, l'uomo sarebbe stato obbligato a fare solo il Bene e, perciò, non sarebbe stato libero.
Ma se Dio ti vieta qualcosa, ti pone un limite, è di fronte a questo limite che noi esercitiamo la nostra libertà; quindi, se sono in " comunione " con Dio, ubbidisco a Dio oppure non mi interessa e faccio quello che voglio:
" Che ha quello da comandare? ". ( Gen 2,16-17 ).
Il frutto della conoscenza del Bene e del Male è un buon frutto?
Perché Dio lo aveva vietato? Per avere solo Lui il potere assoluto?
La Chiesa è una monarchia assoluta di diritto divino di tipo spirituale.
Non è una democrazia, bensì assoluta teocrazia.
O Dio è il tuo Signore o non lo è.
Non ci sono due Signori!
E comunque non è tirannia.