Spiritualità
27-11-2004
1) Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam mea et tibi dabo claves regni coelorum
2) Solo nella Chiesa cattolica sussiste tutta la verità
3) La parola che viene da Dio, di Dio possiede la potenza e l'efficacia
4) Se devi leggere la scrittura, allora chiedi allo Spirito santo il dono della profezia
5) Quali possono essere gli impedimenti umani?
Se voi entrate nella Basilica di S. Pietro e guardate in alto, dove c'è il cornicione, vedrete che c'è scritto la frase di Gesù: "Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam mea et tibi dabo claves regni coelorum" e a te do le chiavi del regno dei cieli.
Qualunque cosa tu aprirai sulla terra sarà aperto, qualunque cosa tu chiuderai sarà chiusa.
Il potere del vicario di Cristo è il potere delle chiavi e apre i tesori della grazia e la distribuisce a piene mani.
L'indulgenza plenaria è questa distribuzione a piene mani dei tesori della grazia di Dio.
Cercate di ricordarle, sono importanti e fanno parte della nostra tradizione e del nostro essere cattolici.
Quindi va molto bene l'apertura alle altre confessioni, per usufruire dei tesori della grazia che sono ovunque.
Ma ricordiamoci bene di una cosa: solo nella Chiesa cattolica, sussiste tutta la verità.
Nella Chiesa cattolica c'è tutto, nelle altre confessioni cristiane, non c'è tutto: a chi mancano dei sacramenti, a chi manca la comunione con Pietro, a chi manca parte della rivelazione.
Ricordiamoci di non vedere più verde l'erba del vicino, la nostra è la più verde di tutti e a noi non ci sono zone secche dove manca l'erba, da noi c'è tutto, c'è la comunione dei santi, quindi c'è veramente la possibilità di usufruire abbondantemente.
Continuiamo il nostro cammino. La forza dell'annuncio.
La parola che viene da Dio, di Dio possiede la potenza e l'efficacia.
Come fa ad avere questa potenza, quest'efficacia la parola di Dio?
Intanto perché viene da Dio, ma dev'essere proclamata.
Quanti di voi fanno i lettori in Chiesa? Diverse persone, bene sono contento.
Ma attenzione, da oggi voi chiederete, tutte le volte che fate la comunione, che avete Gesù dentro di voi, chiederete il carisma di profezia.
Il profeta è colui che proferisce, "proferrere" vuol dire portare a favore degli altri, da cui l'italiano proferire, portare a favore degli altri; da cui profeta.
Colui che porta a favore degli altri la parola di Dio non la sua parola.
Profeta uguale megafono di Dio.
Allora se tu sei lettore in Chiesa non puoi non implorare da Dio il carisma della profezia, perché non devi predire il futuro, ma come dice la parola, proferisci, porti la parola di Dio.
Allora come lettore in Chiesa, se non hai il carisma di profezia, tu porti te stesso, non stai portando la parola di Dio, sai da cosa te ne accorgi?
Quando senti leggere la parola di Dio, di colpo tu non sei più lì, ma sei in quello che ti sta dicendo, quella persona è stata usata dallo Spirito nel carisma di profezia.
Quando qualcuno ti legge la parola di Dio e non capisci niente, non ti ricordi neanche una parola di quello che è stato letto, vuol dire che quella persona non si sta mettendo a disposizione dello Spirito nel carisma di profezia.
Se tu devi leggere le lettere di San Paolo, devi metterti in ginocchio a chiedere allo Spirito Santo il dono della profezia, perché San Paolo scriveva in modo difficile, lo diceva anche San Pietro nella sua lettera.
Nelle lettere di Paolo troverete tante cose e sono scritte in modo molto difficile, non tutti possono capirle.
Quindi San Pietro sapeva già che S: Paolo parlava in un modo un po' difficile, ma se tu devi essere lettore in Chiesa, non puoi semplicemente andare lì, aprire la bocca e parlare.
Non sei tu, è Dio che sta parlando attraverso di te, ma se tu non chiedi a Dio il dono della profezia, tu sbaglierai gli accenti, non ti accorgi delle virgole, non sottolinei con un tono di voce adeguato una frase piuttosto che un'altra, non capisci niente di quello che stai dicendo.
È importante prepararsi bene la lettura prima, però attenzione, ci dev'essere la carità anche, non basta che uno abbia letto prima, deve anche nella carità usare tutta l'intelligenza che ha e tutte le capacità umane che ha e magari cerca anche di crescere nelle capacità umane, perché non ci sia nessuno impedimento umano alla parola che è di Dio.
Allora quali possono essere gli impedimenti umani?
Per es.: leggere troppo velocemente, la timidezza ti fa leggere velocemente, quindi la fretta è un impedimento umano; la poca cura nell'ambiente in cui tu ti trovi.
Se tu vai in Chiesa e quello prima di te era molto più basso, tu non puoi parlare lasciando a quell'altezza il microfono, quindi con calma prendi il microfono e lo avvicini alla bocca e poi leggi lentamente.
Poi sarebbe una cosa utile, ma questa è solo una cosa tecnica, però la tecnica non è fine a se stessa è carità, sarebbe utile se qualche volta dicessi a qualcuno di registrare quando tu stai leggendo, perché devi capire gli altri che cosa sentono.
E così per es. ti accorgi che quando parli fai le finali più piano o più forte, le finali delle parole, perché tu devi metterti dalla parte di quelli che hanno l'udito difettoso.
Se tu sei una persona che ci sente bene non è sufficiente, devi pensare a quelli che non ci sentono bene, quindi la finale delle parole che si senta; pronunciare correttamente la lingua in cui tu stai parlando.
Esaminarti, non ti dico di fare dei corsi di dizione, ma quasi, perché quello che tu stai trattando non è la tua parola è la parola di Dio, quindi deve essere trasmessa in un modo che favorisca l'attenzione, che favorisca la persona e dica: senti cosa mi dice Dio!
Le inflessioni dialettali; per i piemontesi le vocali troppo larghe, le cantilene; per i non piemontesi le consonanti; per i veneti, attenzione alle doppie; per i meridionali attenzione alle consonanti aspre e dolci.
Poi imparare a vedere i segni di interpunzione, che ci sono.
Non abbiate fretta di leggere bene le parole difficili che ci sono, leggetele più lentamente.
Dalla lettera si San Paolo apostolo ai "Tessalonicesi", quando lo sento mi devo trattenere dal ridere.
Altro aspetto importante, invocare il carisma di profezia non tanto solo per avere una tecnica giusta di pronunciamento, ma anche per esprimere quello che si sta dicendo.