La divozione a Gesù Crocifisso

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Tenteremo di sviscerare la profonda bellezza della "Preghiera-divozione" Gesù Crocifisso.

Dopo aver implorato insistentemente l'aiuto divino ( Deus, in adiutoriun meum, intende. - Domine, ad adiuvandum me festina ) e aver lodato e magnificato la SS. Trinità ( Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto, ecc, ), alla cui glorificazione la stessa Redenzione, lo stesso Crocifisso era preordinato, si passa all'adorazione propriamente detta del Crocifisso, venerandone le cinque santissime piaghe.

E anzi tutto consideriamo come alla nostra adorazione di ciascuna piaga associamo nientemeno che tutta la Corte Celeste dalla Regina del Cielo agli Angioli e Beati tutti: cosa che non solo da immenso valore alla nostra povera adorazione, ma riesce di grande gloria e riparazione a Dio e al Crocifisso.

Subito, prima d'ogni domanda, ecco un puro atto di carità e di contrizione perfetta, cioè il ringraziamento amoroso dell'amore infinito col quale Gesù benedetto ha voluto patire per ciascuno di noi in sconto dei nostri peccati, che ci eccitiamo a detestare con tutto il cuore, perché cagione della morte di così amabile Dio! e poi comincia la serie delle petizioni.

Vedete la mirabile carità di queste; quasi succhiando alla scuola del Crocifisso il sacrificio per i fratelli, dimentichiamo noi stessi e tutto chiediamo, ma per gli altri: e per il Pontefice e per i sacerdoti e per i peccatori e per gli agonizzanti e per le congregazioni religiose e per le anime del Purgatorio e per il Pastore della diocesi e per quanti si raccomandano alle nostre preghiere.

E noi? non ci siamo ancora!

Coll'amore divino, colla carità perfettissima del Crocifisso abbiamo obliato noi stessi e solo dopo l'invocazione della Madre dei dolori, della nostra Mamma che abbiamo crocifisso insieme col Divin Figlio coi nostri peccati, e avere, ancora, pregato Gesù, per i meriti della sua passione, a dare valore e efficacia alle nostre domande per gli altri, solo allora, chiediamo a Gesù quello che, più perfettamente, per noi gli dobbiamo chiedere, quello che Egli stesso ci ha insegnato a chiedere, cioè gl'inestimabili beni spirituali domandati nel Poter noster: la santità della vita ( sia santificato il Nome tuo, venga il regno tuo; sia fatta la volontà tua come in cielo così in terra ), i Santi Sacramenti in punto di morte ( dacci oggi il nostro pane quotidiano ) e la gloria eterna ( venga il regno tuo; rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori ).

E ora vediamo l'importanza e la bellezza delle petizioni per gli altri.

Nella prima chiediamo anzi tutto la cosa che ai cattolici, ai fedeli figli della Chiesa deve stare più a cuore, cioè la vittoria della Chiesa stessa nella e per la vittoria del Sommo Pontefice sui suoi nemici e, poi, la santità dei sacerdoti e le grazie e le benedizioni per il loro ministero, specialmente in ordine al centro di tutta la nostra Religione e del nostro culto: l'augusto Sacrificio dell'Altare.

Nella seconda preghiamo subito per l'amor di Gesù e di Maria: i peccatori! e specialmente per i peccatori agonizzanti, per quelli, cioè, che, anche allora, non vogliono riconciliarsi col loro amatissimo Padre!

Dopo, supplichiamo per un altro amore di Gesù benedetto e della sua SS. Madre, cioè gli Ordini e le Congregazioni religiose, questo giardino della Chiesa, dove s'allevarono e s'allevano i fiori più olezzanti del Paradiso: che fioritura di santi e sante hanno esse dato al Cielo, e questa fioritura supplichiamo che si perpetui!

Quindi passiamo a un altro amore di Gesù e di Maria SS., le anime purganti! Finalmente chiudiamo col domandare la benedizione divina, comprendente ogni grazia spirituale e temporale, sull'Angiolo della diocesi, rispettivo Venerato Supremo Pastore, e su tutte le persone che si raccomandano alle nostre preghiere.

E cosi il ciclo, mirabilmente completo, delle petizioni è finito.