Relazione di un Socio effettivo sugli Aspiranti

B2-A4

Sino a tutto il 1916.

Data la finalità dell'Unione nostra, che si differenzia per questa da tutte le associazioni giovanili della nostra città, attenzione sempre più crescente della Direzione è stata certamente quella di coltivare le pianticelle, che formeranno l'Unione di domani e che nel medesimo tempo hanno la missione speciale di imbalsamare col buon odore della loro semplicità ed innocenza l'elemento più anziano.

Ad impedire che continuassero ad affluire elementi sconosciuti, che il più delle volte non venivano all'Unione che per un diversivo qualsiasi e scomparivano appena ne erano annoiati, si stabilì in adunanza del 15 agosto 1916 che tutti i giovani che intendono entrare all'Unione debbano fare per iscritto promessa formale di osservare perfettamente il regolamento e si fissò pei medesimi una prova di almeno tre mesi prima della loro accettazione formale: periodo alla cui scadenza il giovane deve essere accettato, o rimandato.

I criteri seguiti dalla Direzione per queste accettazioni possiamo dire essere unicamente la pietà ed il buon contegno.

Si sono eliminati quasi sempre fin dal loro primo ingresso gli elementi che non dimostravano tendenza soda alla pietà, o che in qualunque modo mancavano, nonostante le dovute riprensioni, a quelle regole di urbanità e di educazione che alla fin fine non sono che l'esplicazione della modestia e della carità cristiana.

Per questo appunto, mentre abbiamo fatto caldo appello ai soci di cercare elementi per la nostra Unione, ci siamo vivamente raccomandati d'ispirarsi a questi due principali concetti: pietà e buon contegno, fiduciosi che da queste radici nasceranno tutte le doti del socio dell'Unione dei Crocifisso.

Grazie a questi concetti siamo riusciti ad avere un elemento stabile da informare a quello spirito che l'Apostolo chiama: Bonus odor Christi.

Prova lampante di questa stabilità è la tabella delle presenze, le quali in questi ultimi sei mesi hanno raggiunta la quota del 93 %.

Un fatto capitale in questi tempi fu l'accrescersi dell'elemento giovanissimo in sostituzione di quelli che il dovere ha chiamalo alle armi.

Ad allettare questo elemento cosi giovane e ad iniziarne la formazione nel vero spirito dell'Unione, s'introdusse l'usanza di far prender parte anche da loro ai ritiri mensili; cosa che ebbe buon esito fin da principio e che va sviluppandosi molto bene con la maggior copia di frutti.

Quante volte al declinare di una di quelle giornate che nessuno di noi può dimenticare, mi si è avvicinato più d'uno dei nostri giovani cogli occhi luminosi di fede e con l'anima traboccante di gioia, e mi ha detto: sono contento!

Né basta! io enumero soltanto le varie istituzioni sorte nella nostra Unione in favore dei piccoli: un corso festivo di istruzione catechistica superiore in preparazione remota al loro diploma di catechista; una scuola di Canto Gregoriano e di Sacra Liturgia per poter partecipare più attivamente alle funzioni sacre ed entrare più intimamente a vivere lo Spirito della Chiesa.

Questo lavoro che si compie seguendo le direttive di Papa Pio X e Benedetto XV è venuto perfezionandosi sotto l'egida della Comunione frequente ed anche quotidiana dei nostri giovani.

Il loro esempio animi gli altri, la grazia che essi ricevono ogni giorno alla Sacra Mensa riscaldi anche gli altri e li sproni a superare quei piccoli sacrifici che tale santo uso deve naturalmente recare.

Così uniti in Gesù Sacramentato, formando un cuore solo in un unico ideale di fede, di pietà e d'apostolato, potremo continuare a vivere la vita di Gesù e Gesù Crocifisso e fare in modo ch'egli regni ogni giorno più nei nostri cuori!