Passi di lettere dei Soci militari

B3-A5

Da una lettera:

« È quindi ovvio che ogni notizia che mi viene dall'Unione sia la più bella fra le consolazioni che si possono avere in questi paesi …

Lo sanno quelli che mi hanno preceduto in questa vita di isolamento e di fatiche e di pericoli: lo saprete voi pure quando per un motivo qualsiasi, che auguro a voi lontano, vi dovrete allontanare dall'oasi benedetta e fiorente di Gesù Crocifisso.

Allora, comprenderete bene, che quanto più il corpo si allontana dall'Unione, tanto più vi si avvicina l'anima, se ne godono i preziosi frutti e se ne vive lo Spirito.

Da un finestrino della mia camera di studio qui innanzi al mio « tavolino » si può ammirare tutta una piccola valle oggi piena di sole.

Sul pendio della collina dirimpetto si vede un piccolo cimitero da campo.

Quelle croci di legno mi riempiono ogni giorno l'anima di tante emozioni e penso ai poveri giovani che giacciono quassù lontano dai loro cari …

Penso che solo la Croce può riempire un vuoto prodotto da questi avvenimenti dolorosi.
Penso a quei poverini che aumentano ogni giorno portati dall'ospedaletto vicino e seppelliti in un semplice lenzuolo …

Ah! quella croce benedetta che è l'unico ricordo loro quassù, è anche conforto per le famiglie lontane ed il loro unico premio in Cielo!

A queste considerazioni mi sento sempre più felice di appartenere all'Unione del Crocifisso.
Quassù è quasi l'unico emblema della Fede.

In questi paesi ho notato una predilezione speciale pel Crocifisso già prima della guerra.
Si trova ovunque il Crocifisso e sovente la fede della popolazione ha goduto a riprodurre al naturale la scena della Crocifissione in statue.

È naturale che in questi casi la guerra ha fatto il suo dovere: il cattivo ladrone è ovunque stato deposto dalla croce, e barbaramente … lasciato insepolto …

Ovunque è però stata rispettata la figura del Redentore, anche in una chiesa vicina in cui tutto è atterrato dalle cannonate, ma l'abside col suo gran Crocifisso nel fondo è rimasta in piedi a regnare sulle rovine …

Vera immagine di quello che succede nel mondo morale.

Da un'altra lettera:

« Ancora non so spiegare tutto il soavissimo mistero di amore racchiuso in queste semplici preghiere a Gesù Crocifisso: sono tre anni che io le pratico, e fin dalla prima volta non potei dirle mai senza un'onda vera di fervore sensibile: proprio si sente che Gesù ascolta, e che noi eravamo ben illusi quando non ci davamo a questa divozione che è tutta la nostra gloria, la nostra consolazione, il nostro esempio, la nostra bellezza, la nostra luce, la nostra vita: Gesù Cristo e Gesù Cristo Crocifisso ».

Da un'altra lettera:

« Ieri ebbi il bene di ricevere dal Teol. M. parole di conforto che mi animarono nuovamente a tirare innanzi per la via difficile del sacrificio morale e materiale nella quale mi ha messo il Signore.

Mi diceva: Faccia onore all'Unione portando allegramente ogni giorno la sua croce.

Ho meditato a lungo su questa frase e m'è parsa così bella che vorrei ripeterla a tutti i consoci di Torino e del fronte, a tutte le persone a cui sta a cuore l'Unione nostra e che in questi momenti di trepidazione per tutti hanno qualche cosa da soffrire.

Nel tempo stesso vorrei che tutti si fermassero a meditare quanto sia vero che il più bel modo di far onore all'Unione del Crocifisso sia prendere la nostra croce di ogni giorno con spirito di generosità, senza malinconia e senza turbarsi per raggiungere la vetta del Calvario ed essere crocifissi accanto al nostro Modello Divino.

Ma come si ribella la natura innanzi alla Croce!

Per conto mio le assicuro che non c'è meditazione migliore per non avvilirmi dinnanzi ad una sofferenza, che stringermi al cuore il mio Crocifisso e fermarmi alquanto a pensarci su.

E quando la natura vuole ritirarsi, penso che sarebbe un recar danno all'Unione, un contraddirne lo spirito, ed allora quello che prima ripugnava, diventa desiderabile e consolante per l'affetto stesso che porto all'Unione.

Questo il fondo delle riflessioni proprie che ogni figlio del Crocifisso può fare, se veramente desidera che l'Unione nostra diventi il grande albero carico di frutti di pietà e d'apostolato.
Ripeta ai cari consoci la frase che fu scritta a me ».