Nelle varie sezioni dell'Unione

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Nella nostra Sede Principale

Ritiri Spirituali

Nel Cantico dei Cantici è scritto: « Fortis est ut mors dilectio », l'amore è forte come la morte; ecco perché l'anima infuocata dall'amor di Dio si eleva qual candida colomba, sopra tutte le cose temporali, quasi non informasse più la materia, per essere tutta unita al suo diletto.

Il manipolo di generosi che nell'Unione si sono votati completamente a Dio e non vivono che per Lui, amano riposarsi sovente all'ombra, della Croce, e lasciando, non appena lo permettano le occupazioni indispensabili, il mondo coi suoi rumori e colle sue abbaglianti calamite, si ritirano a respirare aria più pura, a contemplare orizzonti più tersi, a riscaldarsi a un sole più fulgido e più ardente: il sole della grazia.

Nella solitudine rinfrancano la fede, ritemprano il coraggio, si saturano di vita divina; s'approfondiscono nell'unica scienza che non falla, sì che, ritornando nelle bassure del mondo, a quelli che li attendono e li interrogano, possono rispondere con verità ciò che S. Paolo diceva, ai cristiani di Corinto: « Io non porto altra cognizione in mezzo a voi che quella di Gesù Crocifisso ».

E davvero basta e basterebbe alla felicità di tutto il mondo.

I ritiri nell'estate scorsa furono regolari sì mensili che triduani alla villa « Nicolas », messa a disposizione dai Superiori del Collegio S. Giuseppe, a cui porgiamo qui ringraziamenti affettuosi invocando da Gesù Crocifisso elette grazie.

Scuole serali

Quella vita soprannaturale che pulsò più vigorosa nel cuore degli esercitandi, doveva di necessità espandersi; l'ardore del fuoco della carità attinta ai piedi del Crocifisso, doveva irradiare attorno, e così sorse un'opera di zelo davvero degna d'ogni encomio.

Nelle scuole serali della « Regia Opera della Mendicità Istruita » ogni sera 235 giovani dai 16 ai 30 anni, dopo aver passata la giornata nel vortice del commercio o tra il rombare delle macchine, convengono per respirare un'atmosfera, di pace e riposare lo spirito nelle speculazioni della scienza profana.

Ma i giovani della « Unione » coadiuvati da quelli della Federazione Giovanile Cattolica, non li rinviano digiuni di quell'unica scienza che davvero consola; li istruiscono con zelo nelle verità sublimi del Dogma cattolico, infiammano i loro cuori di quell'amore, onde il proprio trabocca e li sollecitano e li spronano anche con l'esempio alla pratica della morale con sincera e profonda convinzione.

Le anime dei nostri operai sono mirabilmente disposte a questa scuola di virtù e bevono colla più grande avidità ogni buona parola detta loro da quelli che essi vedono non solo zelanti nell'insegnare ma più nel praticare e dei quali hanno alta stima, sia per i titoli accademici di cui li sanno forniti, sia per l'attrattiva che dispiegano nel loro chiaro e metodico insegnamento.

La forza, la costanza, lo zelo vengono attinte dai soci nel quotidiano contatto sacramentale con Gesù, nella meditazione e nella, lettura spirituale giornaliera.

Della loro coltura religiosa dà affidamento il Diploma di abilitazione all'insegnamento della religione, conseguito dopo serie prove di esame.

Catechismo nelle Parrocchie

Continuano ed aumentano di numero le lezioni domenicali di religione nelle diverse parrocchie e oratori, con sommo profitto non sappiamo se più dei catechisti o dei catechizzati.

La preparazione remota non dispensa i primi dalla preparazione prossima fatta con scrupolosa cura sotto la guida ( almeno pei più giovani ) di esperti religiosi delle Scuole Cristiane.

L'intervento regolare non manca da parte dei secondi che a mano a mano si riducono senza sforzo alla disciplina, che è rispetto per la parola di Dio e affetto per chi la impartisce!

Chi può dire quanto si possa attendere, in un domani non lontano, da questo bel nucleo di fanciulli, che oggi sanno ripiegare il loro capo irrequieto su quelle pagine, che nella loro sublime semplicità contengono il più sicuro balsamo alle piaghe che presentemente lamentiamo dovunque, il solo vero conforto nelle prove della vita, la sola verità che illumina l'anima su tutto, sul passato, sul presente, sull'avvenire?

Chi può dire ciò che possiamo attendere in un vicino domani da quello stuolo di giovani catechisti, che sanno parlare di Dio con tanta convinzione; con quella convinzione che nasce in loro dalla abbondanza di vita divina che pulsa nella loro anima?

Formazione di Catechisti

E in alcuni luoghi non solo viene impartita la lezione di catechismo, ma è organizzato un vero e proprio seminario di catechisti.

( Nel prossimo numero sarà meglio spiegata l'organizzazione e la finalità di quest'opera ).

S. Pelagia, la Consolata, S. Gioachino sono nomi che ci dicono il sacrificio davvero eroico di molti giovani della « Unione » che passano tutta la domenica ( l'unico giorno di riposo! ) ad assistere, a formare, a indirizzare i futuri apostolini, gli « aspiranti catechisti », raccolti in gruppi di trenta, di cinquanta, di settanta, nientemeno, per sezione!

Conviene dire di voi, o cari giovani: « Ubi est thesaurus vester ibi cor vestrum » ( Lc 12,34 ).

Il vostro cuore è lì tra i vostri fratellini in Gesù, tutta la settimana, e vi correte la domenica, perché lì è il vostro tesoro, quel tesoro che Dio ha affidato ai suoi dodici, perché lo trasmettessero alle generazioni: la sua divina parola.

Non di solo pane vive l'uomo.

Perciò voi lavorate tutta la settimana ( avete bisogno del pane per voi, pei vostri cari ), ma, d'un altro pane vi sostentate il settimo giorno, del pane che ha la proprietà di saziare e di accrescerne la brama, fino al giorno che vi sarà smezzato da Gesù nel banchetto eterno.

Voi avete fame della parola di Dio, avete sete di anime.

Beati coloro che hanno questa fame e questa sete: saranno satollati.

Una parola da amico

Continuate nella vostra opera, carissimi catechisti, non vi scoraggisca il campo ancor grande da dissodare.

Non siete soli.

Voi portate dovunque Gesù Cristo Crocifisso nel vostro cuore.

Dalle Piaghe di quel Dio Crocifisso esce tale potere, a cui nulla resiste.

Voi lo sentite anche nel vostro cuore, non è vero?

Non passa il dardo d'amore, che esce dal Suo Costato, anche la scorza di questa nostra triste natura, e non dà al cuor vostro paradisiache ferite?

Non vi sentite spinti anche tra le fatiche vostre a ripetere quel grido che e registrato nell' « Imitazione di Cristo »: Esse sine Jesu gravis est infernus, sed esse cum Jesu, dulcis Paradisus? ( II, VIII, 2 ).

Nella Sezione del Collegio S. Giuseppe di Torino.

S'iniziò l'anno scolastico e non si volle ritardo nel portare a Gesù Crocifisso l'omaggio delle nuove « Unioni » nelle varie classi, a Lui che vuole i cuori a sé per farli buoni e felici.

Rifatte le elezioni dei consiglieri, si procedette, secondo il regolamento, a esaminare le domande dogli aspiranti, ch'erano numerosissimi; ma le porte del Cenacolo non vennero aperte che ai migliori, invitando gli altri ad attendere ancora, a battere alla porta, e soprattutto a farsi più buoni: si vuole assolutamente che gli Unionisti siano i modelli fra i compagni, il sole delle classi, l'aroma del Collegio.

E così si migliorano tutti: quelli che Gesù ammise già all'abbraccio dell'accettazione, e quelli che sollecita dalla Croce con le aperte braccia.

Sublimi gli slanci dei primi fervori, primavera rigogliosa, di anime in fiore: i biglietti settimanali; ridondanti di generose offerte spirituali, promettono una messe rigogliosissima per l'annata.

Gesù passa per il Collegio, e vi riceve omaggi continui … Oh, ch'Egli attiri a Sé tutti, perché Lui solo ha tesori di vita eterna!