Circolare - Appello per la Scuola Arti e Mestieri

B19-A1

Via San Massimo, 21 - Torino

Egregio Signore.

Mai forse come ai giorni nostri, di fronte ai disordini e alle convulsioni sociali, a cui tristi e pensosi noi assistiamo, si è compresa l'importanza della educazione cristiana della gioventù.

Il materialismo che, purtroppo, regnò per tanti anni nelle scuole, porta oggi gli amari suoi frutti, specialmente tra le masse lavoratrici, a cui mancò quasi sempre la parola della fede che ne indirizzasse pensieri, parole e opere a norma della legge santa di Gesù Cristo.

Raccogliere a scuola i giovani che in un prossimo avvenire saranno gli operai, i capi delle nostre officine, temprare le loro anime alla luce del Vangelo, e alla carità di Gesù Cristo e formarne la coscienza alla pratica della nostra Santa, Religione, è certamente fra l'opere buone più care a Dio, e più necessarie all'odierna società.

I giovani così formati, infatti, portando in un vicino domani nelle nostre officine, con la indiscutibile superiorità tecnica del lavoro, la forza dell'esempio della loro vita pura e cristiana, saranno, giova sperarlo, il lievito provvidenziale che trasformerà le masse lavoratrici, riconducendole oneste e laboriose alla pratica delle virtù e della fede.

Ispirato a questi nobilissimi concetti, un benemerito Comitato fondava, or sono tre anni, una Scuola di Arti e Mestieri per la formazione cristiana di ottimi Capi tecnici, affidandone la Direzione ai Fratelli delle Scuole Cristiane.

La Scuola, sorta con modestissimi inizi, si va gradualmente sviluppando, secondo i programmi sapientemente compilati da tecnici competenti, ed è frequentata da numerosi allievi, su cui è lecito fondare le migliori speranze.

Accanto alla scuola propriamente detta, nella quale s'insegnano le più moderne teorie di meccanica e di elettrotecnica, funzionano speciali laboratori in cui gli allievi, sotto la guida di tecnici esperti e capaci, vanno esercitandosi nella pratica del lavoro, secondo il prestabilito programma.

Ma se molto è il bene che promette una tale istituzione, immense sono le spese che comporta la fondazione e il mantenimento di una simile Scuola.

Basta pensare ai locali occorrenti, all'allestimento dei laboratori, alle macchine numerose e costose che questi richiedono, agli indispensabili gabinetti di fisica e di chimica, e a tutti i sussidi didattici necessari, per comprendere di quanti e quali mezzi abbisogni per vivere e prosperare una Scuola di Arti e Mestieri.

Per questo occorre l'aiuto di tutti i buoni, di tutti coloro che hanno a cuore l'educazione cristiana dei figli del lavoro.

Si è perciò pensato di creare attorno alla Scuola di Arti Mestieri una grande famiglia di Patroni e Benefattori, che si obblighino di versare una o più quote annuali di Lire 10 in favore della nascente Scuola.

La piccolezza della quota, alla portata delle più modeste borse, offre modo a tutti di rendersi benemeriti di una istituzione a cui arride un grande avvenire di redenzione sociale.

E a lei pure, Egregio Signore, di cui conosciamo l'animo generoso e benefico, ci rivolgiamo con fiducia: voglia dunque ricevere con bontà i giovani Catechisti dell'Unione del SS. Crocifisso, che si presenteranno con una tessera di riconoscimento e con tagliando apposito per le azioni o per altre offerte che Ella volesse versare, o spedirci l'importo delle quote a cui la sua generosità vorrà sottoscrivere.

È un'opera di redenzione religiosa e sociale che noi le proponiamo, e, sicuri del suo valido aiuto, La preghiamo di gradire più dei nostri ringraziamenti cordiali, l'assicurazione che gli alunni nostri, da Lei aiutati nei loro studi, non dimenticheranno, nelle preghiere che uniscono al lavoro e allo studio, i benefattori della Scuola professionale.

Con distinti ossequi

La Direzione.

V.° per raccomandazione e benedizione Torino, Gennaio 1923.

Agostino Card. Richelmy, Arcivescovo.