Scritti di Fra Leopoldo Maria

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Pensieri ricavati dagli scritti di Fra Leopoldo Maria sull'amore a Gesù Crocifisso

Mio dolce Gesù, uno sguardo pietoso verso questo povero peccatore, prostrato alla tua presenza; dammi, o Signore, per la tua infinita misericordia la grazia d'amarti tanto, dammi la grazia di sopportare le più dure contrarietà con merito per amor tuo, la grazia di desiderare le umiliazioni; o mio buon Gesù Crocifisso, fammi santo.

Dio dolcissimo, chi può misurare la bontà, la misericordia del Signore Santissimo, padre delle anime, amore purissimo delle sue creature che cercano continuamente come possono fare per piacere, a Gesù Crocifisso, nostro Redentore, nostro benefattore, nostro consolatore, nostro bene, nostro amore, nostro tutto!

Certo, il paradiso bisogna guadagnarlo colla violenza, coll'amore a Dio e alla Madre sua santissima, colla preghiera continua notte e giorno; non stancarsi mai, un po' di buona volontà: non temete, il Signore fa il resto.

Oh … per quanto bene si faccia su questa terra, è sempre troppo poco al confronto dei beni celesti che Gesù Crocifisso ci ha meritati colla sua croce!

Tutti i passi, tutti i pensieri, gli sguardi, le giaculatorie rivolte a Gesù Crocifisso, tutto è segnato nel libro d'oro.

Privarsi d'uno sguardo, d'una visita, sacrificare un po' di sonno, e tante altre piccole cose facili a compiersi, hanno molto valore davanti a Dio.

Oh, fatte per amor di Gesù, quanto sono accette: ho conosciuto anime che facevano questo santo esercizio; Gesù le compensava con gaudi inenarrabili.

L'anima che ama intensamente Dio si fa tanto piccola da rassomigliare ai fanciullini innocenti nelle mani del padre, che amorosamente sempre li conduce al bene; così è la bontà di Dio, prende noi suoi figli per farci strumenti nelle sue mani paterne per nostro bene infinito.

Il mio Gesù nella sua bontà ha voluto coronare della sua misericordia, del suo amore gli ultimi anni di mia vita: le umiliazioni, le pene per chi le sopporta con eroica virtù, si cambiano un giorno in giardino delizioso di pelle preziose.

Avevo preso la cara preghiera che si recita nel sant'uffizio cioè: « Beata viscera Mariae Virginis, quae portaverunt aeterni Patris Filium » e, dicendola nelle mie povere orazioni, andavo meditando su quei poveri sventurati che non credono all'Immacolato Concepimento, mentre che Dio può tutto.

Se diamo un'occhiata alla creazione, l'uomo resta muto; eppure certi scienziati non credono o dubitano.

Nelle mie preghiere il Signore mi dà tanta fede e la Vergine Santa mi fece sentire nel mio cuore che quei tali sono pingui della loro scienza superba, gonfi di se stessi e che perdono perfino l'orizzonte delle verità date da Dio.

Tu che mi hai formato, nei momenti difficili abbi misericordia di me.

E quando una persona parla in propria lode, invece di metter innanzi la bontà, la misericordia divina, è un mostro che ruba ciò che è di Dio: ciò che è proprio dell'uomo è il peccato, e nulla più.

Ripeto sempre al mio Gesù di concedermi la grazia di sempre amarlo principalmente in mezzo alle calunnie, umiliazioni e tutte le altre miserie, che incontro giornalmente, e poi ripeto al mio buon Gesù Crocifisso.

Se potessi amarti in ogni luogo, in questa terra e in Paradiso, come mi concedi qui di amarti!

La Croce in tutti i tempi più difficili ha sempre trionfato.

Ora sono dei momenti così perversi contro la fede, contro Gesù Crocifisso, ebbene ora si manifesterà Essa di nuovo più forte, più gagliarda a combattere il mondo pestifero delle eresie nuove che tendono a sorgere.

Dolce Gesù, tu sei il mio braccio potente; vorrei vedermi fatto a pezzi piuttosto che venir meno al tuo santo amore.

Mio buon Gesù, tu sei conoscitore dei cuori e vedi nel più minuto nascondiglio dell'interno dei tuoi figli, ebbene, mio buon Gesù, te lo ripeto ancora, voglio te solo, e con me voglio che tutto il mondo intiero ti ami e ti adori sopra la Croce e sii conosciuto da tutti, adorato, come realmente tu sei, vero Dio Crocifisso, Redentor nostro, con tanta, fede gloriosissima, come dai a me, è grazia tua abbondantissima.

Dove lo prendo io questo amore cosi smisurato? dal Costato trafitto del mio Gesù colla preghiera continua giorno e notte.

Sempre è cosa preziosissima e cara a Dio, bontà infinita, la preghiera.

La preghiera contiene queste belle e care virtù: la preghiera è carità e umiltà; la preghiera è amore immenso a Dio; la preghiera è il balsamo più soave per impetrar dal Cuor di Dio Gesù Crocifisso le i più elette benedizioni e grazie.

Risvegliati, risvegliati, o cuor mio, affinché ti ricordi ogni momento del tuo Dio!

Dopo la nostra morte non si conosce più distinzione di titoli, di Re né di Regine; quel che brilla sono le virtù praticate in vita.

Quanto è mai misericordioso Iddio! gli uomini del mondo se ricevono ingiurie non la perdonano tanto facilmente; solo un Dio sempre tende le braccia per darci il bacio del perdono!

Fare il bene, o Signore Santissimo, quanta fatica! ebbene, mio buon Gesù, colla tua grazia onnipotente ah! non è fatica, ma gaudio dolcissimo per quelli che santamente e puramente, ti amano e ti servono: sì, o Signore, dammi tanta fede, tant'amore da bruciare qualunque imperfezione.

Meglio stare un'ora in colloquio con Gesù Crocifisso, che godere per cent'anni le delizie del mondo ingannatore, che promette delle felicità che non ha mai possedute.