La pagina dei Catechisti  

B35-A6

Non si stupiranno certamente i lettori del Bollettino che questo torni a parlare del catechismo, perché sanno come la Provvidenza di Dio abbia disposto che la divozione a Gesù Crocifisso ed il Catechismo avessero un comune centro di vita e formassero come un'opera sola nell'Unione Catechisti SS. Crocifisso e Maria SS. Immacolata.

E d'altronde questa unione è richiesta dalla natura stessa delle cose, perché se la Croce è il compendio di tutta la religione, essa rappresenta però anche la verità più difficile a penetrarsi ed essa è sempre pazzia per l'uomo non istruito.

Un giorno fu presentato un Crocifisso ad un fanciullo sordo muto, al quale non era giunta ancora nessuna notizia di Dio.

Ebbene, la prima idea che il fanciullo manifestò a quella vista fu una cosa terribile.

Osservò un poco l'immagine e poi accennò coi gesti: quell'uomo doveva essere molto cattivo per essere stato castigato in quel modo!

Oh, certo non a tutti gli uomini Gesù è sconosciuto come a quel povero mutolino?

Tutti sanno per lo menò questo, che Gesù è buono, anzi il più buono di tutti gli uomini.

Ma forse con questo si è detto tutto. Forse che è tutto qui il Cristianesimo?

Non dobbiamo noi invece deplorare ogni giorno l'ignoranza delle più elementari verità della nostra religione?

Non è a dire però che manchino oggi gli studiosi della dottrina di Cristo, che anzi la Chiesa va sempre più perfezionandosi nello studio delle verità rivelate e svolgendone il contenuto ne trae sempre, maggior luce, nuove applicazioni per la vita individuale e sociale.

Ma purtroppo tutto questo è un lavoro di pochi e la grande generalità non conosce la verità che salva.

Le più grandi tenebre sono calate sul nostro secolo, in materia di religione; e nessuno, credo, giudicherà esagerato l'affermare che forse sono pochi i tempi in cui sia stata così diffusa l'ignoranza del Critianesimo come ai giorni nostri.

Proprio oggi, mentre si vanta un così alto grado di cultura!

Grande contraddizione! Il secolo presuntuoso che volle chiamarsi del progresso, ha ignorato la più sublime dottrina che sia apparsa al mondo e ha trascurato la più necessaria di tutte le scienze!

Peraltro non può essere diversamente.

Questa non è che la conseguenza necessaria di quello spirito di apostasia che ha dominato nel secolo scorso e non si è dileguato neppure oggi.

Dopo che le dottrine modernistiche hanno negato ogni fondamento di verità al Cristianesimo, il popolo se n'è allontanato ed ha chiamato leggende le credenze secolari dei padri.

I templi si sono vuotati, la gioventù è cresciuta lontana dal suo Dio, come quei figli che non hanno mai conosciuto i loro genitori e ignorano le tenerezze della mamma.

Hanno voltato le spalle a Dio ed ora più non lo conoscono.

Sono lontani quei tempi allorché la scienza di Dio s'imparava in chiesa, in scuola e nelle famiglie.

Eppure bisogna che il Signore sia conosciuto non solo da pochi, ma da tutto il popolo.

Bisogna che tutti i figli conoscano il padre e non soltanto alcuni di essi.

Quando mai, adunque, l'insegnamento del catechismo è stato così necessario come presentemente?

In ogni tempo per tutti gli uomini ciò fu una necessità assoluta.

Infatti si può forse amare quel che non si conosce?

E si può forse applicare quel che non è noto?

Oggi però in modo speciale si fa sentire questa necessità, sia per la maggiore ignoranza delle verità di fede e sia per la maggiore istruzione nelle scienze profane.

Gli uomini hanno abusato anche della più nobile facoltà che Dio abbia dato a loro e non si sono più serviti della ragione per conoscerlo, ma ne han fatto quasi un trastullo per solleticare il loro orgoglio.

Bisogna dunque che torni a prendere il posto che gli spetta nel giudizio degli uomini quel librettino che si chiama il Catechismo, « sapendo il quale se ne sa abbastanza » come diceva il Beato Cottolengo « ma senza di questo, niente ».

Purtroppo invece non vi si dà importanza.

Un catechista, entrando in chiesa un giorno per la sua lezione di catechismo, sorprese sulla porta due ragazzi a colloquio ed afferrò queste parole che l'uno di essi diceva all'altro: « Così grande come sei vai ancora al catechismo? ».

Ecco il giudizio che si fa da tanti circa il catechismo.

Eppure non lo conoscono affatto; eppure non sanno neppure distinguere il Cristianesimo da qualunque altra religione.

Entrano nelle chiese e non sanno il perché di nessuna cosa che c'è in esse.

Assistono alle funzioni religiose, ma sono mute per loro, giacché non ne comprendono il significato.

E dinanzi a questo stato di cose che cosa ci suggerisce la carità, quella carità che viene da Gesù Crocifisso, carità che e operosa?

Ecco: bisogna pregare ed insegnare.

Ed il Signore che in ogni tempo ha suscitato le istituzioni più opportune e ha dato all'uomo sempre, errante i mezzi più efficaci per ritornare a Lui, voglia moltiplicare il numero di coloro che insegnano la giustizia ed in particolare moltiplichi i Catechisti nella nostra Unione.

Faccia sentire a molti la divina chiamata che sproni i giovani a farsi apostoli coll'esempio e coll'insegnamento del Catechismo.