S. Paolo della Croce

B45-A4

Se tanto bene fece e tante conversioni ottenne, il Santo Fondatore dei Padri Passionisti, fu per il grande amore che Egli ebbe per Gesù Crocifisso.

Con la predicazione ottenne conversioni prodigiose.

Il suo modo di predicare era secondo i precetti della santa eloquenza, studiata non tanto sui libri quanto nella meditazione profonda della Sacra Scrittura e del Crocifisso.

Qualche ora prima di presentarsi al pubblico, Paolo si chiudeva in una stanza, e prostrato ai piedi del Crocifisso Signore, ripassava la predica, pregava e piangeva, domandando a Dio la conversione delle anime.

Si legge nella Sua vita, che le sue parole sembravano uscire da una fornace ardente di santa carità, il suo volto si infiammata, la sua persona tremava tutta, dimostrando in questo modo quanto il suo spirito fosse altamente compreso e penetrato dalle verità che annunziava.

La fede aveva intimamente convinto il Santo, che nessuna cosa era più efficace a spezzare i cuori induriti dalla colpa, quanto la meditazione di Gesù appassionato; non mai la ometteva, anzi ne faceva una parte principale, il fondo essenziale della sua predicazione.

Trattava questo argomento con affetto e tenerezza tanto che gli ascoltatori ne rimanevano compunti e commossi fino alle lacrime: alcuni Cardinali, udendolo in San Giovanni dei Fiorentini, dissero singhiozzando: « E come si fa a non piangere, sentendo questo padre a predicare la Passione? ».

Così a imitazione dell'apostolo delle genti, predicando e facendo conoscere il suo Amore Crocifisso, questo secondo Paolo trionfava dei cuori ostinati, estirpava vizi, toglieva scandali, abbatteva l'impero di satana nelle anime, rinnovando la faccia delle terre che percorreva.