La vita della Casa di Carità

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I - Mens sana in corpore sano

La chiassosa allegria, di cui è improntata la nostra assistenza ai giovani nelle ore libere dallo studio ci richiama alla memoria il caratteristico motto di S. Filippo Neri: « State allegri figlioli. ma evitate il peccato ».

Profondo conoscitore delle anime giovanili.

Lui stesso si faceva piccolo e giovane, frammischiandosi ad essi coll'ammirare e dirigere i loro santi passatempi.

A tal esempio, frequente ancora nella vita di molti altri santi, che si dedicarono all'educazione dei giovani, la nostra istituzione ha ispirato il suo programma di azione.

Perciò nell'ampio cortile della Casa di Carità trovano sfogo le domate energie dei giovani, ai quali se nelle ore di studio sono modelli di applicazione e di serietà, in quelle del divertimento sono altrettanto di vivacità e di allegria.

E notiamo gli insegnanti stessi animare una partita alle bocce, che collega una domenica all'altra con le ripetute vincite e rivincite; mentre a fianco di questo primo gruppo se ne forma un secondo e un terzo che con « palla al cesto » e col modesto « pim-pum » vogliono usufruire fino all'ultimo momento dell'ora della ricreazione.

Ma più severa e disciplinata è la parte del cortile in cui si allineano le pertiche e i pali del salto.

Qui i giocatori si fanno largo fra un codazo di ammiratori, il cui applauso rumoroso risveglia e anima il loro coraggio mentre seguiranno gli evviva di un coro gioviale alla prima riuscita della loro esibizione.

Salve, o rumorosa e felice giovinezza che temprata alla scuola della Carità, impari che essa non è astiosa, insolvente melanconica, ma che è fonte di perenne feconda allegria.

Siano per voi forieri di gioia i giorni dello studio santificato dalla Fede e questa lieta parentesi della vostra vita a ricordi ancora da voi nei giorni della prova vi sostenga, vi diriga, vi consoli.

Se riflettiamo a tanto bene, ci appaiono modesti i sacrifici di chi oggi vi guida per procurarvi tali istanti di gioconda e sana allegria; battere alle porte del ricco e del povero, ricevendone l'obolo oppure la ripulsa, e tutto e sempre per la gloria di Dio ed il bene delle anime.

II - Premiazione.

Nel cortile della Casa di Carità, riccamente addobbato, domenica 28 Giugno ebbe luogo la distribuzione dei diplomi agli alunni che più si segnalarono durante l'anno scolastico.

Prima della premiazione ebbe luogo la solita funzione religiosa celebrata dal M. R. Teol. D. Tivano, il quale, illustrando con belle parole il vangelo della domenica seppe bene collegarlo alla occasione della chiusura dell'anno scolastico e intrattenne i nostri allievi sopratutto sull'argomento della Carità, invitandoli a considerare questa bella virtù come la prima fra tutte.

La funzione religiosa venne chiusa dalla benedizione del Santissimo Sacramento, invocata sui benefattori, sui giovani, sulle loro famiglie, sui loro studi e sui loro lavori.

Poco dopo giunsero le Autorità e l'Esposizione solennemente inaugurata venne lasciata libera al pubblico che subito si riversò nelle sale ammirando con espressa compiacenza i lavori dei nostri allievi notando con soddisfazione i progressi fatti durante l'anno scolastico.

Nel cortile pavesato da drappi tricolori, ai piedi della statua di Maria Immacolata, dono degli allievi all'apertura della Casa, venne eretto un palco per svolgervi una magnifica accademia in onore degli intervenuti.

Erano infatti presenti: il R.mo Mons. Guido Garelli, l'avvocato G. Rossi, in rappresentanza del Podestà.

il Conte Buffa di Perrero, il Comm. Vincio del Pro Labore et Schola dell'Istituto per l'incremento professionale, l'ing. Thermignon per il Consorzio Provinciale Obbligatorio dell'Istruzione tecnica, il Prof. Aquilino, direttore della Scuola Arti e Mestieri, il Cav. Ardizzoia, fiduciario regionale, il Commendator Protto, il conte Arborio Mella, l'ing. Savio, la Sig.ra Golzio Testa, il Sig. Filipponi, il Sig. Arnaldi, il Cav. Tamagno, ecc.

Le note di canti patriottici della banda M. Sonzini e i cori degli allievi dei Fratelli delle S. C. diretti dall'esimio Frat. Emilio, concorsero a rendere migliore la bella festa e a questi cortesi collaboratori, insieme con gli allievi che prestarono l'opera loro, vadano, i nostri più sentiti ringraziamenti.

E un grazie pure a tutte le autorità e a tutte le persone che vollero unirsi a noi in questa festa di santa letizia che coronò le fatiche e i sacrifici di un anno scolastico.

III - Il nostro gagliardetto

L'Associazione Allievi ed Ex Allievi della Casa di Carità mancava ancora del gagliardetto e a questo pensò la generosità della nostra zelatrice Signora Francesca Filipponi, la quale lo regalò bello, ricco e finemente ricamato.

Da un lato sono in tre colori nazionali e dall'altro il distintivo della Scuola in oro su sfondo azzurro.

Il 31 maggio, a chiusura del mese dedicato alla SS. Vergine Protettrice della Casa di Carità, nella nostra Cappella Mons. Guido Garelli impartì la rituale benedizione al gagliardetto, presenti il Padrino Sig. Cav. Santino Galli e la Madrina Signora Francesca Filipponi, entrambi con le decorazioni degli Ordini Cavallereschi Pontifici di cui furono insigniti.

Dopo la funzione Monsignore, con elevate parole che gli scaturirono dal Suo gran cuore, illustrò il significato del distintivo della scuola ed esortò i giovani a portare sempre impressi nel cuore i colori della Patria, così bene abbinati a quelli della nostra Religione, cioè della Fede, Speranza e Carità.

La Presidenza dell'Associazione Allievi ed Ex Allievi a nome dei Soci è per ciò in dovere di ringraziare vivamente il R.mo Mons. Garelli che colla Sua presenza e col Suo discorso, rese solenne la funzione, e con lui i gentilissimi Padrini, già per tanti titoli benemeriti sostenitori della Casa di Carità, ed infine tutti gli intervenuti alla cerimonia.

IV. - Gita d'istruzione ad Ivrea

Seguendo il nostro programma si svolse, domenica 19 Luglio, l'ultima gita dell'anno scolastico 1930-31 la quale ebbe a meta Ivrea per la visita degli stabilimenti « Olivetti ».

L'appuntamento per la partenza fu fissato alla Consolata, da dove, dopo aver ascoltato la S.ta. Messa, si partì per la nostra meta parte in Autobus, parte in bicicletta.

Ad attenderci ad Ivrera c'era il Sig. Fisanotti, al quale vanno i nostri ringraziamenti per averci dato modo di conoscere ed ammirare una delle ditte del genere meglio attrezzate e organizzate in Europa.

Raggiunti dalla squadra ciclisti si iniziò il giro di visita.

L'ing. Olivetti, capo dell'importante azienda diede il benvenuto e con brevi parole illustrò il nascere e lo svilupparsi della sua opera.

Affidò al Sig. Ing. Mariotti il compito della spiegazione nel giro di visita, e siamo grati e riconoscenti del come si prodigò il cortese ingegnere a soddisfare ai nostri desideri.

Ammirammo entusiasti quanta lavorazione di precisione occorra per La fabbricazione delle belle macchine da scrivere.

Terminata la visita demmo fondo alle nostre provviste ed in men che non si dica tutto fu liquidato.

Si fece poi una capatina fìno al laghetto Sirio, piccolo specchio d'acqua posto fra le verdi pendici deI Mombarone e della Serra.

Prima di ritornare alla nostra Sede visitammo il Duomo dove si recitò la divozione al SS. Crocifisso, il castello del Re Arduino e la Città.

Non si può dire che l'allegria abbia fatto difetto, specialmente quando fra i giovani regni la pace nei cuori.

Ebbe termine così la nostra gita e speriamo che con il nuovo anno si riprendano queste belle manifestazioni che oltre ad istruirci dilettano lo spirito.

V. Sempre avanti

Si svolgono nel periodo estivo corsi serali e festivi di lingua italiana, francese e calligrafia, così la nostra « Casa di Carità » anche nel periodo delle vacanze è frequentata dai nostri giovani operai, desiderosi di imparare e di perfezionare la loro istruzione.