La vita della Casa di Carità

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Scuola Professionale Festiva e Serale

Ci sta innanzi agli occhi il Diario della « Casa di Carità », nel quale troviamo materia da occupare tutto lo spazio disponibile di « L'Amore a Gesù Crocifisso ».

Pensiamo tuttavia che pure altri concorrenti al caro Bollettino richiedono il loro angolo.

Anche la « Casa di Carità » deve dunque contentarsi di poche righe, sino a quando la pubblicazione possa disporre di maggior numero di pagine.

« Quod est in votis » e ce lo auguriamo in un tempo non lontano.

Visita al cottolengo

Nell'ultima domenica di carnevale si fece tra i giovani una colletta con la quale si poté acquistare una buona quantità di caramelle che vennero dagli allievi stessi distribuite nelle numerose corsie dell'ospedale, il rimanente fu rilasciato alla Suora, che gentilmente li aveva accompagnati durante la visita, affinché si distribuissero a coloro che fossero stati, per caso, dimenticati.

La visita - dice il diario - lasciò un'impressione sull'animo dei giovani: « Per .comprendere quante miserie vi sono nel mondo, bisogna venire al Cottolengo », osservava uno d'egli allievi.

Un altro, giunto a casa e invitato ad andare in piazza Vittorio per vedere il carnevale, rispondeva: « Andate pure voi, se desiderate, in quanto a me, dopo la visita al Cottolengo, non mi è possibile ».

Ciò dimostra quanto fosse stata salutare per gli animi la visita, perché lo spettacolo della sventura, che colpisce nel fisico e nel morale i nostri fratelli, mentre ci rattrista salutarmente, ci rende alieni dalla follia mondana, sempre tesa al godimento sensibile, ci innalza nella atmosfera della carità avvicinandoci maggiormente al Crocifisso.

Conferenza

Conferenza con diapositive ai giovani della Scuola sulla « Madonna di Lourdes », e sulla « Divina. Commedia ».

Visita

Visita di vari stabilimenti metallurgici e siderurgici di Torino.

Come si vede nella nostra Scuola la cultura profana si alterna, bellamente alla scienza del Cielo, perché insieme colle conquiste morali e religiose siano procurati ai nostri allievi i mezzi e le armi per le più splendide conquiste nella loro missione terrena.

Da ciò si argomentano e spiriti e intenti che guidano gl'insegnanti della nostra Scuola profesisionale.

Ma non è lieve cosa far funzionane una Scuola: urgono per noi i mezzi umani.

Il SS. Crocifisso e Maria SS. Immacolata, i grandi protettori della " Scuola » non mancheranno di benedire i nostri sacrifici e di far sorgere in tempo non lontano anime generose che vengano in aiuto ai tanti e ingenti bisogni materiali della « Casa di Carità ».

Voglia Gesù, in tempo opportuno, suggerire a buone persone facoltose i grandi pensieri della carità: « Beato colui che viene in aiuto al povero; il Signore lo libererà nell'ora della tribolazione » ( Sal 40 ); e far riecheggiare nei cuori le parole che Egli ripeteva per le vie della Palestina: « Fate, elemosina di quel che vi avanza » ( Lc 11,41 ), « Fatevi degli amici per mezzo delle misere ricchezze; affinché, quando veniate a mancare, vi diano ricetto nei tabernacoli eterni » ( Lc 16,8 )

Amatissimi Catechisti ed insegnanti della « Casa di Carità », non ci preoccupiamo delle necessità materiali e dell'estremo bisogno di aiuto della nostra Scuola: il nostro pensiero innanzi tutto sia rivolto a migliorare noi stessi e gli allievi … il resto verrà più presto di quello che noi ci possiamo immaginare: non dimentichiamo la parola della Scrittura:« Getta in Dio il tuo cuore ed Egli ti nutrirà ».

« Quaerite .primum regnum Dei, et haec ornnia adjicientur vobis ».

La Pasqua alla "Casa di Carità"

Domenica 9 Aprilie alla Scuola Professionale " Casa di Carità » .della barriera di Milano, si è celebrata la Pasqua che è riuscita una commovente manifestazione di fede.

Già nelle sere immediatamente precedenti, è stato edificante osservare con quanta, buona volontà quegli allievi - dai più giovani ai più anziani d'età - ascoltassero con viva attenzione la preparazione fatta dal Rev. Can. Lardone.

Ed infatti quelle prediche ebbero così efficacia che, per le confessioni, occorsero ben sette sacerdoti onde dar modo a quell'imponente gruppo di giovani. e uomini di accostarsi al Sacramento della purificazione; ma più commovente ancora fu la funzione del giorno successivo.

S. E. Mons. Perrachon, Vescovo Missionario della Consolata, volle degnarsi d'intervenire di persona per celebrare la S. Messa.

Fu ricevuto dal reparto Balilla-Avanguardisti ( allievi della Scuola ) e dalla Direzione della Casa di Carità.

S. E. distribuì personalmente durante la S. Messa, la S. Comuninoe ai presenti : allievi, ex-allievi, insegnanti, che erano oltre trecento!

Un benefattore volle, poi fare servire a tutti la colazione, accolta - non occorre dirlo - con soddisfazione e riconoscenza generali.

La giornata ebbe il suo epilogo nel pomeriggio, sempre alla presenza del prelato Mons. Perrachon.

Il Rev. Padre Sales, delle Missioni della Consolata, tenne una conferenza con proiezioni sulle Missioni.

Inutile aggiungere che l'ardore apostolico e la splendida, espositiva del Padre Sales resero così soddisfacente la conferenza che venne calorosamente applaudita e gustata.

Auguriamo che quella giornata sia fonte di sempre maggiori benedizioni alla, « Casa di Carità » la cui opera di bene continua incessantemente, con ritmo sempre più intenso e gagliardo.

Un caro ricordo del Cardinale Arcivescovo di Torino

I nostri Aspiranti, aderendo all'invito della Federazione Torinese dell'Associazioni Giovanili di A. C., parteciparono numerosi agli esercizi spirituali tenuti durante la Settimana santa nel palazzo Arcivescovile.

Con loro altre molte rappresentanze delle associazioni della città poterono ascoltare la parola augusta di S. Eminenza, che, commosso dell'attenzione dei piccoli uditori, volle fosse tra loro sorteggiato un magnifico « agnellino pasquale ».

Simbolo di quella docilità alla grazia, a cui egli desidera siano formati i futuri campioni dell'Azione Cattolica.

Anche la sorte fu benigna ai nostri Aspiranti, ai quali il benemerito dottor Gedda, Presidente, consegnò l'ambito premio delle giornate di ritiro.

I piccoli Aspiranti nel giorno di Pasqua, riconoscenti, ricordarono nelle preghiere l'amato Pastore e vollero essere fotografati attorno al piccolo trofeo, emblema di amore e di purezza.