Il ventennio dell'Unione

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Un ristretto cortile con una nidiata chiassosa di ragazzi …

La Scuola Tecnica « La Salle » nell'ora della ricreazione.

Né lo studio, né il sollazzo, né l'età nostra, nulla lasciava pensare, in quel ormai lontano 25 aprile 1913, che era giunta l'ora di Dio …

Fummo chiamati a uno a uno dal Fratello Direttore che ci espose un ideale e un programma.

Non lo capimmo bene, allora …; ma l'abbracciammo con entusiasmo e nei nostri piccoli cuori irrequieti si accese una fiamma.

La prima adunata fu semplice, priva di ogni esteriorità; ma piena di propositi.

Eravamo dodici monellucci; e ci fu detto che Gesù ci voleva Santi, apostoli di bene e amanti delle Sue santissime Piaghe.

- Un religioso, aggiunse il Signor Direttore, ebbe da Dio l'ispirazione di diffondere la « Divozione a Gesù Crocifisso », e la nostra nuova Associazione avrà appunto questo scopo, di diffonderla nel mondo.

Ci fu chi lanciò l'idea di una questua tra noi che fu il granus sinapis del Vangelo: quaranta centesimi!!

Ritornammo felici alle nostre case e ci ritrovammo puntuali nelle Domeniche seguenti fino alle vacanze, che segnarono una sosta alle nostre adunate.

In ottobre ritornarono da Pessinetto i nostri buoni Fratelli, e con essi riprese vita la nostra incipiente Unione.

Il Direttore raccolse nuovi membri dalla Scuola Serale della R.O.M.I. e con l'aiuto dei Suoi Confratelli ci svolse e chiarì sempre meglio il suo nobilissimo ideale.

Il nome del nuovo Sodalizio è sublime: « Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata » e lo scopo anche elevatissimo: Suscitare nei cattolici, specialmente nella gioventù, spirito di cristiana pietà, di riparazione religiosa e di santo zelo.

Questo il perno, l'anima di tutto il Regolamento redatto con sapienti direttive dal Fratel Direttore e approvato dal compianto Card. Richelmy, con decreto arcivescovile del 9 Maggio 1914.

Fu la pietra miliare della nostra cara Associazione.

Pochi giorni dopo l'approvazione e più precisamente il 31 Maggio 1914, la Villa S. Giuseppe di Pessinetto si apriva per la prima volta ad accoglierci per il ritiro mensile.

Fu il primo anello di una aurea catena, che ci legò sempre più a Gesù Crocifisso e ci fece sentire quanto dolce e soave è il giogo del Signore.

Nell'anno stesso si ottennero i primi diplomi di Catechisti e il 24 maggio 1915, famoso nelle glorie italiane, ci trovò ad esercitare l'apostolato catechistico in molte Parrocchie di Torino.

Alla voce della Patria, i migliori partirono e fu compito dei pochi rimasti di conservare viva la fiamma d'amore a Gesù Crocifisso e a Maria SS. Immacolata.

Mentre i nostri combattevano da forti sui campi di battaglia e un Catechista, Savino Castello, s'immolava con slancio per la grandezza della Patria, i tre effettivi rimasti, continuarono a prodigarsi per l'Unione, animati e sorretti dal loro pio Direttore e dal consiglio illuminato del Venerato Fra Leopoldo che li incorava alla perseveranza.

Oltre che attendere alle varie Sezioni Aspiranti di S. Pelagia, di Borgo Dora, di Consolata, a vari centri d'apostolato, e a rispondere alle molte richieste della Divozione a Gesù Crocifisso, si mantenne frequente la corrispondenza coi Consoci militari, che nelle trincee non dimenticavano la missione di Catechisti e facevano onore al loro nobile mandato.

Lo attestano scritti autorevoli di Cappellani Militari, che nei giovani dell'Unione trovarono esemplarità di contegno e modelli di disciplina, e di valore combattendo essi strenuamente a niun altro inferiori.

Colla vittoria del 18 ritornarono i nostri col battesimo del fuoco, più forti, più generosi.

Si riprese il lavoro: l'Unione rivide le sue adunanze e i suoi ritiri ripopolarsi, e da essi ritemprarsi gli spiriti, i suoi membri procedere più alacri sul cammino del loro perfezionamento morale ed intellettuale, per lavorare più efficacemente alla salute delle anime.

Ricordo un ritiro nel coro di S. Pelagia, a cui si accedeva per un lungo corridoio.

In un angolo oscuro, era un nostro reduce piangente … la gioia e la grazia di quell'ora, non si poteva, esprimere altrimenti, che col pianto.

Intanto il Signore ci mandava altri soggetti e il cammino dell'Unione riprendeva il suo ritmo regolare, lento, ma sicuro.

Le parrocchie e la Scuola Serale riebbero i loro Catechisti, e alle sezioni aspiranti fu dato nuovo impulso.

Segno della benedizione del Signore furono le molte vocazioni sacerdotali e religiose che sbocciarono in seno all'Unione, mentre nel 1919 avveniva, il primo matrimonio di uno dei nostri allietato dalla benedizione particolare del Cardinale Arcivescovo e dalla presenza del caro Fra Leopoldo.

Alla morte di quest'ultimo, avvenuta, il 27 gennaio 1922, una mèta ci era ormai stata complessivamente indicata.

« Sarete come un Ordine religioso - ci aveva detto in uno dei suoi colloqui, quel venerando Frate, - seguite sempre le direttive del vostro Direttore ».

Ma come? Quando? Ned 1924 succedeva al compianto Card. Richelmy nella sede metropolitana di Torino il Cardinal Gamba.

Questo venerato Presule, il 28 Dicembre 1924, invitato, venne a benedire la nuova officina dell'Istituto Arti e Mestieri, e ad assistere alla lettura della nostra relazione annuale.

Pochi poterono sentire il relatore che nell'ampia palestra si adoperò con tutte le sue corde vocali; ma lo comprese bene l'Arcivescovo che il 25 giugno 1926 ci riceveva in particolare udienza e ci additava la nuova via della perfezione religiosa, nel mondo.

Così nel Palazzo Arcivescovile nasceva la Congregazione dei Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

Qualche tempo prima, e più precisamente nel 1925, i Catechisti che esercitavano il loro apostolato nella Parrocchia di N. S. della Pace, vennero in pensiero di aprire una Scuola Festiva, per poter dare l'istruzione religiosa ai giovani operai del popoloso rione della Barriera di Milano.

L'opera fu benedetta da Dio, tanto che quattro anni dopo si dovettero provvedere dei locali nuovi convenienti e capaci del continuo sviluppo dell'opera.

Lo stabile fu chiamato « Casa di Carità », nome programmatico e sublime che dice tutto l'ardore di una fiorente giovinezza, che si consacra a Dio nell'esercizio costante della carità.

Troppo lungo sarebbe ripetere butti i segni della visibile protezione del Cielo sulla novella opera; basti il dire che la Casa di Carità fu chiamata da un pio sacerdote la Casa dei Miracoli.

Qui lo zelo dei Catechisti trovò il buon terreno, in cui la parola di Dio fruttifica il cento per uno; si ebbero conversioni mirabili di anime tocche dalla grazia, tra cui un giovane di ventitré anni che domandò il Battesimo, famiglie i cui membri ritemprati nella Fede alla « Casa di Carità » ridiedero al loro focolare l'indirizzo delle famiglie cristiane.

« Cercate in primo luogo il regno di Dio e la Sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato di soprappiù » e l'opera, pur tra continui stenti, ebbe sempre il necessario per sostenersi.

E intanto si continuò sempre e si intensificò la propaganda della « Divozione a Gesù Crocifisso », si preparavano le nuove costituzioni che dovevano ricevere la sanzione della Chiesa.

E qui la storia è già conosciuta dai lettori dell' « Amore a Gesù Crocifisso » ed è saputo da tutti che il recente decreto di S. Eminenza il Card. Maurilio Fossati fu la realizzazione delle profetiche parole di Fra Leopoldo: « Sarete come un Ordine religioso ».

Mirabili le vie di Dio e santi. i suoi giudizi!

Ciò che « era follia sperar : » ,è oggi una dolce e consolante realtà.

Perciò mentre il primo ventennio di storia dell'Unione dev'essere ricordato con riconoscenza verso Dio e la Sua Santissima Madre da tutti i membri Anziani, Effettivi, Aspiranti, Zelatori, Zelatrici, Ascritti e Ascritte, dobbiamo tutti uniti in un cuor solo e in un'anima sola procedere sicuri sulla via segnataci da Dio stesso e ripetere ogni giorno ed ogni ora: Excelsior! Dio lo vuole!