L'Immacolata

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Circonfusa da un'aureola di paradiso per noi è passata gradita e simpatica la festa dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine.

La tua più bella solennità, o Maria SS., ci ha insegnato come possiamo conservare la gemma preziosa della purezza, nella fragile custodia in cui la teniamo chiusa.

Siamo nel caso preciso di quei ricchi negozianti che dovevano attraversare fitte boscaglie infestate da briganti.

Andavano armati e sempre in compagnia.

Ciò non ostante dovevano sostenere lotte cruenti per salvare i loro averi.

Non si curavano troppo delle ferite, purché salvassero il tesoro.

Noi pure teniamo un tesoro di valore inestimabile; ma troppi lo conoscono e cercano di strapparcelo.

Lottiamo strenuamente contro i nemici della nostra purezza.

Però mai da noi soli.

A Te, Madre dei puri, veniamo a implorare quella forza che ci abbisogna per resistere agli stimoli della carne corrotta, ai mali esempi che fanno scuola senza vacanze, da una cattedra pestilenziale, all'ambiente saturo di quel vizio che disonora la società e la porta anzi tempo alla tomba.

E qui dovrebbero parlare certe colonne spezzate nei cimiteri, che nascondono corpi scesi precocemente sotterra sul fior dell'età!

Parlino le corsie degli ospedali, dove languiscono con le rughe sul volto pallido ed emaciato quelle primavere così promettenti ed ora votate inesorabilmente alla morte.

Se volete, che i sedici anni moltiplichino per cinque, se volete infiorare la vostra vita di gioie ineffabili, di opere meritorie per il cielo, se volete essere felici in questo e nell'altro mondo, orientatevi tutti verso l'angelica purezza.

Fr D.