Secondo Gilli

B73-A8

Morto in Africa Orientale

Un nostro giovane e appassionato Zelatore ha compiuto il supremo sacrificio della vita, dopo aver contribuito alla vittoria che aprì la via alla civiltà cristiana in terra africana.

Aveva frequentato regolarmente l'Istituto Arti e Mestieri dal 1920 al 1926, cioè nei suoi primi e faticosi anni di fondazione, conseguendo la licenza di tecnico elettro - meccanico con lusinghiera votazione.

Un suo Insegnante l'ha definito: « allievo applicato, intelligente e buono », e ciò vale un panegirico, perché detto da chi per sei anni lo avvicinò, lo studiò, e ne seguì passo passo l'ascensione nel bene.

Impiegatesi alla « Fiat » Grandi Motori seppe acquistarsi la stima e la benevolenza dei suoi superiori per la sua bella intelligenza e per la sua fedeltà al dovere.

Richiamato alle armi rispose puntualmente alla voce della Patria e compì il suo dovere da valoroso soldato.

Gioì della vittoria gloriosa delle armi nostre e quando già sperava di rivedere la sua Terra natale, ebbe tronca l'esistenza da un male fulmineo.

Fu amorevolmente assistito da un soldato suo parente, e ricevette con edificazione dei compagni i conforti religiosi dal cappellano militare e rese rassegnato la sua bell'anima al Signore, rivolgendo il suo ultimo pensiero alla famiglia e alla sua giovane sposa.

Pubblichiamo, a comune edificazione l'ultima lettera speditaci dal caro Secondo e preghiamo i nostri lettori di suffragarne la sua anima eletta.

A. O., 25 - 2 - 36.

Egregi e cari Amici dell'Unione del SS.mo Crocifisso,

Tempo addietro ricevetti con mia viva soddisfazione la nobile lettera che voi, a mezzo del Sig, Giuseppe Bigatti, avete voluto inviarmi quaggiù.

Non ho parole per ringraziarvi delle tante buone preghiere che voi innalzate al Signore per me e per i miei compagni che militano nelle file del nostro glorioso Esercito.

Fortunatamente nel reparto ove mi trovo ho spesso la possibilità di assistere alla Santa Messa e di accostarmi ai SS. Sacramenti, che sono per tutti, ma in modo specialissimo per noi che viviamo nel pericolo, l'unico e più grande conforto che mente umana possa desiderare.

Sempre ricordo voi tutti, ma in quei brevi momenti delle funzioni, mi sento maggiormente unito in spirito con voi che lontani, state certamente, nello stesso istante, a pregare con me.

Ho buona speranza di poter presto tornare nelle vostre file, moralmente più forte, per la dura prova subita, contento del mio dovere compiuto, e con l'intima gioia di aver fatto conoscere la nostra Preghiera ad altri che fino ad oggi l'hanno ignorata, mentre oggi, nei momenti di pericolo la mormorano sottovoce colla Fede sicura di essere ascoltati ed esauditi nei loro voti.

Prego il Signore affinché mi dia forza di sopportare tutto, senza lamenti e per il resto: Fiat voluntas tua.

Pregavi porgere ai buoni Fratelli i miei saluti e i miei auguri per la rapida realizzazione della loro opera grandiosa in confronto alta povertà di mezzi.

Secondo Gilli