La tecnica e i tempi moderni

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Antico quanto la stessa sua esistenza è lo sforzo dell'uomo, rivolto ad asservire ai propri bisogni le immense risorse della natura: il Creatore dava con l'intelligenza a colui che del Creato doveva essere il re, il mezzo per conoscere e piegare alle proprie necessità le forze che scaturiscono dalla terra o dal cielo, e, dopo essere state latenti per molto tempo, brillano d'improvviso alla geniale intuizione degli scienziati.

Ed ecco, poco per volta, perfezionarsi i mezzi meccanici, per i quali, la forza fisica degli animali viene, sempre più sostituita dalle macchine.

Ora tutto ciò richiede studio ed esperienza, indagine accurata e profonda, esercizio della mente, e della mano, visione sempre più larga della vita e delle sue esigenze: nasce così, e si va sviluppando, la tecnica meccanica, ossia l'arte di fare ed usare le macchine in relazione ai fini per cui furono ideate e si costruiscono.

Si è detto arte, ossia uso e possesso dei mezzi che valgono a comporre in armoniosa unità vari elementi, coordinandoli ad un fine ben determinato: tale possesso deve essere della mente prima che della mano, perché, per ben usare occorre, prima, ben conoscere, onde la necessità d'una istruzione tecnica, che potenzi le attitudini dei singoli e le adegui ai bisogni della società.

Accanto, dunque, alle arti più antiche, che si definivano arti belle o liberali, vediamo oggi saldamente sistemate le arti meccaniche o manuali; ma, mentre una volta la distinzione tra le une e le altre poteva sembrare profonda, perché, di fatto, nelle prime predominava l'opera dell'intelletto, mentre nelle seconde era assai più esercitata la mano che la mente, oggi anche dall'operaio, dal tecnico si esige una cultura, che non è certo limitata, e che richiede, per acquistarla, volontà ed intelligenza.

La tecnica meccanica va perciò riguardata non solo come un campo immenso, che offre larghe e convenienti possibilità di lavoro e d'impiego, ma anche come degna palestra, sulla quale è dato manifestare le doti del proprio ingegno e della propria volontà.

L'idea, una volta assai diffusa, ed in parte giustificata, che le arti meccaniche fossero arti inferiori e che, per dare lustro e decoro ad una famiglia fosse indispensabile avviare i figliuoli per la strada delle arti liberali non ha più, oggi, motivo d'esistere, perché il lavoro meccanico, appoggiato da una vasta cultura, è vera arte, nel senso più nobile e bello della parola.

Sono quindi da incoraggiare quanti intendono valorizzare i talenti avuti dal Signore diventando bravi tecnici; e la Scuola Festiva e Serale nella « Casa di Carità Arti Mestieri » è ben lieta, con il proprio insegnamento, di contribuire allo sforzo lodevole e generoso di tanti uomini e giovani desiderosi di raggiungere, attraverso lo studio, una maggiore perfezione tecnica.

Ingegnere Mario Gerini

Rendere sistematici i rapporti fra Scuola ed Industria per accrescere l'efficienza formativa delle categorie destinate alle attività industriali.

Lantini Bottai Volpi ( Rapporto Convegno di Venezia 1931 )

L'Industria dovrà essere pronta a dare ampio contributo agli Enti Scolastici per la realizzazione del vasto programma che sarà necessario attuare.

( Consigliere Nazionale Agostino Rocca )