Il Giubileo di S. E. Mons, A. Bartolomasi

B100-A3

Arcivescovo Castrense d'Italia

Da un capo all'altro d'Italia è salito al Cielo un coro all'unissono di voci osannanti al Pastore dell'Esercito che nel passato mese di Giugno ha solennizzato il suo Giubileo d'Oro Sacerdotale.

Dire le Sue benemerenze particolarissime verso la Chiesa, la Patria e le anime, lo giudichiamo superfluo, perché la stessa plebiscitaria manifestazione di giubilo tributatagli è un'eloquente prova che tutti lo stimano e portano in cuore un qualche bene, frutto del Suo apostolato.

I Catechisti però sentono di essere nei suoi confronti dei prediletti, perché ne godono l'alto patronato fin dall'anno 1914 quando, come Vescovo Ausiliare del compianto Card. Agostino Richelmy, tenne - possiamo dire - a battesimo l'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

Né il fragore delle armi dell'immani guerre che lo videro e lo ritrovarono sui campi di battaglia, né le cattedre vescovili di Trieste e di Pinerolo gli fecero dimenticare l'Unione che il Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso aveva affidato alla Sua paterna protezione.

Non solo il Suo venerato nome venne stampato sui milioni di foglietti della « Divozione a Gesù Crocifisso », ma Egli stesso personalmente e per scritto si tenne a contatto con noi.

Le tappe più significative del nostro movimento, quale l'inaugurazione della « Casa di Carità Arti e Mestieri » - 15 Giugno 1930 - e la commemorazione ventennale della fondazione dell'Unione - Maggio1934 - ce lo riportarono fra di noi sempre giovane ed entusiasta del nostro programma catechistico e della propaganda della « Divozione a Gesù Crocifisso ».

Scriveva infatti l'Illustre Presule nel Maggio 1934: « Voglio tanto bene - ed il bene che loro voglio prego dal Signore - ai Catechisti del SS. Crocifisso.

Così, perché - convinta che la dottrina e l'amore a Gesù Crocifisso non sono abbastanza conosciuti e che bisogna farli conoscere per la salute delle anime e della Società … - ammiro la loro dedizione al programma di S. Paolo: « praedicamus Christum et hunc Crucifixum ».

Essi lo predicano come maestri di Catechismo e maestri di lavoro cristiano nella loro « Casa di Carità ».

Pari affetto e venerazione i Catechisti sentono di nutrire in petto per il loro Patrono è fanno voti che il Signore lo conservi per molti anni ancora con l'immutato ardore giovanile che contraddistingue l'instancabile Sua attività come Arcivescovo dell'Esercito, e gli conceda di vedere presto coronati di vittoria i suoi eroici figli che sui campi di battaglia difendono gli ideali della civiltà cristiana e ne assicurano il trionfo nel mondo.