La debolezza di Dio

B102-A1

Oggi il nome di carità cristiana da alcuni mal si tollera, si stima umiliazione umana: non pochi pretendono di bandirla come una debolezza.

La carità cristiana una debolezza? Sì: una debolezza, la debolezza di Dio ( 1 Cor 1,25 ), perché Egli è carità: Deus charitas est ( 1 Gv 4,8 ).

Non è essa forse quella carità larga come il cuore di Cristo, immensa come l'ampiezza del mare, che non esclude dal suo seno e dal suo amore nessuno di coloro che sono amati e cercati da quel Divin Cuore, il quale tutto abbraccia il genere umano?

Non è quella carità alta come lo sguardo di Dio, e dominante dalla sua altezza tutte le divisioni e tutti gli egoismi umani? quella carità che, improntata dall'ordine delle disposizioni della Provvidenza, sa, senza restringersi, dare affezione e dedizione particolare a coloro, coi quali questa medesima Provvidenza ci ha più strettamente uniti in una medesima famiglia, in una medesima patria, nella medesima Santa Chiesa? quella carità, forte come la morte, e morte di Croce, potente a vincere, nell'apparente debolezza della sua bontà, le più fiere inimicizie e i più profondi rancori, che l'orgoglio umano verrebbe far ritenere quali soli generatori di forza e di grandezza?

O alteri benefattori dell'umanità, non bandite la carità cristiana.

Essa e la forza di Cristo e della Sua Sposa, la Chiesa, la via più eccellente per la quale ella si fa tutto a tutti, e arriva là, dove voi non potete giungere, al cuore degli uomini; dove ai piccoli e ai vecchi, ai derelitti e agli sperduti della società, agli afflitti e ai morenti porge per le loro ferite un balsamo e un conforto, che non sa ne può- dare tutta la medicina e la chirurgia dei sapienti del secolo.

S. S. Pio XII

( Discorso del 9-12-41 ).