Messa del Povero

B106-A12

Opera di Redenzione dei Mendicanti

Purtroppo sovente s'incontrano gravi difficoltà nell'esplicazione del nostro apostolato in mezzo ai Poveri e non sempre si ottengono i frutti desiderati.

Peraltro un principio fondamentale della nostra Istituzione è questo: aiutare di preferenza quelli che sono miseri non per loro colpa o, per lo meno, dimostrano coi fatti il desiderio di riabilitarsi, i vecchi e gli inabili al lavoro.

Gli scrocconi, i mestieranti della miseria vengono incitati a correggersi e a indursi a migliori disposizioni.

Ecco quindi che fatta questa premessa tornano a proposito alcuni suggerimenti che un nostro assiduo lettore ci prega di far nostri e di rendere di pubblica ragione.

* * *

1) Catalogare i poveri mendicanti per il lavoro che potrebbero, se richiesti, compiere, e quindi far conoscere queste braccia inerti, ma che pur attendono la fatica, ad Istituti religiosi, ai Catechisti, agli Zelatori e alle Zelatrici dell'Unione, se eventualmente ne avessero bisogno, di alcuni, anche per compiere lavori per un solo giorno, tanto per far loro provare la gioia del primo passo nel dovere di lavorare, come legge del Signore.

2) Istituire tra loro una scuola di canto e di musica per ingentilire gli animi e portarli all'amore della vita famigliare.

3) Riunirli possibilmente anche alla Domenica pomeriggio per un ricreatorio educativo, cercando l'attuazione di mezzi che elevano e portano a desiderare il bene e la virtù.

4) Comporre tra i migliori di essi la « Compagnia della buona morte » la quale avrebbe lo scopo di vegliare affinché i poveri, se colpiti da malattia mortale, abbiano presto l'assistenza del Ministro di Dio.

Essa dovrà pure adoperarsi in modo che i frequentanti la « Messa del Povero » siano tutti presenti alla sepoltura del compagno.

La « Compagnia della buona morte », se invitata, potrebbe partecipare alla sepoltura dei benefattori e alle loro Messe funebri.

Non sono pochi quelli che lasciarono come loro ultima volontà che i poveri, da loro beneficati, intervenissero alla loro sepoltura e alle Ss. Messe celebrate in loro suffragio.

Sia il loro esempio di dolce monito.

4) Costituire, per quanto è possibile, una biblioteca fornita di buoni libri e di fascicoli atti ad educare i poveri al lavoro ed al risparmio.

* * *

Ringraziamo il nostro lettore delle surriferite proposte e cercheremo di attuarle nel limite del possibile.

Constatiamo con somma gioia che sovente basta la parola, la circostanza più insignificante, a dare scacco matto alla volontà di certi individui che da anni e anni si trovano nell'apatia del bene e del dovere; perciò noi continueremo nell'esercizio della nostra carità con viscere di misericordia e di bontà, sicuri che la grazia di Dio arriverà alla conquista di tante anime e di tanti cuori.

Non ci illudiamo, i risultati saranno sempre pochi, ma se riuscissimo con tutti i nostri accorgimenti a portare al lavoro anche solo un piccolo numero ogni anno, sarebbe già un trionfo come quello del medico che con la sua scienza riesce a strappare un soggetto da certa morte.