Lo studio per gli operai

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Il mondo operaio si trova oggi chiamato alle responsabilità dei posti di comando.

Bella e affascinante conquista della democrazia dopo tanti anni di lotta e di duri adattamenti.

La Chiesa ha sempre patrocinato queste elevazioni del popolo e lei stessa è una società eminentemente democratica avendo chiamato soventi volte nel corso dei suoi venti secoli di vita a reggere le sorti della cristianità umili figli del popolo, come avvenne per l'incomparabile Papa Pio X.

Non c'è fra noi chi non esulti di gioia al vedere che gli operai hanno oggi la via aperta ai più alti posti direttivi nello Stato e nelle industrie, ma con tutta franchezza dobbiamo ripetere ai giovani operai:

« Preparatevi agli ardui compiti a cui vi chiama la Società con l'integrità della vostra vita cristiana e con la sodezza degli studi, perché solo così sarete degni e capaci di presiedere e di comandare ».

Vita cristiana che, nell'esercizio quotidiano della volontà, tempra l'individuo alla lotta contro le passioni e lo prepara a sostenere gli urti esterni e i soprusi che sovente s'incontrano nel mondo.

Ma non basta.

Voi, giovani carissimi della Casa di Carità Arti e Mestieri, ben sapete che è programma nostro perfezionarvi nella coltura tecnica professionale perché nelle fabbriche dove lavorate siate e vi dimostriate i migliori operai.

Finora voi avete corrisposto ai postulati della nostra attività educativa e anche quando vi disturbavano i pericoli delle incursioni belliche avete dato prova della forza della vostra volontà decisa a perfezionare l'intelligenza nelle scienze e nella tecnica del vostro mestiere. Bravi!

Dovete però continuare su questa strada e non dire mai basta allo studio, neanche quando avrete conseguito un diploma di studio, perché anche allora e forse più allora che prima comprenderete che si è allargato l'orizzonte delle scienze da approfondire e delle ricerche da attuare.

Ciò diciamo anche nella speranza che, nella revisione dei programmi scolastici, il nuovo Governo abbia a dare la possibilità a voi, giovani delle Scuole Festive e Serali, di essere ammessi agli esami di tecnici, periti e geometri tenendo valida la preparazione teorica della scuola e quella pratica di officina che ciascuno di voi esercita quotidianamente sul lavoro.

Lo sappiamo che la gioventù che vi circonda e i vostri stessi coetanei non sempre condividono i vostri ideali di studio e di virtù e quindi più di una volta dovrete lottare per non cadere vittima degli allettamenti mondani che nel frastuono disorientano i giovani.

Però ricordate: un'ora di studio vi lascerà molto più soddisfatti di quanto vi potrebbe lasciare una serata danzante dove, qualche volta, le reginette valgono molto meno di quel che costano.

Giovani della Casa di Carità Arti e Mestieri, proponetevi un anno di studio serio e vantaggioso, e vogliate essere degni dei vostri compagni maggiori - ex allievi della nostra scuola festiva e serale - molti dei quali oggi sono dirigenti di industria, capi officina apprezzati e coscienti delle loro responsabilità dinnanzi a Dio e agli uomini.

Un Catechista