Il Beato Benildo

B120-A5

Fratello delle Scuole Cristiane

continuazione ( v. n° 2 Marzo - Aprile )

Il perfetto catechista

Nel 1841 il Beato Benildo fu nominato Direttore della Scuola di Billom, ma l'anno seguente ebbe l'incarico di aprire una nuova casa dei Fratelli a Saugues nella diocesi di Le Puy.

In questo grosso paese dell'Alvernia la virtù e lo zelo del Santo Direttore operarono un bene immenso tra i giovani e nelle stesse loro famiglie.

Con grande amore, invitta pazienza e generoso sacrificio egli li formava allo studio e alle virtù cristiane, mostrandosi modello in tutto ai suoi Fratelli che precedeva sempre nell'osservanza della Regola e nell'arte di fare la scuola, e facendosi tutto a tutti per guadagnare i cuori a Gesù.

In modo eccellente egli compiva l'alto ufficio di catechista dei giovani per far loro apprendere la scienza della Religione e renderli a loro volta i catechisti delle proprie famiglie e di coloro ch'essi frequentavano.

Con quale cura meticolosa preparava le sue lezioni, con quale affetto e unzione le impartiva, con quali sapienti industrie sapeva cattivarsi l'attenzione del suo uditorio, spronarlo a studiare e progredire così nella scienza dei Santi!

Egli preparava i bimbi alla Prima Comunione con un'arte tutta speciale, in modo che non si dimenticassero mai più di quel santo giorno, e sapeva poi seguirli con amore e costanza per farli crescere ottimi cristiani, correggere i loro difetti, e collocarli bene nella vita.

Per mezzo delle sue incessanti cure permeate di amore e di sacrificio egli preparò tante vocazioni allo stato sacerdotale e religioso, in modo che l'Istituto dei Fratelli contava nel 1889 oltre duecento Religiosi che venivano dalla Scuola del Beato Benildo e la stessa cosa vantavano altri Istituti sacerdotali e missionari della Francia.

La popolazione di Saugues che per oltre vent'anni ammirò gli esempi di santità di Fr. Benildo e ne esperimentò l'opera educativa ed istruttiva nella Scuola, cambiò interamente costume e divenne più morigerata, più onesta, più laboriosa, in una parola veramente cristiana.

Nessuna meraviglia quindi se alla preziosa morte del Beato Fratello, avvenuta il 13 agosto 1862, tutti Io piansero qual loro insigne benefattore ed andavano esclamando: " È morto il Santo! "

Il Crocifisso di Fr. Benildo

La fama di santità di quest'insigne educatore andò sempre più crescendo dopo la sua morte.

Molti invocandolo, o visitando il suo sepolcro, o toccando una qualche sua reliquia ottennero grazie e favori segnalati.

Ma sopratutto Iddio si compiacque di operare strepitosi prodigi per mezzo del Crocifisso che il Beato Benildo portò sempre sopra di sé durante la vita, lo baciò cosi sovente, e lo strinse al cuore, vivendo una vita di vero crocifisso con Gesù e per Gesù.

Quanti baciando quel Crocifisso rimasero liberi da malattie, pene morali, ossessioni diaboliche!

Una fanciulletta di Saugues malata gravemente e quasi moribonda bacia il Crocifisso di Fr. Benildo e si alza risanata.

All'ospedale un peccatore in fin di vita rifiuta ostinatamente il prete e i sacramenti; gli si fa baciare quel Crocifisso e tosto si converte, riceve con pietà gli ultimi sacramenti e muore con i segni della predestinazione.

Il novello Beato ci ottenga il suo grande amore per Gesù Crocifisso e l'ammirabile sua generosità nel sacrificarsi per la causa di Dio e delle anime.

Così anche noi ci faremo Santi.

Fr. Ernesto