Vita dell'Unione

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Ottant'anni!

In spirito di povertà, ma in ricchezza di spirito festeggiammo il 10 febbraio ultimo l'ottantesimo compleanno dell'amatissimo nostro Fondatore Fratel Teodoreto delle scuole Cristiane: in un'aula, convenientemente disposta, della nuova Sede della Casa di Carità Arti e Mestieri.

L'Unione, naturalmente, era al completo ( si videro far capolino anche visi di anziani, che non possono convenire regolarmente ai nostri convegni: vivo piacere, codesto, venato dal rammarico dell'assenza del presidente, obbligato a letto da violenta febbre influenzale ): con la rappresentanza di allievi della nostra Scuola professionale, e con quella lietamente numerosa di Fratelli, di tutti gli istituti torinesi, con quasi tutti i loro direttori facenti degna corona al carissimo signor Visitatore Fr. Anacleto.

Festa dunque, profondamente sentita, di due famiglie religiose veramente fraterne, tra le quali fa da ponte solidissimo il nostro sorridente Fondatore.

E non mancarono, s'intende, i saluti augurali: del vice presidente, d'un allievo della Scuola, d'un catechista: del reverendo cappellano, il nostro sempre facondo ed arguto prof. Don Corrado Casalegno, salesiano, e da ultimo, per dignità di carica, del signor Visitatore provinciale dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

Indirizzi tutti vibranti, tutti detti alla buona, col cuore alle labbra, senza orpelli ne retorica; tutti contenuti in modestia ed ispirati a umiltà.

Tuttavia l'espressione vigilata delle parole si sprigionava nel calore piamente raggiante degli sguardi.

Sui quali tutti, oratori e ascoltanti, scese ombra di commozione intensa, quando prese a parlare il Fratel Teodoreto: con tanta semplicità di eloquio, qua e là un po' sospeso per la difficoltà del disturbo che l'affatica; con una serenità mite da mattino di settembre, dal largo sorriso dei frutti donati; con un così confidente abbandono in Dio da far sentire veramente che nel suo nome si spianano i monti e si colmano gli abissi; e con un fare così schivo d'ogni esteriore richiamo da farlo rialzare in piedi soltanto per chiedere scusa di un'omissione, di non aver rivolto un pensiero a fra Leopoldo ed al presidente dell'Unione, infermo.

Soltanto così si è figli autentici del Crocifisso.

Se dentro c'è travaglio, c'è lotta, c'è pena, tutto si deve comporre sempre in festa di obbedienza alla volontà divina.

E se ad alcuno può sembrare eccessivo quell'assiduo scostare da sé l'attenzione altrui, riferendo le proprie opere ad altri e principalmente attribuendole alla provvidenza di Dio; se a qualcun altro può apparire soverchio quell'abbassare d'occhi, che all'espressione d'augurio di campare cent'anni ancora risponde: " Tutto come Dio vuole! "; se si riflette appena un po', si deve dar ragione, e piena, a chi sente così.

Che cosa siamo noi? Nulla. Che cosa abbiamo fatto ? Nulla. Tutto ci è donato. Nostra è soltanto la perseveranza.

Bella fatica! Come si può non perseverare amando Chi per noi morì di Croce?

Si. Sia fatta la volontà di Dio. Lavorando senza respiro per la sua gloria.

Sì. Sia fatta la volontà di Dio. Progettando e costruendo opere in suo onore e per il suo regno.

Sì. Sia fatta la volontà di Dio. Il quale ci concede gli anni che vuole.

E quando scoccherà l'ora - limite della nostra terrena corsa, noi saremo sempre insieme con coloro che rimangono quaggiù.

Non ci divideremo mai. Mai. Se no …, l'Unione non sarebbe più unione, ma disunione.

Una vera ed intollerabile contraddizione in termini.

Non è vero, signor Direttore e carissimo Fratel Teodoreto?


Zelatrici esemplari a Bra

Una trentina di attive Zelatrici della Parrocchia di S. Andrea in Bra hanno tenuto l'annua adunanza generale alla presenza del Rev.mo Signor Priore e di un catechista di Torino.

Dalla relazione della segretaria è emerso non solo il progresso ottenuto nella propaganda della Divozione, ma l'efficace contributo di collaborazione per l'incremento della Compagnia della Dottrina Cristiana stabilita nella Parrocchia.

Il Rev.mo signor Priore, Teol. Battista Imberti, si è dichiarato soddisfatto dell'opera delle nostre, Zelatrici e col suo ringraziamento ha espresso viva esortazione al gruppo a proseguire con crescente fervore nella campagna e nell'organizzazione dei Catechismi Parrocchiali.

Segnaliamo il nuovo campo di attività, che può essere abbracciato dagli Zelatori e Zelatrici del SS.mo Crocifisso, e io consigliamo come il più consono allo spirito dell'Unione ed il più appropriato a far conoscere ed amare il Divin Redentore, specialmente alla gioventù.

In ogni Parrocchia, dove siano Zelatori e Zelatrici del SS.mo Crocifisso, non manchi collaborazione alla Compagnia della Dottrina Cristiana.

Giova sempre ricordare

che gli Zelatori devono ( art. 220 delle Regole e Costituzioni ):

1° praticare la " Divozione a Gesù Crocifisso " e adoprarsi con zelo alla sua diffusione;

2° fare la S. Comunione almeno una volta al mese;

3° partecipare possibilmente alle adunanze mensili;

4° rinnovare ogni anno la loro adesione all'Unione;

5° sostenere le opere promosse dall'Unione.

Avvisi

a ) ogni venerdì del mese alle ore sedici viene seguita la Via Crucis nella Chiesa di San Tommaso, tranne il primo venerdì del mese, nel quale la pia pratica si svolge nella Cappella della SS. Sindone, alle ore 16,30.

b ) ogni 27 del mese alle ore sette, a commemorare il transito di fra Leopoldo, viene celebrata una santa Messa nella Chiesa di San Tommaso ( Cappella di N.S. del Sacro Cuore );

c ) ogni ultimo mercoledì del mese alle ore sedici ha luogo in via delle Rosine 14 la solita adunanza, alla quale sono invitate tutte le Zelatrici, ed in particolare quelle di esse, che rivestono le mansioni di segretaria di gruppo parrocchiale.