Nel quinto centenario del miracolo di Torino

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Il XIV° Congresso Eucaristico Nazionale

Primi consensi e notizie

Torino si appresta a commemorare con dignità solenne il quinto centenario di quel miracolo eucaristico sovrano, che a ragione le valse il titolo santamente invidiabile di Città del Santissimo Sacramento.

È stato perciò indetto il XIV Congresso eucaristico nazionale, che avrà luogo dal 6 al 13 settembre di questo anno.

Un Comitato d'onore è stato costituito, al quale naturalmente presiede l'Eminenza Reverendissima del signor Cardinale Maurilio Fossati, Arcivescovo di Torino.

Al Comitato esecutivo che ne deriva, è stata preposta l'Eccellenza di Mons. Francesco Bottino, Vescovo Ausiliare.

Alcuni eminenti Cardinali hanno già promesso d'intervenire.

Circa un centinaio di Vescovi ha già assicurato la presenza.

Magnifico plebiscito dell'alta gerarchia ecclesiastica, tanto più eloquente quando si rifletta che, trattandosi di congresso nazionale, gl'inviti sono unicamente rivolti al nostro Paese.

D'altra parte, a tanto richiamo non poteva essere risposto e non si potrà rispondere che con slancio piamente unanime ed esultanza di cuori in festa da questa nostra Italia cattolica, che ha l'inestimabile ed ineguagliato privilegio di essere la terra della Santa Sede.

Dal 15 marzo di quest'anno è cominciato ad uscire mensilmente un foglio di supplemento alla Rivista diocesana, vero e proprio notiziario di tutto quanto riguarda il Congresso.

È tirato a 35.000 copie e diretto gratis a tutti i Vescovi, a tutti i Parroci, Associazioni cattoliche, scrittori cattolici, ecc.

Si parla di un Numero Unico, èdito per la circostanza a cura del Comitato Congressuale.

Facciamo voti perché una pubblicazione bella e completa si faccia e rimanga a documento e ricordo di così insigne convegno.

Si sa pure che deve tra non molto uscire, per iniziativa del Comune di Torino, un opuscolo raccogliente nudi e crudi, senza fronzoli né indorature, i documenti autentici dell'archivio comunale sul prodigioso avvenimento di cinquecento anni fa.

Facciamo voti che a tale opuscolo venga data la più larga diffusione - per scuotere gl'increduli, per accendere i tiepidi, per alimentare di fede eucaristica i credenti - come prova inoppugnabile della verità reale di quel memorando prodigio.

Il miracolo di Torino

Siamo ai primi di giugno del 1453.

La cavalleria del duca Renato d'Angiò valica il Monginevro.

Le si oppongono i fanti del duca Ludovico di Savoia, occupando di sorpresa Exilles saccheggiata, passaggio chiave della Val di Susa.

Alla stessa sorte delle case non è risparmiata la chiesa, dal cui tabernacolo è sottratto per mano sacrilega un ostensorio d'argento racchiudente le sacre specie del Signore.

Subito l'ostensorio col Contenuto incalcolabilmente prezioso viene messo in un sacco, caricato a dorso di mulo ed avviato passo passo, per la valle ed il piano, a Torino.

Entrata in città per la porta Pretoria, la piccola comitiva sgusciava in piazza San Silvestro, davanti alla chiesa omonima, alle 16,30 circa del giovedì 6 giugno, quando avvenne che il mulo s'inciampò e cadde come accalamitato a terra.

Né fu smosso da manate né da bastone.

Da un sacco aperto scivolò fuori anche l'ostensorio.

Il quale, da terra, « s'innalzò adagio verso il cielo …

Poi l'Ostia Santissima, libera dall'involucro d'argento, restò sola splendente di luce, alta tra le case della città ».

Testimone il popolo, che a poco a poco s'infittì e fece ressa, attonito e riverente, in ginocchio, pregando ad alta voce.

Soltanto all'implorante invocazione del Vescovo accorso: « Resta con noi, o Signore! », l'Ostia splendente discese, visibile a tutti, solenne, nel calice alto.

Questo, per sommi capi, il fatto memorabile.

Chi volesse conoscerne più ampi particolari, può ottenere un opuscolo, con l'offerta di cento lire da devolversi a contributo delle ingenti spese da sostenersi per il Congresso.

L'opuscolo è intitolato « Il Miracolo di Torino », si trova dovunque, ogni pagina di testo reca a fronte una vignetta intonata illustrativa a colori.

La narrazione è stesa dalla penna sicura del Can. Carlo Chiavazza ed ha il pregio singolare della semplicità piana e chiara, della solidità scientifica e del garbo stilistico.

Si fa leggere da tutti: dal lettore di quotidiani al lettore di rassegne di studio.

Scopo del Congresso

Diamo stralcio del volantino diffuso dagli organizzatori.

« Scopo del Congresso non sarà unicamente la commemorazione di quel fatto storico, ma soprattutto tenderà ad incrementare il culto eucaristico in mezzo alla società.

I frutti spirituali che si auspicano, sono:

1. La Riparazione per le vecchie e recenti profanazioni, fatte a Gesù nella SS. Eucaristia;

2. che d'ora in poi ogni cattolico s'impegni a sentire la S. Messa nelle Domeniche e Feste di precetto: grave dovere da tanti trascurato;

3. che si moltiplichino le Sante Comunioni, tanto più dopo le recenti concessioni fatte dal Santo Padre riguardo al digiuno eucaristico, e che tutti almeno soddisfino al grave obbligo della Comunione Pasquale;

4. che con Fede ed Amore si renda il pubblico e solenne omaggio a Gesù realmente presente nell'Eucaristia ».

E voglia Iddio che la carità del Signore Gesù, cibo eucaristico delle anime, « ci nutra affinché tutti » - come dice la bella preghiera del Congresso - « possiamo amarci di quell'amore puro e disinteressato che vince ogni rancore e ogni odio fratricida »!