Primo centenario Def. Dog. dell'Immacolata Concezione

B139-A2

L'Enciclica Pontifìcia " Fulgens Corona "

Solidissimo per pensiero e tenerissimo per cuore, quest'ultimo documento del Sommo Pontefice Pio XII s'incastra, nuovo diamante iridescente, nel cerchio aureo onde si adorna la sua augusta fronte, a comporre la continuità degli Atti in una mirabile unità.

Unità d'amore del massimo Docente che passa in unità d'amore con i massimi Docenti che sono passati e che passeranno, per cui tutti insieme essi sono riverbero vivo e luminosissimo del Divino Docente.

Essi, singolarmente ed insieme, significano tutti Pace in Cristo.

Il fondamento

L'altissimo fastigio della ben costrutta concordia umana, tanto sospirata, regge anche su questo fondamento incorrotto ed incorruttibile: Maria, il cui richiamo è particolarmente offerto dalla ricorrenza centenaria.

A questa, ordinatamente, si rifà dunque l'angelico Autore, confermando quanto cento anni fa definì con autorità infallibile il suo predecessore di f. m. Pio IX « … è stata rivelata da Dio, ed è quindi da credersi con fede ferma e costante da ogni fedele, la dottrina la quale insegna che la Beatissima Vergine Maria, nel primo istante del suo concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio Onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni macchia del peccato originale ».

Riconoscimento solenne d'inesprimibile privilegio.

Il quale ebbe, quasi quattr'anni dopo, come una conferma nell'Apparizione di Lourdes.

Ed è postulato dalla Genesi ( Gen 3,15 ) in quella perpetua inimicizia che Dio pose tra Satana e la Donna Maria; dal Vangelo di Luca ( Lc 1,28.42 ) in quel « piena di grazia » ed in quel « benedetta fra le donne » del saluto angelico; da tutti i Padri della Chiesa, nella lode a Maria pura da ogni macchia: come attesta chiaramente anche il magnifico fervore di culto professato alla Madonna presso le Comunità dei cristiani Orientali, dove « non sono mancati e non mancano coloro che onorano » e festeggiano l'Immacolata Concezione, avendone ricevuto la verità fin dai tempi antichi e quindi prima dello scisma.

Riconoscimento solenne d'inesprimibile privilegio.

Il quale non sottrae nulla alla Redenzione, avendo Cristo « in verità redento la sua divina Madre in un modo più perfetto » e derivando tutti i doni « da Dio come da prima fonte ».

Ed e il gambo sempre verde ed intatto e mai caduco sul quale trionfa quella purpurea rosa che è la Maternità di Cristo Dio ( Sinodo di Efeso, 431 d. C. ).

Ed è l'alba, ed è la sorgente, ed è l'alfa di tutti i doni, di tutti i privilegi, di tutte le grazie onde Maria è « piena ».

E suscita l'ultima armonia in quell'onda di esultanza eterna, dalla terra al più alto dei Cieli, che è il mare, il tramonto, l'omega di quell'incorrotta ed incorruttibile vita: cioè nella gloriosa e Regale Assunzione festosamente definita nel giorno d'Ognissanti del 1950.

L'Anno Mariano

Fondata sopra siffatta rocca inespugnabile di Tradizione divina e di storia umana, il ragionamento dell'Enciclica cessa per farsi tutto cuore.

Cuore commemorante, per cui i fasti precedenti non sono passati ma rivivono.

E viene indetto l'Anno Mariano.

Cuore operante, per cui l'Anno Mariano, dal dicembre del 1953 al dicembre del 1954, non sia soltanto riaccensione di virtù, ma proposito fermissimo di conformare i costumi il più possibile sull'esempio della Vergine Maria, affinché, quanto più si possa, in ogni fedele siano « riprodotti la Croce del Figlio Unigenito, i lineamenti e le virtù della sua anima ».

Cuore orientante, per cui ci vengono ripetute le parole della Madre di Dio nelle nozze di Cana: « Fate tutto quello ch'Egli vi dirà! ».

Di queste esortazioni e di questi inviti hanno gran bisogno gli uomini di oggi », quando « quasi a nulla giovano le leggi e quasi a nulla è ridotta la pubblica autorità »; quando « perduta la speranza e l'attesa dei beni immortali, è naturale che ( gli uomini ) cerchino smodatamente i beni terreni », non intendendosi con ciò negare l'autorità dello Stato « che può fare molto ».

Tuttavia il risanamento sta in rimedi più profondi, in una forza maggiore di quella umana.

E ciò si ottiene seguendo gli insegnamenti della morale cristiana, « purché realmente messi in pratica », « alla cui attiva e fruttuosa osservanza ci sprona tutti la Vergine Madre ».

Perciò accorrano tutti i cristiani, in ogni Diocesi, città, paese, villaggio, dovunque sia esposta al culto un'immagine benedetta di Maria; accorrano nei Santuari specialmente dedicati a Lei, principalmente a Lourdes, ed in primo luogo i Romani ai piedi della « Salus Populi Romani » nella Basilica Liberiana.

E chiedano, prima per se stessi, e poi per la gioventù, per gli adulti, per la società domestica, per i vegliardi; chiedano alla Madre divina pane, giustizia, patria, tetto, libertà, letizia di luce, carità fraterna, unione degli animi.

Per tutti. E per ciascuno.

Per la Chiesa, sempre ed unicamente volta al provvido bene dei popoli.

Per i Vescovi dispersi ed incarcerati, senza scuole proprie, senza stampa cristiana.

Si faccia penitenza per ottenere il dominio su se stessi.

E « … come la Beata Vergine ci donò il Principe della Pace, Ella stessa, con il suo patrocinio e con la sua tutela, congiunga gli uomini tra loro in amichevole concordia ».

Con questa invocazione alla pacifica convivenza dei popoli si conclude l'Enciclica Pontificia, benedicendo : nell'ordine armonico di quelle definizioni dogmatiche di privilegi mariani, le quali costituiscono monumentale appendice, scritta via via dai Romani Pontefici, al Vangelo degli Apostoli di Gesù.