I nostri morti  

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Fratel Silvio ( Prof. Silvio Vernerò )

II 5 maggio u. s. si spegneva nella Casa Provinciale di Grugliasco il venerato Fr. Silvio dopo una lunga malattia che ne affinò lo spirito.

Tra i Fratelli della gloriosa Comunità di S. Pelagia, fu di quelli che più amò l'Unione e quale Vice Direttore sostenne l'iniziativa del Fratel Teodoreto al tempo della fondazione.

Più volte, durante le malattie del nostro Fondatore, lo sostituì nelle adunanze e nella direzione dell'opera.

Nel 1915 ricevette dalle mani di Mons. Angelo Bartolomasi, allora Vescovo Ausiliare del Card. Richelmy, il prezioso autografo di S. S. Benedetto XV che fregia ancora oggi la nostra cara « Divozione ».

Nel 1919 per favorire la realizzazione della prima Casa di Carità Arti e Mestieri, secondo le direttive del SS. Crocifisso a Fra Leopoldo e fornire alla nascente opera i titoli voluti, non più giovane di età, si assoggettò a nuovi studi al Politecnico di Torino.

Nominato Direttore dell'Istituto Pacchiotti, fu promotore dell'Unione fra gli allievi e, negli ultimi tempi della Sua malattia, offriva a Dio le sue sofferenze per la realizzazione della Casa di Carità Arti e Mestieri a Giaveno.

Tante sofferenze non resteranno senza frutto per quell'opera e la sua memoria resta tra gli uomini in benedizione.

Fratel Ippolito ( Prof. Edoardo Casassa )

Per molti anni e a più riprese Direttore delle Scuole di S. Pelagia, seguì a distanza di poco tempo il Fratel Silvio al premio eterno.

Realizzatore di molte opere insigni del Suo Istituto, promosse e portò a termine, in tempi difficilissimi, la nuova sede dell'Istituto Arti e Mestieri di Corso Trapani in Torino, ne consacrò la cappella al SS. Crocifisso e volle intitolare la Comunità a Maria SS. Immacolata, per ricordare l'opera principale sorta dalla medesima.

Il Salvatore lo ricambiò con grazia segnalatissima durante il mitragliamento del trenino Torino-Giaveno del 9 gennaio 1945.

Ecco come si esprime lui stesso nella relazione fattane per il nostro Bollettino: ( vedi « L'Amore a Gesù Crocifisso - n. 1-2 anno 1945 ).

« Carissimo Fratel Direttore,

Con effusione ringrazio Lei e tutti i Fratelli dell'affettuoso interessamento e delle preghiere.

Dica al Fratel Teodoreto che le preghiere alle Sacratissime Piaghe, di cui proprio nelle sei ondate ricordai sempre la conclusione: « Concedetemi la grazia di ricevere i Santi Sacramenti in punto di morte » e che recito da circa 30 anni, mi hanno salvato la vita.

Rannicchiato sotto il sedile con il collo contratto, mi venne l'ispirazione di difendere il cranio e portai la mano sinistra sulla testa; una pallottola esplosiva mi spappolò mezza mano, senza il cui riparo era il cranio che …

Il Crocifisso vide che senza cervello non si possono ricevere i Sacramenti e mi risparmiò; non fui nel numero dei cinque che lì per lì giacevano esanimi nella mia vettura, ne dei 72 che subito o poi comparvero al Tribunale di Dio ».

Concluse la sua vita anche Lui a Grugliasco, dopo ricevuti con somma edificazione i Santi Sacramenti, secondo le reiterate preghiere fatte ogni giorno con la « Divozione a Gesù Crocifisso », e noi portandolo ad esempio a tutti i nostri fedeli aggregati, li preghiamo di suffragarne l'anima eletta.

Adelaide Gullino ved. Garneri

Fu tra le prime Zelatrici dell'Unione, avendo conosciuto il Servo di Dio Fra Leopoldo e il C.mo Fratel Teodoreto a cui ricorreva per consigli e preghiere.

Seguì con generosa comprensione gli sviluppi dell'Unione e fu fervida propagandista della « Divozione a Gesù Crocifisso ».

Alla Casa di Carità si sono già celebrate e si continueranno a celebrare le SS. Messe gregoriane da Lei stessa disposte.

Non giovane d'anni quando si fece Zelatrice dell'Unione, ma fervida di spirito, lasciò un ricordo incancellabile tra le Zelatrici del Gruppo di Via Galliari.

I Catechisti unitamente alle Consorelle la raccomandano alle preghiere dei buoni.