Le giornate del SS. Crocifisso  

B152-A6

Consigli pratici per organizzare le giornate del SS. Crocifisso

Un mezzo assai efficace per diffondere la Divozione a Gesù Crocifisso è quello di organizzare una o più giornate in onore del SS. Crocifisso presso chiese e parrocchie.

Occorre:

1) dedicarvi almeno una giornata festiva, durante la quale si informa tutta la predicazione al pensiero del SS. Crocifisso.

In particolare, insistere nel presentare la Santa Messa come la rinnovazione perpetua del Sacrificio del Calvario;

2) scegliere funzioni religiose intonate all'argomento del giorno.

È molto opportuna la Via Crucis, possibilmente solenne.

Così pure, la recita pubblica e reiterata della Divozione a Gesù Crocifisso, la processione di penitenza, la benedizione e distribuzione di crocifissi per le famiglie, ecc;

3) addobbare convenientemente la chiesa, collocando in risalto un grande Crocifisso e preannunziare la giornata servendosi anche degli appositi manifesti preparati dall'Unione;

4) distribuire in tutte le funzioni i foglietti della Divozione chiesti preventivamente all'Unione Catechisti;

5) istituire il Gruppo locale degli Zelatori e degli Ascritti del SS. Crocifisso e raccogliere le relative iscrizioni per tener viva la divozione al Crocifisso e conservare il frutto della giornata.

Regolamento dei Gruppi Parrocchiali di Zelatori e Zelatrici, aggregati all'Unione Catechisti

1) I Gruppi Parrocchiali degli Zelatori e Zelatrici del SS. Crocifisso si propongono di suscitare ed accrescere l'amore a Gesù Crocifisso e di sostenere l'apostolato catechistico parrocchiale.

2) I Gruppi sono alle dirette dipendenze dei Rev.di Parroci e spiritualmente uniti all'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, delle cui notevoli indulgenze e privilegi sono partecipi.

Ogni membro di tali Gruppi deve essere in possesso della pagellina comprovante l'iscrizione regolare all'Unione stessa.

3) I Gruppi sono retti da un Delegato o Delegata Parrocchiale con funzione di segretario.

La nomina è fatta dal rispettivo Parroco e convalidata dal Presidente Generale dell'Unione.

4) Le adunanze si tengono possibilmente ogni mese e sono presiedute dal Parroco o dal suo Rappresentante.

Una volta all'anno esse si svolgono con l'intervento di un Catechista dell'Unione.

In ogni riunione, dopo la recita della Divozione a Gesù Crocifisso, vengono esposti pensieri religiosi atti a conservare ed accrescere lo spirito del Gruppo.

Poi si ascoltano le relazioni del Delegato sull'attività esplicata dall'ultima adunanza e si studiano i mezzi pratici per diffondere sempre più la Divozione e gli ideali dell'Unione, specialmente quelli dell'apostolato catechistico e sociale.

5) Ogni Gruppo deve tenere aggiornato il registro delle iscrizioni ed avere cura che l'elenco degli Zelatori sia distinto da quello dei semplici Ascritti.

6) Le pagelline di aggregazione debbono richiedersi all'Unione dal Delegato con l'invio dell'elenco nominativo degli Ascritti separato da quello degli Zelatori e Zelatrici.

7) Ogni Gruppo promuove funzioni riparatrici e la pratica settimanale della Via Crucis, collettiva e individuale, inculcando gradatamente negli Zelatori e nelle Zelatrici la meditazione della Passione di Gesù ed il culto del SS. Crocifisso, congiunto a quello della SS. Vergine.

N.B. - Questo regolamento può essere analogamente adottato e seguito, con gli opportuni adattamenti, dalle Opere di Azione Cattolica e dagli Istituti Religiosi di educazione.

In questi casi, i Gruppi di Zelatori e Zelatrici del SS. Crocifisso sono presieduti e dipendono dai Superiori delle rispettive Opere di A. C. o degli Istituti religiosi di educazione.

Schemi e appunti per le « Giornate del Crocifisso »

Il Divin Crocifisso

La Croce

1. Da supplizio dello schiavo ( crocifissione romana, importata dall'Oriente: morte per dissanguamento, come per l'animale sgozzato e appeso ), la croce è fatta segno e simbolo della gloria futura « Mihi … absit gloriavi, nisi in cruce Domini nostri » ( Gal 6,14 ).

Il « Mistero » del dolore

2. Creato per la gioia, l'uomo, perché non era contento, peccò; ne più ritrova, in questo mondo, che un'unica realtà, il dolore.

Il dolore è insopprimibile, perché nessuno può strapparsi dall'animo il bisogno di Dio, del bene cioè, da lui rifiutato.

Ed ecco, il Figlio di Dio, fatto uomo, tare del dolore un « sacramento », per cui è gioioso solo chi, come Lui, accoglie ed ama il bruciore delle stigmate nella sua carne e nel suo spirito « Haurietis aquas in gaudio de fontibus Salvatoris » ( Is 12,3 ).

Spiritualità del Crocifisso

3. Dio ha crocifisso il caos e dato armonia all'universo.

L'uomo ha crocifisso Dio, e ridestato il caos.

Il Cristo è venuto a crocifiggersi, per restituire l'uomo nell'armonia divina, e delle cose stesse.

La spiritualità della croce è, per quanto possa sembrare paradossale, un'armonia di umano e divino: sofferenze assunte nel seno stesso dell'esistenza, ma salvificate e tali da dare alla vita l'originario carattere di gioia ineffabile e duratura.

È l'armonia dell'« Adimpleo in carne mea ea quae desunt passioni Christi » ( Col 1,24 ) ch'è tutta l'« integrazione » dell'umanesimo, che non può essere cristiano, se limitato all'integralismo « umano ».

La Crocifissione di Gesù

4. « Cristo ha patito per voi, a voi lasciando l'esempio affinché ne seguiate le tracce …

Poiché dunque Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi della stessa convinzione cioè che quegli che soffrì nella carne, l'ha rotta con il peccato, per vivere il resto del tempo non più secondo le passioni umane, ma secondo la volontà di Dio » ( 1 Pt 2,21ss ).

« Cristo morì per tutti, perché coloro che vivono non vivano più per sé, per Colui che per essi morì … » ( 1 Cor 15,3 ).

La Divozione al Crocifisso

5. Ogni uomo è un crocifisso: apra le braccia e forma la croce; ma non è che un'analogia esteriore.

Il cristiano, propriamente, è un « alter Christus » idest un crocifisso.

Noi siamo « carne del Crocifisso » ( Cfr. Mystici Corporis ), quotidianamente immolata con il sacrificio di Cristo, che offre con il suo Corpo tutte le sue membra, che siamo noi ( cfr. Ibidem. )

La divozione al Crocifisso consiste nello stabilire e rendere più intimi i vincoli sacrificali già propri del cristiano, e che gli derivano dalla sua appartenenza alla Chiesa:

a ) vincoli obbedienzali: « Factus est oboediens usque ad mortem … » ( Fil 2,8 ),

b ) vincoli ascetici: « Qui sunt Christi, carnem suam crucifixerunt … » ( Gal 5,24 )

c ) vincoli caritativi ( e sociali ): « Maiorem hoc dilectionem nemo habet, ut animam suam ponat quis prò amicis suis » ( Gv 15,13 ).

Forme Devozionali

6. a ) Il segno della santa croce.

b ) L'immagine del crocifisso, su di sé, nel proprio ambiente.

c ) La « Via Crucis ».

d ) L'ora d'agonia.

e ) La devozione al Preziosissimo Sangue.

f ) La devozione alle Cinque Piaghe.

g ) Gli « Uffici liturgici » della Passione ( cfr., p. es., l'uff. per la S. Lancia e i Chiodi; o quello della S. Sindone ).

Conclusioni

7. Il mondo contemporaneo non sa che farsene del Crocifisso, perché i cristiani sono i primi a « vergognarsi della croce ».

« Nunc autem et flens dico, inimicos crucis … » ( Fil 3,18 ).

Gli uni, come i Giudei, pur accorgendosi delle tenebre che s'addensano, s'aspettano qualche « miracolo » da Dio o dalla Chiesa, per muovere un dito: « Judaei signa petunt » ( 1 Cor 1,23 ).

Altri, ammalati d'inguaribile opacità ( kantismo, razionalismo, politicismo ), si disinteressano dei dogmi, negano praticamente il « mistero », sognano un « bengodi » anche cristiano, su questa terra, chiedono  riforme: « Graeci sapientiam quaerunt » ( Ibidem ).

Ma i « veri » discepoli di Cristo e della Chiesa sanno - ne l'ha loro rivelato la carne o il sangue, - che v'è una salvezza sola nel mondo: il ritorno al Crocifisso. ( Mt 16,17 ).

Il « nostro » ritorno alle forme sacrificali della Sua immolazione.

« Per il peccato d'un uomo la morte è entrata nel mondo » ( Rm 3,12 ), per la misteriosa apostasia della carne adombrata nel Genesi.

Il Cristo si unisce ad una « carne di peccato » ( Rm 8,3 ) per l'ultima devastazione delle nostre colpe, perché per noi, fu crocifisso: il Verbo Incarnato, appeso alla Croce, è ben Colui che « s'è tatto per noi maledetto … » ( Eb 12,2 ).

Ma con la nostra carne, fatta « sua », fatta « carne del crocifisso », Dio disvela il mistero della sua volontà: « riunire in Cristo tutte le cose, quelle dei cieli e quelle della terra » ( Ef 1,9 ).

È necessario che sottraiamo le nostre membra all'usurpazione di Satana.

( 1 Cor 6,15 ) - « le membra di Satana » di S. Agostino, - per rivendicarle a Cristo, con la grandezza vittoriosa dello Spirito, della fede cioè, mirando fisso al « Segno del Figliuol dell'Uomo » ( Mt 24,30 ).

È dunque urgente far nostra con la massima pienezza la conclusione di S. Paolo: « … nos autem praedicamus Christum et hunc crucifixum » ( 1 Cor 1,23 ).

Fr. Emiliano

La Divozione a Gesù Crocifisso ha il suo fondamento nello stato di peccato in cui ci troviamo

I - La Divozione a Gesù Crocifisso è fondamentale

è la divozione che valorizza la redenzione,

è l'atto di fede nella redenzione.

II - Lo stato di peccato

Due giovani alpinisti francesi salgono sul monte Bianco.

Il gelo li arresta e non rientrano al rifugio.

Dato l'allarme, guide ed elicotteri tentano il salvataggio; non riescono.

Ogni ponte di collegamento per via di terra e per via aerea è rotto e i due muoiono assiderati.

Essi non poterono far nulla per salvarsi …

Gli altri non poterono in alcun modo salvarli …

La situazione dell'uomo era identica: non poteva far nulla per sé.

Fortunatamente Iddio ricostruì egli stesso il ponte con l'uomo, per mezzo di Gesù Cristo, e Gesù Crocifisso.

Adamo peccò … anche noi abbiamo peccato … e tutti hanno peccato … « chi è senza peccato, scagli la prima pietra … ».

Peccare è « rompere il ponte » di comunicazione con Dio, e finche il ponte è rotto: non c'è strada … non c'è ferrovia … non c'è comunicazione … non c'è possibilità di relazione … .

Occorre riattaccare il ponte: o ponte reale … o ponte aereo …

Per ricostruire il ponte, occorre il progettatore … e l'esecutore …

Solo Gesù poteva essere e fu « progettatore » ed « esecutore ».

Gesù è « unico e perfetto mediatore principale fra Dio e gli uomini ».

« Siamo stati salvati per mezzo dell'unico mediatore; N. S. G. Cristo » ( Conc. Trento ).

« Uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini: l'Uomo Cristo Gesù » ( 1 Tm 2,5 ).

« In nessun altro è salute » ( At 4,12 ).

« Gesù è mediatore di Dio e degli uomini, perché Dio col Padre, e uomo con gli uomini » ( S. Agostino. Sermo 12,21 ).

III - Gesù Crocifisso Redentore

Gesù Cristo ha ricostruito il ponte con la Redenzione: atto spontaneo, di infinita bontà, di effetto immediato e universale.

La parola redenzione include il senso di « ricompera », di « ricatto » di « riacquisto » … pagando il prezzo.

Gesù Cristo, soprattutto col sacrificio della Croce: ha pagato il prezzo del riscatto … ha soddisfatto alla divina giustizia … ci ha liberati dal peccato … ci ha rimeritato la grazia … e ci ha reintegrati nello stato di grazia … « patì sotto Ponzio Filato, fu crocifisso, morì e fu sepolto … ( Credo Apost. )

« … crocifisso per noi, patì e fu sepolto … ( Simb. Nic. Costantinop. ).

« Per la salute del genere umano patì e morì sulla croce ». ( Conc. Later. IV ).

« … con la sua santissima passione sul legno della croce, ci ha meritato la giustificazione ». ( Conc. Trento ).

« il Figlio dell'uomo è venuto a dare la sua vita per la redenzione » ( Mt 20,23 ).

« Io dò la mia vita per le mie pecorelle ». ( Gv 10,15 ).

« è necessario che uno muoia per il popolo ». ( Gv 18,14 ).

« Sei degno di ricevere il libro e aprire i segnali perché sei stato ucciso e ci hai redenti ». ( Ap 5,8 ).

« Ha portato nel suo corpo i nostri peccati sopra il legno, affinché viviamo alla giustizia ». ( 1 Pt 2,24 ).

« Come in Adamo tutti muoiono, così in G. Cristo ricevono la vita » ( 1 Cor 15,22 ).

« Con la sua morte purificò, abolì, estinse tutto ciò che c'era di colpa ». ( S. Agostino ).

IV - Gesù Crocifisso ha dato soddisfazione piena e sovrabbondante.

Gesù Crocifisso non ha solo redento cioè ricomperato; anche gli schiavi venivano ricomperati, ma restavano schiavi …

Gesù Crocifisso ha soddisfatto … soddisfare è più che redimere …

Gesù Crocifisso ha dato a Dio Padre tutto quello che poteva esigere, anzi, ancora di più, tanto da tacitarlo in maniera assoluta, senza possibilità di recriminazione. ( Parole inopportune? … ma vere! … ).

Come ha soddisfatto? … Con soddisfazione vicaria, cioè in vece nostra … Dio Padre non ha condonato il debito, senza più pretendere riparazione.

Gesù Crocifisso ha dato Lui riparazione vera e reale: non ha mandato un angelo a riparare per noi … non si è fatto angelo per riparare per noi … ma si è fatto Lui stesso uomo come noi … si è fatto solidale con noi: non peccò, ma si addossò i nostri peccati, e visse, lavorò, sofferse, pazientò … come un comune uomo peccatore.

« Colui che non ha conosciuto il peccato, Dio lo ha reso peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in Lui ». ( 2 Cor 5,21 ).

« Il Figlio fu nella similitudine della carne peccatrice per distruggere il peccato nella carne, e per attuare in noi la giustizia ». ( Rm 8,3.4 ).

Gesù Crocifisso ha ristabilito Piena, Assoluta, Infinita giustizia in noi; obbedendo a Dio Padre, in ogni istante, con fedeltà assoluta … fino alla morte sulla croce …

In tal modo ha dimostrato al Padre tutto l'amore che l'umanità ha per Lui, ( avrebbe dovuto avere per Lui ) come riconoscenza doverosa … e Dio Padre è totalmente soddisfatto - non può e non vuole esigere più nulla dagli uomini - perché per mezzo di Gesù-uomo, gli uomini amano Dio quanto merita e quanto deve essere amato.

È proprio morendo sulla croce che Gesù dimostra quanto Lui ( cioè quanto gli uomini ) ama Iddio …

Non era necessario che Egli morisse …

Qualunque azione divino-umana, qualunque serie di azioni divinó-umane avrebbero « redento » abbondantemente …

Ma Gesù volle soddisfare pienamente, infinitamente … e si offerse tutto fino al « consummatum est » della croce …

Così Gesù Crocifisso ha ristabilito I'umanità nella piena giustizia da cui era caduta .. .e gli uomini riguardano a Dio con fiducia … .

Così Dio Padre ha la gioia di poter riamare l'umanità cioè tutti gli uomini come e più ancora che nel momento della creazione …

Doveri verso Gesù Crocifisso

Meditare a lungo la sua infinita dedizione …

Ammirare la sapienza divina che concepì un piano così superiore alla nostra possibilità di concezione … L'avremmo creduto presunzione peccaminosa …

Ringraziare « sine fine » la infinita bontà di Gesù Crocifisso … che va oltre la infinita giustizia di Dio Padre … che supera la infinita misericordia di Dio stesso …

Servirsi del Crocifisso … Contemplare Gesù Crocifisso … Baciare il Crocifisso … Recitare meditando ogni preghiera a Gesù Crocifisso …

La formula di divozione alle cinque piaghe di Gesù Crocifisso

Fu scritta da Fra Leopoldo Maria Musso, o.f.m., come formula riassuntiva delle sue lunghe meditazioni, contemplazioni e conversazioni con Gesù Crocifisso.

Fu diffusa in copie manoscritte da lui e dai fedeli a cui la fece Conoscere ( 1906 ).

Approvata dal Card. Richelmy nel 1907, fu stampata per una più ampia diffusione.

Fr. Teodoreto e i Catechisti del SS.mo Crocifisso si interessarono per la sua diffusione dall'anno 1912.

Tale Divozione fu affidata, ai Fratelli delle Scuole Cristiane per invito diretto di Gesù Crocifisso fatto a Fra Leopoldo.

Tradotta in 17 lingue è ora lanciata nel mondo a milioni di copie.

Stampata anche all'estero in centri di diffusione autorizzati, incontra grande simpatia nelle anime meditative, e conquista alla fede anche non credenti.

I - Non è una « Preghiera comune »

Anche se apparentemente non ha nulla di particolarmente impressionante …

Nacque da lunghe … ripetute … profonde … meditazioni.

Meditazioni che cercarono di penetrare nell'animo di Gesù in quelle « tre ore » che vanno dalla inchiodatura alla croce, all'ultimo respiro.

Meditazioni che portarono alla unione comprensiva di Gesù Crocifisso:

1° - immaginando la sofferenza fisica di Gesù in ciascuna delle cinque piaghe principali … ( minuto per minuto per tre brevi - lunghissime ore ).

2° - immaginando i pensieri di Gesù ( nelle tre brevi … lunghissime ore ).

a ) nel vedere quanti si muovevano sotto e attorno alla sua croce …

b ) nel vedere il mondo degli Ebrei, presso cui soltanto aveva predicato, e che tanto si dimostrava sconoscente …

c ) nel vedere il mondo pagano delirante intorno a tutt'altri ideali, così lontani da quelli della sua « buona novella » …

3° - immaginando i desideri di Gesù ( nelle tre brevi … lunghissime ore )

a ) riguardo al Divin Padre … alla Madonna SS.ma … agli Apostoli …

b ) riguardo al popolo ebraico e ai suoi crocifissori …

c ) riguardo ai pagani romani, greci, orientali, occidentali …

d ) riguardo alla diffusione del Vangelo e del Cristianesimo …

4° - immaginando la visione che Gesù ebbe di tutto il futuro ( idem )

a ) dei fedelissimi fino al martirio …

b ) dei fedeli incostanti … degli infedeli, apostati, eretici …

c ) della Chiesa nei secoli …

5° - immaginando la corrispondenza dei singoli ( idem )

a ) di Pietro … di Paolo … di ciascun Apostolo …

b ) di ogni singolo Papa … Vescovo … dirigente …

c ) di ogni singolo individuo nel suo ambiente …

d ) di me che fui personalmente presente a Lui, con tutte le mie doti, condizioni favorevoli, grazie messe a disposizione, atti di fedeltà, infedeltà, difetti, peccati, resistenza alla grazia, la situazione nel momento della mia morte …

Meditazioni che resero presente nel tempo la crocifissione di Gesù, come è realmente presente per ciascuno uomo durante la sua vita.

Meditazioni che buttarono a terra il santo Frate Leopoldo, e poi Fr. Teodoreto, e poi i suoi Catechisti, in una adorazione di umiltà, di affetto, di confidenza assoluta …

Meditazioni che diedero il senso della unione vera e reale a Maria SS.ma e agli Angeli e ai Santi nell'adorare Gesù Crocifisso …

II - La struttura e il disegno della formula è risultata quanto mai logica e cattolica.

1° - Una dichiarazione di schietto pentimento dei propri peccati, di ardente desiderio della santità.

Una preghiera per il trionfo della Chiesa, nel mondo e nelle anime.

2° - Una richiesta insistente di salvezza per i peccatori e per i moribondi non ancora riconciliati.

3° - Una preghiera accorala perché nel clero e nelle famiglie religiose vivano veramente e si moltiplichino i Santi.

4° - Una domanda di liberazione di tutte le anime del purgatorio, di quelle anime cioè, per cui la redenzione fu efficace.

5° - Una preghiera per le persone care intimamente legate è cristianamente, a ciascuno.

Struttura una e completa, semplice e secca, ma piena ed illimitata, che abbraccia tutta la Chiesa militante, purgante e trionfante.

Un monumento di divozione ascetica.

IlI - Alla piaga della mano destra

1° - Gesù nell'orto del Getsemani, essendosi volontariamente gravato della colpevolezza dei peccati di tutti gli uomini e di tutti i tempi, ne provò tale vergogna, orrore e odio, che cadde prostrato dinanzi a Dio Padre, per tre ore di tremenda agonia, in cui implorò misericordia e perdono.

2° - Dinanzi a Gesù Crocifisso, la posizione naturale del cristiano pentito, è buttarsi in ginocchio, e vedersi accanto alla Madonna, agli Angeli e ai Santi, per adorare e chiedere perdono.

3° - Capire Gesù Crocifisso è capire la Chiesa, nata dal suo Cuore trafitto, è desiderare la sua estensione nel mondo; è chiedere e collaborare alla vita santa di tutti i suoi membri.

IV - Alla piaga della mano sinistra

1° - Accanto a Gesù, crocifisso come Lui, e come Lui moribondo, c'è un ladrone stracarico di colpe - ne concepisce dolore - e si sente dire: « Oggi sarai meco in Paradiso ».

2° - Richiesta di « grazia » per i peccatori, per i moribondi … e fra questi, per quelli che « non vogliono » riconciliarsi.

Per essi non c'è merito su cui far leva; solo la « grazia » può salvarli …

Capiranno dopo … Quanti « graziati » anche in questo mondo compresero « poi » la loro colpa.

V - Alla piaga del piede destro

1° - Ai piedi della croce c'era un apostolo: Giovanni. Nascosti in Gerusalemme c'erano gli altri.

Tutti amici giurati di Gesù … ma costernati, paurosi e bisognosi di Spirito Santo che ne avvalorasse l'animo fino al punto di accettare il combattimento contro il paganesimo … e la morte …

2° - Gli apostoli d'oggi, legati con un giuramento perpetuo alla Chiesa e a Dio, sono i sacerdoti e i religiosi …

La loro santità trascina il mondo ( vedi S. Benedetto, S. Bernardo, S. Francesco, S. Domenico, S. Ignazio, S. G. B. La Salle, S. G. Bosco … ) ma a patto che sia « santità ».

3° - Ottenere tale santità è « impegno » e « interesse » di tutti i fedeli …

VI - Alla piaga del piede sinistro

1° - Nel limbo c'erano anime che da secoli attendevano … Gesù a momenti sarebbe comparso fra loro ad annunziare la liberazione.

2° - La pena del limbo fu pari a quella dell'attesa delle anime purganti che inoltre soffrono per giungere alla purificazione …

3° - Le pene del Purgatorio diventano purificatrici solo se unite alla Passione di Gesù che da loro l'efficacia trasformante: da anime affezionate alle loro miserie, in anime deliranti per Dio …

4° - Tanto più presto le anime purganti saranno liberate, quanto più otterremo per loro che sperino solo nei meriti della Passione di Gesù …

VII - Alla piaga del sacro costato

1° - Ai piedi della croce c'erano anche la Madonna SS.ma e le pie donne che neppure un momento avevano diffidato che avevano accettato i disprezzi dei Giudei lungo la via Crucis …

2° - La Madonna doveva essere l'Angelo tutelare degli Apostoli, i quali tornarono decine e decine di volte da Lei a riferire sulla attività svolta e a chiedere consiglio …

3° - Ogni cattolico che prega non è mai solo, non è mai egoista, porta sempre con sé gli interessi di tutti: cristiani e non cristiani …

È naturale che in particolare siano affidate a Gesù agonizzante le anime più vicine che cercano la salvezza spirituale …

VIII - Conclusione

La meditazione così cordiale e profonda otterrà certamente effetti salutari, voluti da Gesù ben prima che dai suoi devoti:

a ) santità della vita,

b ) sacramenti in punto di morte,

c ) gloria eterna.

Divozione

che ben addentra in Dio … che unisce a Gesù Cristo … che apre il cuore alla più grande fiducia, anzi alla certezza …

La espressione « Amabilissimo » nella formula della Divozione alle Cinque Piaghe

O Jesu mi dulcissime, / Spes suspiranti auimac, / Tè querunt piae lacrimae / Tè clamor mentis intimae. ( S. Bonaventura, senno III de Pass. Domini )

« L'amabilissimo Gesù è piagato per te, si è lasciato fare una larga ferita alle mani, ai piedi e al costato per riceverti, e tu non hai fretta di entrare?

Sii è lasciato aprire lo stesso suo Cuore, per ricevere il tuo: E tu tarderai a offrirglielo? »

Il Servo di Dio Fra Leopoldo Maria deve aver letto queste parole del Santo suo Confratello Bonaventura, Dottore della Chiesa, che devono averlo impressionato, perché nelle sue contemplazioni, nelle sue preghiere, nei suoi « detti » di Gesù Crocifisso lo chiama sempre Amabilissimo, Amatissimo, Dolcissimo.

È segno che Gesù sulla Croce gli compariva come l'Agnello divino e immolato, pieno di dolcezza e di amabilità, specchio di mansuetudine e di pazienza, stimolo all'amore e al sacrificio.

1° - Ecco il tuo Re che viene a te e si mostra: pieno di amabilità e di dolcezza: È il Dio che si dona per redimere le sue creature, paga col suo sangue, le vuole scampare dai rigori della divina Giustizia, le attira a sé con le dimostrazioni del più grande amore.

A Giuda: Amico …, con un bacio …?

A chi lo schiaffeggia …, dammi accusa … , perché mi percuoti?

A Pietro che lo rinnega: uno sguardo d'amore che fa piangere …

Alle pie donne: Non piangete su di me …

2° - Ecco il tuo Re che viene a te e si mostra:

specchio di mansuetudine e di umiltà: Fa osservare a Pietro che ha dormito …, dice con calma a Caifa d'aver parlato in pubblico e niente di nascosto …, dice a Filato che è venuto a testimoniare la verità.

di pazienza e longanimità: Non si irrita, non minaccia, sopporta con pazienza il tradimento, la fuga …, il rinnegamento …, i flagelli, le spine, gli insulti, la posposizione a Barabba, la condanna quantunque sia innocente.

3° - Ecco il tuo Re d'amore e di sacrificio: dilexit nos … et tradidit semetipsum prò nobis.

Ci amò all'estremo: Ecco quel Cuore che si è privato di tutto per noi: degli amici, della fama, delle vesti, della Madre che ha dato a noi, del Padre che l'ha abbandonato, della vita, delle ultime gocce di sangue del suo cuore, il lenzuolo e il sepolcro lo ebbe in elemosina dagli Ebrei.

Ecce Homo

( guardiamo il Crocifisso )

Ad Atene, in pieno mezzodì, un uomo, Diogene, con la lampada in mano cerca qualcosa.

Cosa cerchi? Cerco un uomo!

La lampada si spegne senza che Diogene abbia trovato l'uomo.

I geni di Atene e di Roma non erano l'uomo.

Gerusalemme è più avventurata.

Il venerdì santo … in piazza, dinnanzi al Pretorio, la folla radunata attende un Uomo che è dentro, da Pilato.

Si apre una porta sopra un balcone … tutti gli sguardi si fissano là …

L'umanità da oltre seimila anni attende la venuta di questo Uomo il desiderato di tutte le genti.

Pilato lo precede e Io mostra a tutti.

È un essere umano anche se sfigurato dalla flagellazione.

Ecce Homo! quell'uomo che non si trovò ne in Atene, né in Roma, è là sul balcone, sanguinante, coperto da uno straccio di porpora, coronato di spine, con una canna in mano.

È Gesù, il Messia, il Redentore, che qualche ora dopo sarà innalzato ancora di più sulla Croce, perché lo vedano e si fissino in Lui.

Volgeranno gli occhi in Colui che hanno trafitto: Tutti hanno lo sguardo volto a Gesù:

I buoni: Egli è la meta di ogni loro aspirazione; la consolazione nelle avversità; il movente d'ogni azione; il modello d'ogni virtù, specie della carità, e del sacrificio.

Morendo lo invocano e baciano fiduciosi.

I cattivi: Lo ritengono causa dei loro mali ( bestemmie ); giudice dei loro delitti ( rimorsi ); vindice delle loro iniquità ( castighi ).

Vorrebbero che egli non ci fosse: l'avaro e il ladro, il vizioso, il vendicativo, e il superbo, perché si sentono condannati dal Crocifisso.

Ma Gesù, l'Uomo-Dio è là, la sua Croce è dappertutto.

Malgrado i loro sforzi, non possono far tacere il grido di Pilato: Ecco l'Uomo.

Gesù in croce ripete la storia sublime del suo grande amore, che perdona il grande delitto dell'umanità, e la mostruosa ingratitudine che si perpetua.

Ciò che più affligge Gesù fu il vedere molti perdersi, malgrado tanto copiosa redenzione.

Quae utilitatis in sanguino meo …? Populo meus, quid feci tibi … !

Gesù fiducia dei morenti

O Crux, Ave, spes Unica!

Sul letto di morte non ci verranno presentati oro, argento, pietre preziose, titoli, onori …, ma un Crocifisso: se l'avremo amato sarà per noi gioia, rifugio, consolazione.

Un giovane morente a venti anni … disperato …, apriva le mani dicendo: « sono vuote! »

La suora che l'assisteva gli mise in mano un Crocifisso … dicendogli: ora non sono più vuote … Hai i meriti di Gesù.

Morì rassegnato e pieno di fiducia nel SS.mo Crocifisso: spes unica!