I nostri defunti  

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Un collaboratore ed emulo del Fr. Teodoreto:

Fr. José Geronimo

Il 4 marzo 1964 si spense a Irun, nella Spagna, il Fr. José Geronimo, di appena 33 anni.

Di lui ci sono giunte scarse notizie dalla Spagna, ma quello che sappiamo è sufficiente per suscitare la nostra ammirazione e la più viva riconoscenza.

L'abbiamo conosciuto a Zaragozza l'anno scorso quando siamo andati colà per assistere alle prime consacrazioni dei catechisti da lui preparati e inaugurare l'Unione Catechisti a Zaragozza.

Fu l'unico incontro con lui ed eravamo lontani dal presagire una sua fine così prossima.

Due cose ci restarono impresse: la sua figura distinta e pia, con una maturità spirituale superiore alla sua giovane età, e la maniera nobilissima con cui si realizzò la funzione paraliturgica delle consacrazioni.

Dell'Unione aveva un altissimo concetto.

« Se la scuola trovò la sua soluzione quando ebbe i Maestri » scriveva nella sua lettera dell'8/3/'63, « l'apostolato secolare l'avrà quando ci saranno Apostoli laici.

Il Fr. Teodoreto ci aiuterà, con San Giovanni Battista La Salle, a formare questi religiosi secolari che devono essere la migliore garanzia di un apostolato laicale efficiente ».

Appena conosciuta l'Unione si era dedicato con passione a lavorare per stabilirla nella capitale dell'Aragona, all'ombra di N.S. del Pilar ed ebbe la consolazione di vederne i primi frutti.

Ma il Signore chiedeva da lui ben più dell'attività, chiedeva il sacrificio, ed egli si offrì generosamente quale vittima per lo sviluppo dell'Unione Catechisti.

Minato da un male inesorabile fu portato in sala operatoria, dove il chirurgo lo aprì e lo richiuse subito, non essendo più possibile alcuna operazione.

Durante il delirio dell'operazione continuava a ripetere che egli offriva la sua vita per l'Unione Catechisti.

Trasportato a Irun visse ancora qualche tempo, preparandosi ad una morte edificante e confermando più che mai la sua intenzione di offrire la sua vita per l'Unione.

« In occasione del quarantennio dell'Unione, diceva egli, il Signore si è scelto due vittime.

Ora, nell'anno cinquantenario non può mancare una vittima di immolazione con Gesù Crocifisso, e io sono stato designato e accetto volentieri ».

Alla vigilia della sua morte, mentre tutti pregavano per la sua guarigione, in Italia e in Spagna, e si chiedeva con insistenza il miracolo per intercessione del Fr. Teodoreto, egli insisteva con il Fr. Venanzio affinché scrivesse a Torino per confermare la sua volontà di donare la sua vita per l'Unione Catechisti.

Fu il suo testamento, e tutti i Fratelli della Spagna ne sono ancora commossi.

« Nessuno ha un amore più grande di chi da la vita ».

Questo Fratello che muore per l'Unione dice nel modo più eloquente quanto fosse grande l'idea che se ne era fatta e quale entusiasmo e dedizione può suscitare negli educatori lasalliani il messaggio e l'opera del Fr. Teodoreto.

Molti Fratelli hanno lavorato per l'Unione, ma in modo particolarissimo i catechisti ricorderanno con affettuosa commozione e con imperitura riconoscenza il giovane Hno Geronimo, che ha avuto appena il tempo di passare accanto ad essi, ma che ha trovato il modo in così breve tempo di fare ad essi il più gran dono che un uomo possa fare.

Un discepolo del Fr. Teodoreto:

Domenico Mussino

Fu uno dei primi giovani scelti dal Fratel Teodoreto nel lontano 1913 per la costituenda Unione del SS. Crocifisso.

Egli fece la sua consacrazione il 17 maggio 1914 restando per tutta la vita un affezionato e attivo membro dell'Unione, quale catechista Associato.

Animato da viva pietà egli si dedicò alla famiglia curandone la vita cristiana e impiegò tutto il tempo disponibile nell'assistenza dei diseredati, per mezzo della « Messa del Povero ».

Di questa opera di redenzione dei mendicanti egli fu valido propulsore fin dal 1933 portando l'Unione in un campo caritativo di particolare impegno.

Il suo gran cuore non poteva parlare dei suoi « accattoni » senza commuoversi e fargli escogitare iniziative per trovare aiuti adeguati ai crescenti bisogni delle tre sezioni.

Fu l'ispiratore del dormitorio del povero che, realizzato con l'appoggio del Rev.do Don Arbinolo alla « Città dei ragazzi », venne intestato al nome del Catechista Dr. Carlo Demaria.

Da parecchi anni afflitto da grave malattia, costretto a riposi forzati non tralasciò mai la partecipazione alla Messa festiva dei poveri, impegnando i confratelli al controllo delle presenze e cercando mezzi di emulazione fra i poveri affinché frequentassero il Santo Sacrificio e la lezione di catechismo.

Fra questi mezzi stabilì dei premi sorteggiati ogni domenica fra i primi dieci arrivati e la passeggiata annuale ai principali Santuari piemontesi.

La Divina Provvidenza gli mandò sempre i mezzi sufficienti perché i suoi poveri godessero, almeno una volta all'anno di un giorno di santa letizia.

Morì il 9 febbraio 1964, esattamente nel 93° compleanno del Fr. Teodoreto e la sua fu una morte edificante.

Lo rimpiangono i suoi poveri e con loro tutti i Confratelli dell'Unione che lo considerano un fulgido esempio di carità.