Messa del povero

B166-A7

Relazione Anno Sociale 1964-65

L'attività dell'esercizio 1964-65 iniziò con la prima domenica di ottobre alla Sezione di via Cibrario, e con la festa di Tutti i Santi, il 1° novembre, alla Sezione dei Santi Angeli.

Si concluse in maggio nella Sezione di via Cibrario, con due domeniche d'anticipo sulla data ordinaria di chiusura, a causa di lavori murari nel locale adibito a cappella.

Le riunioni in quella Sezione furono 38, frequentate ogni volta da una media di 70 poveri.

Ai Santi Angeli si concluse il 29 giugno, dopo 48 riunioni frequentate in media da 100 poveri ogni volta.

Quest'anno per la prima volta si poterono radunare i poveri anche nella festa di S. Vincenzo De Paoli, per la S. Messa e un pranzo abbondante e completo, a cui parteciparono circa 170 poveri.

Una seconda riunione straordinaria ci fu in agosto, con le stesse solennità esteriori e lo stesso numero di partecipanti, e altre tre riunioni nelle ultime tre domeniche di settembre.

Tutto ciò si poté realizzare grazie ad aiuti straordinari ottenuti da un benefattore, e permise di tenere un contatto coi nostri poveri anche durante il periodo estivo, con grande loro vantaggio spirituale e materiale.

Tra le attività connesse alla Messa del Povero, la principale è quella del dormitorio invernale, aperto con la collaborazione totale e incondizionata di Don G. B. Arbinolo, alla Città dei Ragazzi.

Nel periodo di apertura, da metà novembre a metà marzo, fu sempre stipato, nei suoi 20 letti ben ordinati in un ampio locale riscaldato e attrezzato, e negli altri 10 o 15 posti di fortuna dovuti ottenere in vista del numero straordinario di quelli che avevano necessità di questa provvidenza.

L'attività del dormitorio costò qualche sacrificio al personale adibito a questa incombenza, ma dimostrò anche il contegno educato e riconoscente della generalità dei poveri che poterono beneficiare del servizio.

Dall'inizio della Messa alla Sezione dei Santi Angeli fino alla data di chiusura, ogni sabato pomeriggio o vigilia di festività la sede fu aperta per il servizio di parrucchiere, il cambio di abiti, seguito dalla preparazione dei canti religiosi per la festa seguente, da una refezione e dalle preghiere della sera.

Tra le attività speciali sono da ricordare due giornate di ritiro tenute nella sede dei Santi Angeli il 22 dicembre e il 13 aprile, come preparazione al Natale e alla Pasqua.

I poveri, in numero di circa 80 ogni volta, trascorsero tutta la giornata nella preghiera e nella preparazione alla S. Confessione, aiutati dai Sacerdoti.

Fu servito loro colazione, pranzo e cena.

Ebbe un buon successo, nel ritiro prima di Pasqua, la proiezione di un film sulla Passione di Gesù.

Nei cinque giovedì di quaresima, con l'aiuto degli studenti universitari di Villa S. Giuseppe e della FUCI, furono organizzate conferenze religiose a cui presero parte, ogni volta, circa 90 poveri, seguite da una graditissima cena calda.

La partecipazione attiva dei poveri come interlocutori, dimostrò il loro vivo interesse a questa iniziativa.

La celebrazione liturgica del Giovedì Santo, nella Chiesa succursale di Maria Ausiliatrice, commosse in modo particolare i più di 100 poveri partecipanti, che assistettero devotamente alla S. Messa concelebrata e alla lavanda dei piedi.

Fu poi servita la cena nel salone parrocchiale.

La tradizionale gita premio con gli ottanta meglio qualificati nel conteggio delle presenze alla Messa domenicale, fu realizzata il 14 giugno ed ebbe come meta due suggestivi Santuari: il Santuario del Divino Crocifisso di Boca dove i poveri assisterono alla S. Messa e fecero in gran numero la S. Comunione, e il Santuario di Nostra Signora di Rado a Gattinara, dove fu servito il pranzo.

L'indovinata meta e l'ottimo trattamento commossero i poveri che corrisposero con un contegno edificante.

Con l'aiuto straordinario di un benefattore, il 3 e 4 luglio fu possibile realizzare una seconda gita di due giorni al Santuario di Nostra Signora del Sangue a Re in Val Vigezzo, riservata ai nostri poveri allora degenti in convalescenziari, ospizi, sanatori.

La manifestazione fu particolarmente opportuna e gradita dai poveri, perché li liberò, quantunque per poco, dal caldo afoso della città e dalla monotonia del loro ambiente.

Con l'aiuto della Provvidenza si poterono realizzare altre piccole attività, non tutte di secondaria importanza, come la distribuzione di indumenti, di sussidi straordinari, l'aiuto per pratiche di lavoro o di emigrazione, le fotografie per carte d'identità, la sistemazione in ospedali o ospizi, ecc.

Il tutto perché la Provvidenza ci è venuta particolarmente incontro quest'anno, non solo con i mezzi materiali che permisero maggiori e più qualificate attività, ma anche con l'aiuto di giovani generosi, in numero più abbondante, che affiancarono l'opera dei Catechisti con perfetto spirito d'intesa.

Ricordiamo in modo particolare gli Universitari di Villa San Giuseppe, alcuni dei quali studenti stranieri nella nostra città, gli artigiani di Valdocco, che tra l'altro rinnovarono l'impianto amplificatore ai Santi Angeli, i giovani dell'Istituto dei Carabinieri, sempre puntuali ad arrivare alle attività dalla loro lontana residenza.

Uno sguardo globale all'attività svolta della Messa del povero in quest'anno sociale 1964-65, pone in risalto la molteplicità delle iniziative, andate tutte a buon fine, ma ciò si deve senz'altro, oltre che all'aiuto e alla benedizione del Signore, allo spirito di concordia e all'impegno generoso di ciascuno di quelli che diedero il contributo della propria attività.

Grazie a questa concordia anche il legame di amicizia tra i poveri e il personale assistente si è stretto al punto di sentirsi tutti una grande famiglia dove tutti si comprendono e si vogliono bene sotto lo sguardo del SS. Crocifisso.

Il fattore preminente di questo consolante risultato è dovuto in primo luogo alla continua presenza dei Catechisti anziani che hanno saputo dirigere ed incoraggiare ogni iniziativa e determinarne il successo.

Con le consolazioni, non sono purtroppo mancate le pene, per le sofferenze che non abbiamo potuto alleviare e alle necessità a cui non siamo riusciti a far fronte.

Alcuni dei nostri poveri sono periti tragicamente, e alcuni furono trovati morti assiderati.

È una constatazione molto amara, di cui non ci possiamo capacitare.

È vero che alcuni mendicanti sono irriducibilmente girovaghi e preferiscono dormire sotto un ponte, piuttosto che accettare quel minimo di disciplina e di ordine che comporta un dormitorio.

Ma questo appunto dimostra quanto ancora ci sia da fare, sia per l'assistenza materiale, e più ancora per quella spirituale.