L'uomo non separi ciò che Dio ha unito

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Non si esagera certo dicendo che la questione del divorzio ha segnato un'ora storica per la nazione italiana, ponendola dinnanzi ad un'alternativa drammatica, fra un bene fondamentale, goduto per tanti secoli, custodito gelosamente e difeso da tante insidie, e la rinuncia ad esso, non per una evoluzione più perfetta, come ipocritamente vorrebbero fra credere i suoi avversari, bensì per un'attenuazione della legge morale, che ad essi da tanto fastidio.

L'Italia, centro del cattolicesimo e, malgrado tutte le sue impennate, imbevuta dell'Idea cristiana fino al midollo, potrebbe giustamente applicare a sé ciò che Mosé diceva ad Israele: « Non vi è, né ci fu mai nazione tanto grande che abbia i suoi dei a sé vicini, come il Dio nostro è presente a noi ».

E ne dovrebbe essere gelosa e fiera.

Ma ora la marea di ateismo che sta inondando tutta la terra ha reso profana anche l'Italia, che si dichiara « stato laico ».

Laicismo qui significa sconsacrazione.

Dio è morto, il cristianesimo è ormai superato e protagonista della storia è solamente l'uomo: umanesimo ateo.

Senonché Iddio non è soltanto il « Creatore » dell'universo, il suo principio, ma ne è anche il « conservatore », il sostegno: in Dio viviamo, ci muoviamo e siamo ( At 17,28 ).

E perciò folto il sostegno l'edificio crolla.

E crolla l'istituto familiare che ne è la struttura portante, il fondamento di tutta la società umana.

Badiamo bene: non è che questo sia un risultato indiretto, imprevisto, anzi è proprio a questo che si mirava, perché finché la famiglia è salda e sana tutti i movimenti eversivi sono destinati a infrangersi e vanificarsi.

L'odio contro Dio si concreta subito in attentato contro l'uomo.

Satana, che fu omicida fin da principio, non potendo colpire Dio si scaglia contro l'uomo: divorzio, aborto, controllo delle nascite, vengono tutti dalla stessa sorgente, che produce anche le guerre di sterminio e tutti gli attentati contro la vita.

In certe nazioni dove l'aborto è legalizzato vengono soppresse ogni giorno migliaio di vite umane: autentici assassini! pacificamente ammessi, ma che gridano vendetta al cospetto di Dio.

Un passo alla volta e anche in Italia si arriverà a questa situazione, se il popolo italiano, che è il più umano di tutti, non si alzerà con orrore a difendersi e a difendere i beni più essenziali, cioè la vita naturale e quella soprannaturale, l'amore quale anima di tutti i rapporti, il rifiuto dell'egoismo e dell'odio.

La propaganda avversaria è stata condotta con accanimento, nonostante tutte le dichiarazioni in contrario, ha diffuso molti argomenti « ad hominem » che non hanno alcun valore, ma che fanno impressione sulla gente impreparata, ed ha prodotto molta confusione di idee.

A tutti vorremmo dire che bisogna mirare alla sostanza delle cose e non alle virtuosità verbali e che la sostanza del problema in questione è stata esposta con molta chiarezza dai Vescovi italiani nel documento con cui hanno dato le direttive in materia.

A tutti vorremmo ricordare che la libertà non è il libero arbitrio di fare ciascuno quello che gli pare e piace, perché altrimenti ciascuno sarebbe libero di portar via la roba altrui, la moglie altrui e di mandare al Creatore tutti quelli che gli danno noia; ma la libertà è la regola del bene, è la capacità di seguire i dettami della retta coscienza, e di compiere il dovere indicato dalla ragione, nonostante tutte le remore interiori e gli intralci esteriori.

A tutti poi vorremmo raccomandare di non dimenticarsi che c'è una Provvidenza in Cielo, che aspetta soltanto di essere sollecitata, e perciò di rivolgersi ad essa con fervide preghiere, affinché voglia evitare all'Italia tanta sciagura.