È venuto!

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Un parroco ungherese, che deve conservare l'anonimo per ragioni intuitive sta cercando di diffondere un fatto straordinario, avvenuto nella sua parrocchia di cui garantisce l'assoluta storicità.

Il fatto è illuminante sulla situazione dei cristiani oltre cortina, ma è anche un segno della presenza di Dio.

Ecco di che si tratta.

Nella scuoletta elementare di un villaggio c'è una maestra atea convinta, anzi addirittura fanatica, la quale ha giurato a se stessa di distruggere la fede religiosa dei suoi allievi e dei loro parenti, che invece si ostinano nelle loro « superstizioni ».

Essa non lascia passare occasione per deridere i credenti e per la festa del S. Natale ne ha studiata una bella.

Soprattutto prende di mira la piccola Angela, una bimba molto intelligente e assai ferma nella sua fede.

Un mattino entrando in classe la chiama alla cattedra: - Angela vieni qui.

La piccola ubbidisce prontamente.

- Perché sei venuta qui?

- Perché mi ha chiamata.

- Ma se tu non c'eri a scuola saresti venuta?

- No, perché non c'ero.

- E se io avessi chiamato Cappuccetto rosso sarebbe venuto?

- No, perché Cappuccetto rosso non esiste, è solo una favola.

- Bene. Dunque se io chiamo qualcuno e quello non viene è segno che non c'è.

Allora vogliamo fare una prova? Tutte insieme voi chiamerete Gesù Bambino.

Se egli non viene è segno che non c'è, che non esiste.

Allora, forza, chiamate tutti insieme: Vieni Gesù.

Le bimbe sono interdette, in generale silenzio, mentre la maestra sghignazza e insiste:

- Su, chiamate: Vieni Gesù.

Ad un tratto succede l'imprevedibile.

La piccola Angela si alza dal banco e dice alle compagne: chiamiamolo, che verrà. Vieni Gesù.

Tutta la classe in coro, come elettrizzata grida e ripete: Vieni Gesù.

Ed ecco che dalla porta d'ingresso filtra un raggio vivissimo, poi la porta si apre adagio, si spalanca ed ecco apparire Gesù Bambino vivo, in un nimbo di luce e sorridente …

Mentre le bimbe prorompono in un « oh » e battono le mani si ode un urlo della maestra: « È venuto! ».

Il giorno dopo la sciagurata veniva ricoverata in manicomio.